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NICOLA DI BARI - BIOGRAFIA
Italia Canora :: MUSICA LEGGERA ::
CANTANTI/GRUPPI ANNI' 60
:: NICOLA DI BARI
NICOLA DI BARI - BIOGRAFIA
Alcuni suoi brani sono diventati degli evergreen della musica italiana, al punto di essere stati reincisi in anni successivi da altri artisti: ad esempio Chitarra suona più piano, incisa da Mina nell'album Uiallalla, o La prima cosa bella, interpretata da Malika Ayane per la colonna sonora dell'omonimo film.
Nelle sue canzoni si ritrova sovente il tema dell'emigrazione e il sentimento di grande attaccamento alla terra natia e alla vita rurale, con richiami alla campagna e ai suoi colori.
Uno dei brani da lui composti - Zapponeta - è dedicato al suo paese natale; un altro suo titolo molto conosciuto è Paese.
Gli inizi
Nato a Zapponeta, allora frazione del comune di Manfredonia, cresce nelle campagne foggiane (il padre, Matteo, è un agricoltore,lascia la Puglia per trasferirsi a Milano in cerca di affermazione come cantante; nei primi anni di permanenza nel capoluogo lombardo per mantenersi svolge anche umili lavori, come il cameriere e l'apprendista muratore.
Nicola Di Bari all'inizio della sua carriera
Dopo averlo sentito cantare, alcuni colleghi lo spingono a intraprendere la carriera musicale, e così Michele, scelto il nome d'arte di Nicola Di Bari (in onore al santo, di cui è devoto), partecipa nel 1961 a un concorso di canzoni nuove con un suo brano, Piano pianino, e lo vince: comincia così a esibirsi in alcuni locali di Milano, pur continuando a lavorare di giorno.
Una sera lo ascolta il maestro Ezio Leoni, che rimane colpito dalla sua voce e lo presenta a Walter Guertler, il quale decide di proporgli un contratto per la sua casa discografica, la Jolly, e di assumerlo come magazziniere per consentirgli di avere più libertà per la sua attività musicale; la prima incisione però, Piano... pianino..., passa inosservata. Nicola continua a tenere serate, di cui alcune in Svizzera.
I primi successi
Nel 1964 partecipa al Cantagiro con Amore ritorna a casa, riscuotendo un discreto successo; nel medesimo periodo c'è spazio anche per una bella cover da Burt Bacharach, Ti tendo le braccia (Reach Out for Me). L'anno successivo si presenta al Festival di Sanremo con Amici miei (in coppia con Gene Pitney) e al Cantagiro con Piangerò.
Torna al Festival anche nel 1966 con Lei mi aspetta, e nuovamente al Cantagiro con Tremila tamburi, e ancora, per la quarta volta consecutiva, a Sanremo nel 1967 con Guardati alle spalle, in coppia con Gene Pitney.
In questi anni alla Jolly conosce e diventa amico di Luigi Tenco, e anni dopo dedicherà un intero LP alle canzoni del cantautore.
Questi primi successi lo rendono un nome noto, per cui alla fine del 1967 viene contattato dalla RCA, che lo mette sotto contratto e gli fa incidere nel 1968 la cover di una canzone di Eric Charden, Il mondo è grigio il mondo è blu, che ha un grande successo (anni dopo Franco Battiato, nella sua celebre canzone Cuccurucucù, la citerà), replicato l'anno successivo da un'altra cover, Eternamente, dal film Luci della ribalta di Charlie Chaplin: manca però ancora una grande affermazione, che si avrà nei primi anni del decennio successivo.
Gli anni settanta
La svolta si ha nel 1970: Gianni Morandi dovrebbe portare a Sanremo la canzone La prima cosa bella, canzone con la musica scritta da Nicola Di Bari e il testo da Mogol, ma il bolognese rinuncia poco prima del festival e la RCA sceglie il cantautore foggiano, da affiancare ai Ricchi e Poveri. La canzone si rivela un grande successo, pur arrivando seconda, e Nicola Di Bari diviene ricercatissimo, nonostante nessuno credesse in lui prima del Festival.
Un fatto singolare può dare la misura di quel successo: si tratta ancor oggi di uno dei pezzi più melodici e orecchiabili della musica italiana del periodo, che tuttavia offriva grande qualità; basti pensare che a Sanremo Nicola fu preceduto da Celentano con Chi non lavora non fa l'amore, seguito al terzo posto da Sergio Endrigo con L'arca di Noè, al quarto posto da Eternità dei Camaleonti e al quinto da un'altra canzone storica, La spada nel cuore, scritta da Mogol e Carlo Donida per Patty Pravo e Little Tony.
Nell'etichetta del disco vi è riportata l'indicazione produzione Numero Uno, che è la casa discografica di Lucio Battisti: infatti Battisti, ascoltata la canzone di Nicola, si offrì di registrare il provino, e suonò quindi la chitarra, facendosi accompagnare da Franz Di Cioccio, Damiano Dattoli, Andrea Sacchi e Flavio Premoli, musicisti che collaboravano spesso alle registrazioni di Battisti.
L'arrangiatore Gian Piero Reverberi decise di utilizzare questa base, in quanto già ottima, aggiungendo l'orchestra d'archi arrangiata dallo stesso Reverberi.
Il secondo posto di Sanremo non ferma Nicola Di Bari: in estate esce con un nuovo pezzo di grande successo, Vagabondo, che conquista le classifiche anche in Sudamerica e in Spagna, e in autunno replica il successo dei 45 giri precedenti con Una ragazzina come te (cover di un brano di Bobby Darin con il testo italiano scritto da Giuseppe Lo Bianco).
Nicola Di Bari s'impone ancora al grande pubblico e vince il Festival di Sanremo nel 1971 con Il cuore è uno zingaro in coppia con Nada e nel 1972 con I giorni dell'arcobaleno, presentata anche allo Eurovision Song Contest di quell'anno, a Edimburgo: in tale occasione riscosse moltissimi applausi e lusinghieri giudizi dalla critica, guadagnando un onorevole sesto posto.
Nel 1971 vince anche Canzonissima con Chitarra suona più piano, battendo in extremis Massimo Ranieri; di questa canzone anche Mina, anni dopo, offrirà una bella interpretazione; il brano è stato poi inciso in cover con il titolo Guitarra Suena Mas Bajo (La Hora) anche dal gruppo musicale spagnolo Los Catinos.
Il 1971 è anche l'anno di un omaggio a Luigi Tenco, con l'album Nicola Di Bari canta Luigi Tenco.
Il 1973 è l'anno di Paese, che riscuote molto successo, non replicato dal disco successivo, Ad esempio... a me piace il Sud, scritta da un giovane cantautore, Rino Gaetano, che diventerà famoso qualche anno dopo.
Nel 1974 torna al Festival di Sanremo con meno successo (Il matto del villaggio), mentre nel 1975 si affida a Paolo Frescura, che scrive il brano Ti fa bella l'amore, che passa però inosservato.
Il cinema
Negli anni settanta l'attività artistica di Nicola Di Bari ha interessato anche il cinema: ha partecipato al film poliziesco Torino nera del 1972, con la regia di Carlo Lizzani e a fianco di attori quali Bud Spencer.
In precedenza aveva recitato con altri due cantanti, Don Backy e Caterina Caselli, nel film L'immensità (La ragazza del Paip's) del 1967, diretto da Oscar De Fina e in La ragazza del prete, del 1970, diretto da Domenico Paolella.
Nel 2010 è uscito al cinema il film di Paolo Virzì dal titolo La prima cosa bella, con il successo del cantante pugliese come colonna sonora. Nel film si ascolta sia la versione originale, sia una cover interpretata da Malika Ayane.
Il declino
Gli anni successivi, con il cambio di casa discografica (dalla RCA alla Carosello), sono anni di vendite più ridotte in Italia (con una piccola eccezione per La più bella del mondo nel 1976), e di un conseguente rallentamento dell'attività, almeno nella penisola (dove, stranamente, è anche ricordato poco nei programmi dedicati al revival).
Continua invece la carriera in Sud America, dove ha riscosso e continua a riscuotere un buon successo anche dopo il 1975: tuttora è possibile ascoltare alla radio alcune delle sue più famose canzoni degli anni settanta incise in spagnolo.
Ha composto anche alcune canzoni in questa lingua, la cui versione italiana non è stata però pubblicata, come nel caso di El ultimo pensamiento, o L'ultimo pensiero, cantata in italiano da Nicola Di Bari solo in un'apparizione televisiva.
Nicola Di Bari ha praticato anche la motonautica e nel settembre 1977, al debutto, è stato protagonista di un incidente a Bellagio, nel corso del 7º Giro del Lario, quando il motore del suo motoscafo si è incendiato, per fortuna senza conseguenze.
Nel marzo 2007 partecipa al Palio degli Asinelli a San Pantaleo, piazzandosi in seconda posizione.
Nel 2010 ha ottenuto il PREMIO ARMANDO GILL alla Carriera, premio consegnato a Grottolella in provincia di Avellino; nello stesso anno effettua un nuovo tour in America Latina[3].
Il 27 aprile 2011 è ospite di Barbara D'Urso a Pomeriggio 5. È la sua prima apparizione in tv dopo tanti anni lontano dal mondo dello spettacolo.
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