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FESTIVAL DI SANREMO 1978: I CANTANTI - LE CANZONI - I TESTI

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FESTIVAL DI SANREMO 1978: I CANTANTI - LE CANZONI - I TESTI Empty FESTIVAL DI SANREMO 1978: I CANTANTI - LE CANZONI - I TESTI

Messaggio  settenote Lun Ago 16, 2021 7:09 pm

sanrem25.jpg




Il ventottesimo Festival di Sanremo si svolse al Teatro Ariston di Sanremo dal 26 al 28 gennaio 1978 e fu presentato da Maria Giovanna Elmi (alla seconda conduzione consecutiva) con la collaborazione di Stefania Casini, Beppe Grillo e Vittorio Salvetti, quest'ultimo anche organizzatore di tale edizione della manifestazione.

La direzione musicale venne affidata per la prima volta ad El Pasador.

Facendo riferimento ai titoli di testa della manifestazione (riferimento sicuramente ufficiale) la cosa sembrerebbe confermata.
Secondo i titoli di testa, Salvetti è qualificato quale organizzatore dell'evento mentre, dopo l'indicazione «XXVIII Festival della Canzone Italiana» segue la dicitura «con Stefania Casini e Beppe Grillo».
Dopo tale indicazione, i titoli di testa proseguono riportando la dicitura «presenta: Maria Giovanna Elmi» la quale, infatti, si occupò di aprire le tre serate della manifestazione con una presentazione generale dell'evento e del regolamento, e delle canzoni in gara.
La regia fu affidata ad Antonio Moretti.

presen11.jpg
Sembrerebbe dunque la prima volta che una donna sia la presentatrice principale del Festival, dopo l'esperienza a due di Lilli Lembo e Giuliana Calandra nel 1961 (anche se la Calandra fu sostituita nella serata finale da Alberto Lionello).
Nella pratica, però, la maggior parte del Festival fu presentata dallo stesso patron Salvetti, il quale annunciò i vari cantanti in gara e comunicò la totalità dei risultati delle giurie preposte alle votazioni, mentre Stefania Casini si occupò principalmente di interviste a personaggi famosi seduti tra il pubblico, a Beppe Grillo furono affidati i monologhi comici, e infine Maria Giovanna Elmi si limitò ad aprire tutte le serate con una presentazione generale della manifestazione e del regolamento nonché a introdurre le esibizioni degli ospiti stranieri (in realtà era Mike Bongiorno quello atteso per presentare questi ultimi, ma fu bloccato alcune ore dal maltempo e non riuscì a raggiungere Sanremo in tempo per la diretta); la prima vera conduzione femminile principale della kermesse canora sarà quella di Loretta Goggi nel 1986.

presen11.jpg
Salvetti condusse il Festival seduto, da una postazione accanto al contatore dei voti (sul lato destro del palco).

Questa edizione fu contraddistinta anche da numerosi problemi di natura tecnica che si ebbero spesso sia sul palco che al sistema audio.

Per la prima ed unica volta nella storia della manifestazione, le prime due serate non vennero mandate in onda nemmeno dalla radio.

Nella serata del 26 i cantanti in gara presentarono il loro brano, senza eliminazioni o votazioni nel corso di Sanremo Anteprima condotto dalla Casini; nella stessa serata Grace Jones registrò un mini concerto di quattro brani, mandato in onda dalla Rai qualche mese dopo.
La serata del 27 venne utilizzata invece per il Galà delle nazioni, anch'esso introdotto dalla Elmi, che poi lasciò il palco ai cantanti che si succedettero uno di seguito all'altro senza ulteriori presentazioni.

A suscitare scalpore fu la giovane esordiente Anna Oxa, per via del suo look subito etichettato come punk, suggeritole dal suo scopritore Ivan Cattaneo: la sedicenne venne eletta da alcuni giornali a simbolo di quella gioventù traumatizzata dallo squallore di una società decadente, e da Alberto Bevilacqua come il personaggio stereotipato presente in ogni centro italiano, però carente dal punto di vista vocale.

La canzone vincitrice di quest'edizione, "...e dirsi ciao" dei Matia Bazar, così come le altre che completarono il podio, la seconda classificata "Un'emozione da poco" di Anna Oxa e la terza "Gianna" di Rino Gaetano (a cui si deve la prima volta nella storia della manifestazione in cui fu pronunciata e cantata la parola "sesso"), ebbero tutte un ottimo riscontro di vendite, sia in Italia sia all'estero (tutte e tre riuscirono a conquistare il primo posto in hit parade).


Regolamento

Una interpretazione per brano, i 14 partecipanti sono divisi nelle categorie "Cantautori", "Complessi" e "Interpreti".
Inizialmente erano state ammesse 5 canzoni per ogni categoria, ma uno dei complesso, dichiara in onda lo stesso Salvetti, viene escluso in extremis perché il loro brano risulta già edito, dunque partecipano alla manifestazione solo 4 "Complessi".
Tutti i brani vengono ripetuti nella prima serata e partecipano alla finale direttamente, durante la quale vengono ridotti a 9 con una prima votazione.

L'identità del quinto complesso è controversa: Maurizio Arcieri dei Krisma rivendica per sé la possibilità di esibirsi al Festival.
Diverse fonti indicano i La Strana Società già presenti nel 1976 e 1977.
Infine, ha definitivamente perso quota l'ipotesi secondo cui il complesso squalificato sarebbero stati i Romans.

I nove della seconda fase, ripropongono il brano in versione ridotta ed è su questi che viene stilata la classifica finale.
Dopo la proclamazione i tre brani vincitori vennero riproposti in playback e, per quel che riguarda "Gianna" e "Un'emozione da poco", in versione ridotta.

Al termine della prima serata, la RAI trasmise uno special intitolato "Sanremo anteprima", ove i cantanti su base eseguivano un pezzetto della canzone e poi i giornalisti dalle prime due file, facevano dei commenti.

Composizione delle categorie:
categoria "complessi": Schola Cantorum, Matia Bazar, Beans, Daniel Sentacruz Ensemble
categoria "cantautori": Ciro Sebastianelli, Marco Ferradini, Rino Gaetano, Roberto Carrino, Anselmo Genovese
categoria "interpreti": Dora Moroni, Anna Oxa, Laura Luca, Donato Ciletti, Santino Rocchetti


Orchestra

Orchestra diretta dal maestro El Pasador. Sigla: Paolo Zavallone (El Pasador) - Jeans Flower


Ospiti

Nella serata finale del Festival:
Asha Puthli ("The devil is loose"), Belle Époque ("Bamalama"), Bonnie Tyler ("It's a Heartache"), Grace Jones ("La vie en rose"), Sheila & B. Devotion ("Singing In The Rain")

Nel Galà delle Nazioni:

El Pasador ("Mucho Mucho"), Maggie MacNeal ("Winter in Berlin"), Loredana Bertè ("Grida"), Pablo Abraira ("Falco e poi colomba"), Fred Bongusto, Asha Puthli ("I'm gonna dance"), Gigliola Cinquetti ("Un paese vuol dire" dal vivo), Riccardo Cocciante ("A mano a mano" e "Storie"), Patty Pravo ("Pensiero stupendo" e "Bello"), Julio Iglesias, Bonnie Tyler ("It's a Heartache"), Grace Jones ("La vie en rose"), Michele Maisano & Magic Circus ("Amico Elvis")

Fred Bongusto e Julio Iglesias presentarono una fantasia dei loro successi.


Organizzazione e direzione artistica: Vittorio Salvetti


1. I CANTANTI, LE CANZONI

Anna Oxa - Un'emozione da poco
Anselmo Genovese - Tu sola
Ciro Sebastianelli - Il Buio E Tu
Daniel Sentacruz Ensemble - Mezza notte
Donato Ciletti - Anna Anna
Dora Moroni - Ora
I Beans - Soli
Laura Luca - Domani domani.
Marco Ferradini - Quando Teresa Verrà
Matia Bazar - E dirsi ciao
Rino Gaetano - Gianna
Roberto Carrino - 'n 'addore 'e castagne
Santino Rocchetti - Armonia E Poesia
Schola Cantorum - Un Amore


2. 1978 – 28° EDIZIONE. ANNA OXA E RINO GAETANO. IL GALA’ DELLE NAZIONI CON OSPITI DI LUSSO. IL PLAYBACK PER GLI OSPITI

[justify]La situazione politica e sociale in Italia è a livelli decisamente allarmanti, portando ad una deriva che spingerebbe ben oltre i livelli di democrazia. Attentati di matrice terroristica sono all’ordine del giorno, esplodendo con l’omicidio di Aldo Moro, trovato morto il 9 maggio, dopo 2 mesi di tensione legata al suo rapimento.

Un evento fondamentale per la nostra storia, in quanto vede il percorso democratico in atto, di cui era promotore, fermarsi per un lungo e inspiegabile stop. In questo periodo diventano evidenti scandali nascosti negli anni precedenti e solo pochi giorni prima della scadenza del suo mandato settennale, Giovanni Leone, Presidente della Repubblica, è costretto alle dimissioni.

Nella seconda metà dell’anno però si intravedono momenti di lucidità e il “dopo-Moro” si presenta meno buio come periodo, tanto che riprenderanno i dialoghi tra la Democrazia Cristiana e le minoranze extra partitiche, ma è soprattutto il “dopo-Leone” che lascia sperare, per quanto sulla carta rappresenti una scelta interlocutrice, con l’elezione a Prima carica della Repubblica di Sandro Pertini.

Ma a smuovere la stabilità italiana, sono anche i numerosi atti di omicidi di matrice mafiosa, sempre più frequenti e sempre più gravi.

Il 9 maggio, a scuotere il già instabile equilibrio sociale, c’è anche l’omicidio di Peppino Impastato, volto simbolo della lotta alle mafie, che parte dal basso. Passato in secondo piano rispetto all’attentato al Paese, che inizialmente appariva essere solo la morte di Moro, ma che con il tempo ha assurto la stessa valenza.

Inoltre, il 1978 è l’anno dei 3 Papi. Dopo la morte di Paolo VI, si ha la necessità di un nuovo Pontefice che rappresenti una continuità, ma Giovanni Paolo I si rivela essere completamente distante da ciò che ci si aspettava e, dopo alcuni interventi ficcanti e “pericolosi”, dopo 33 giorni dalla sua elezione, fu trovato morto, portando alla nuova elezione di Giovanni Paolo II, primo Papa non italiano da quasi 500 anni, e primo proveniente da un Paese del Blocco Sovietico.

La situazione tesa e drammatica, è quindi praticamente tutta concentrata nella prima parte dell’anno, ed è in questo periodo che, come adesso, si tiene il Festival di Sanremo, che si ritrova dunque a dover svolgere il ruolo difficile dell’intrattenimento di una popolazione sempre meno propensa al varietà.

Anche Mina, colonna portante del varietà italiano, annuncia il suo ritiro dalle scene, continuando ad Incidere dischi (vivaddio), ma non apparendo più in video e centellinando anche le sue apparizioni in pubblico.

Ormai il Festival è risorto, ma nonostante questo sono in pochi che aspettano davvero che venga ufficializzata una nuova edizione della kermesse.

Se sono state chiuse le trasmissioni che avevano maggiore successo e che permettevano ai partecipanti di sfondare sul mercato, nessuno trova la ragione per cui invece Sanremo, più volte dato per finito, sia ancora lì, salvato in extremis ogni volta per una ragione, piuttosto che per un’altra.

Vittorio Salvetti però, forte dei tre anni di contratto firmati nel 1976, organizza la XXVIII edizione in maniera impeccabile, regalando al pubblico esordi importanti per la scena musicale italiana e dei piccoli gioielli, oltre ad uno spettacolo invidiabile.

Il ruolo del Festival torna dunque molto vicino a quello che ricompriva negli anni Sessanta, suo periodo d’oro, e saranno anche le accoglienze sul mercato a metterlo in evidenza, con un numero di copie vendute per i primi tre classificati, ben oltre i 2 milioni di copie.

Anche in questa edizione i brani in concorso sono pochi, per permettere loro di esibirsi tutti nel corso della serata finale.

Dei 15 brani ammessi alla fase finale della gara però, solo 14 possono salire sul palco poiché il brano dei Chrisma viene escluso dalla manifestazione in quanto la cantante rifiuta di cantarlo in italiano e decide così di inciderlo, prima della gara, in lingua inglese.
Secondo il regolamento i brani ammessi sono divisi in tre categorie: solisti, gruppi e cantautori.

La gara si concentrerà nella serata finale, dopo una prima serata di presentazione durante la quale tutti i cantanti presentano i loro brani senza però essere votati, ed una seconda serata dedicata invece agli ospiti italiani e stranieri, di grande appeal, abbiamo una serata finale in cui si deciderà tutto.

La gara si divide in una prima fase, durante la quale, come già avvenne nel 1976, saranno i cantanti appartenenti alla stessa categoria a gareggiare tra loro, esattamente come accadrà anche nel 2005 e nel 2006, di cui solo i primi tre arriveranno alla vera e proprio fase finale e si contenderanno la vittoria.

Saranno quindi 9 i cantanti che si disputeranno la vittoria. Solo il caso vorrà che sul podio ci siano un esponente di ognuna delle categorie.

La RAI fa ancora i capricci, mentre la discografia ha smesso di dubitare usando l’evento come palco per il lancio o il rilancio dei cantanti su cui intendono puntare.

La prima serata, non viene ripresa e non va nemmeno in radio, perché non si ritiene che ci siano nomi di richiamo e non si ha intenzione di “sprecare” un conduttore importante per un evento che si trasmette ancora controvoglia, e solo ed esclusivamente per rispettare gli accordi dell’eurovisione, che è tornata a vedere numerose nazioni collegate.

Nel corso del venerdì la RAI manda in onda uno speciale in cui Salvetti intervista i 14 cantanti in gara, e la radio manda in onda le canzoni per farle conoscere al pubblico. Questa seconda serata è rappresentata da un gala dedicato esclusivamente agli ospiti chiamati da Salvetti e verrà trasmessa solo 2 settimane dopo la chiusura della manifestazione musicale, separandola dalla kermesse, come a giustificare il disinteresse dimostrato fino a quel momento.

Nonostante questo, Sanremo è arrivato al giro di boa e si appresta a tornare quello che era, e anche più forte di prima negli anni a venire.

presen10.jpg
A condurre il Festival è annunciata STEFANIA CASINI, affiancata da BEPPE GRILLO, con l’aiuto di Maria Giovanna Elmi che, all’inizio di ogni serata, presenta la manifestazione e ne ricorda il regolamento.

In realtà il vero conduttore è Vittorio Salvetti che, seduto al lato del palcoscenico, accanto allo schermo contatore voti, presenta i cantanti e tutto quello che avviene sul palco, proprio come adesso conduce la De Filippi, in maniera discreta e defilata, lasciando alla Casini solo il ruolo di intervistatrice dei VIP presenti in sala, mentre Beppe Grillo ricopre il ruolo che fu di Paolo Villaggio nel 1972.

Con la sua comicità iperbolica e dissacrante riesce ad essere un ottimo guastatore e sarà sul palco di sanremo ben altre 4 volte nel corso degli anni Ottanta. Come comico aveva tanto da offrire.

Oltre a Beppe Grillo, personaggio televisivo dell’anno, la vera rivelazione è ANNA OXA, barese di origini albanesi, che si presenta con un look esuberante e un atteggiamento a volte timido.

A guidarla nel look e nella scelta musicale è Ivan Cattaneo, cantautore sopra le righe, ma originale e di successo, mentre il brano che presenta è scritto da Ivano Fossati che nel corso di questi anni, dopo l’esordio nei Delirium, ha dimostrato le sue indubbie qualità di autore, venendo riconosciuto tra le penne di maggior importanza dalla critica e dal pubblico stesso.

Di lei però non interessano le capacità vocali e interpretative.

Ad interessare i cronisti e la stampa è soprattutto il suo look. La definiscono PUNK ma lei rifiuta quest’etichetta, nonostante i cronisti che la intervistano ci tengano a sottolineare la differenza che intercorre tra lei e i punk veri come i Sex Pistols e i Ramones.

In pochi si rendono conto del potenziale che la Oxa rappresenta e le affibbiano l’appellativo di “Milva degli anni ’80“. Una scommessa, per lei, che riuscirà a vincere.

Oltre ad Anna Oxa, altro importante personaggio in gara a Sanremo 1978 è RINO GAETANO, che in questa edizione ottiene una conferma del favore del pubblico, ottenendo un meritato terzo posto sul podio.

In Italia la musica non viene ritenuta arte come nel resto del mondo. L’innovazione, la novità, la sperimentazione, non vengono accolte positivamente dalle case discografiche che puntano quasi esclusivamente a quello che sanno già avere successo. Ed è effettivamente questa la causa, ancora oggi, della crisi della musica Italiana, buona solo per il mercato interno.

Rino Gaetano accusa il sistema dicendo “da noi si continua a fabbricare musica come si fabbricano le saponette“, e anche la stampa e la RAI si oppongono all’industria musicale come mera fonte di guadagno, negando le telecamere e lunghi speciali alle manifestazioni esclusivamente musicali.

Come già detto, la seconda serata del Festival di Sanremo ha la denominazione particolare di GALÀ DELLE NAZIONI e non vede nessuno dei cantanti in gara esibirsi o salire sul palco in quella serata, a parte le interviste ad opera di Vittorio Salvetti, che però avvengono ai bordi del palcoscenico, con i cantanti in gara occupare le prime file del Teatro Ariston.

Venerdì 27 gennaio 1978 va quindi in scena uno spettacolo musicale, ricco di personaggi stranieri e divi della musica italiana, che rappresenta una serata importante anche per la RAI che non si lascia scappare l’opportunità di registrarla e mandarla in onda, seppure 2 settimane dopo la registrazione.

Tra gli ospiti abbiamo un’eterea Patty Pravo che presenta al pubblico italiano un brano di Ivano Fossati (grande protagonista in quegli anni) che segna il suo cambio di stile e di immagine.

PATTY PRAVO ha rivoluzionato la sua immagine e il suo repertorio, si è fatta trasgressiva e sperimenta come in Italia non si riesce a fare. A Sanremo si presenta eterea, magrissima, dissociata dalla realtà. Questo è il look che Patty Pravo presenta sul palco del Festival di Sanremo, tra il punk e lo spiritato, ma comunque associato alla sua sensibilità interpretativa. Sul palco è accompagnata da un cane di grandi dimensioni, a cui paragona il Festival di Sanremo. E il brano che presenta è PENSIERO STUPENDO, che segna per lei l’inizio di una terza fase della carriera, dopo il beat degli anni sessanta e l’interpretazione classica e teatrale degli anni settanta, arriva la sperimentazione che porterà avanti fino a metà degli anni Ottanta.

Tra gli ospiti italiani troviamo anche FRED BONGUSTO, RICCARDO COCCIANTE e soprattutto LOREDANA BERTÈ, sempre restia a questo tipo di partecipazioni, seppure come ospite, poiché non riconosce l’utilità della gara. Ricordiamo che il suo grande successo è esploso proprio mentre quello del Festival veniva meno, facendo sì che vedesse nella manifestazione lo spauracchio di una macchia in quello che è il curriculum artistico che si sta construendo con ottime scelte.
Quando le viene chiesto come mai abbia preso parte al Festival, anche se solo in qualità di ospite, lei risponde sprezzante che non è andata al Festival di Sanremo, ma ad una festa della musica, anche se ad esso associata, e che a Sanremo vede cose invedibili come una punk che si fa accompagnare dalla madre. La scelta della RAI di dissociare anche le messe in onda delle due serata non farà che dare ragione alle sue titubanze.

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Tra gli ospiti stranieri invece abbiamo ASHA PUTHLI, cantante e attrice indiana che nel corso di quasi un decennio è riuscita ad affermarsi a livello mondiale grazie ad importantissime collaborazioni, BONNIE TYLER che presenta sul palco dell’Ariston “It’s A Heartache”, MAGGIE MACNEAL, e soprattutto la scandalosa GRACE JONES, la quale si esibisce durante la prima serata per una impossibilità a presenziare durante la serata dedicata agli ospiti. Sarà l’unico momento in cui la RAI userà le telecamere durante la serata del giovedì, per registrare la sua partecipazione e montarla poi tra quelle che saranno presentate nel corso della serata evento che andrà in onda sabato 11 febbraio.

Come già detto, il Festival di Sanremo ha ormai doppiato la boa della crisi. Grazie all’avvento dei colori e al fatto di essere rimasta l’unica trasmissione dedicata alla musica leggera in Italia, ha ormai buttato alle spalle il rischio di chiusura e questa edizione non solo vede i brani presentati in classifica, come è comunque sempre avvenuto, tranne che per il 1975, ma li vede nei primi posti e torna ad assicurare alle case discografiche il pieno di vendite, come dimostrano i tre brani premiati che, insieme, vendono oltre i 2 milioni di dischi.
Come per l’anno precedente, anche dopo questa edizione del Festival i cantanti prenderanno parte ad un tour promozionale, ma questa volta non in Italia, con 13 tappe, bensì in Canada e negli Stati Uniti. Per la durata di 2 mesi.


3. I PROTAGONISTI


La serata finale si svolge più o meno come nell’edizione precedente, per quanto presenti delle differenze nel regolamento. Non ci sono scontri diretti, ma esibizioni di categorie da cui vengono scelti i primi tre che accedono alla fase successiva.
I primi ad esibirsi sono i SOLISTI, esclusivamente interpreti, che si esibiscono senza gruppi, cosa ormai diventata rara tra gli esordienti che puntano a condividere gli sforzi del raggiungimento del successo.

LAURA LUCA – Domani Domani
DONATO CILETTI – Anna Anna
DORA MORONI – Ora
SANTINO ROCCHETTI – Armonia e poesia
ANNA OXA – Un’emozione da poco

DONATO CILETTI si presenta a Sanremo dopo il lungo periodo in cui è stato il bassista dei Profeti, ma la sua ANNA ANNA non riscuote il successo sperato e resta fuori dalla competizione.

LAURA LUCA è una delle esordienti assolute in questa edizione del Festival e riesce ad ottenere un buon successo di critica e di pubblico. Negli anni ottanta cambia genere e look e si propone più aggressiva riuscendo a conquistare anche il mercato estero, diventando popolarissima in Giappone, dove sicuramente avevano dei problemi gravi se fanno diventare ricche delle cantanti che in patria nessuno si caga.

DORA MORONI che nasce soubrette televisiva, una delle più complete al pari anche della Carrà che ha spopolato per tutti gli anni Settanta. Il successo ottenuto a Domenica In, di cui è padrona di casa da qualche anno, la porta sul palco del Festival con una canzone scritta da Donatella Rettore, che ricorda “TI AMO” di Umberto Tozzi, ma non riesce a raggiungere la fase finale.

ANNA OXA è il personaggio simbolo di questa edizione del Festival di Sanremo, rivolta già agli anni ottanta, unisce voce, interpretazione e talento ad un’immagine che fa discutere diventando in breve uno dei casi della musica italiana. La canzone che porta in concorso è scritta da Ivano Fossati che crede in lei. Tornerà a Sanremo nel 1982.

SANTINO ROCCHETTI ha intrapreso con altalenante successo la strada da solista e al suo terzo tentativo sanremese riesce anche a raggiungere la fase finale. Con il progetto successivo cambia totalmente genere passando dal melodico romantico alla discomusic. Dagli anni ottanta torna ad esibirsi nei locali da ballo fino agli anni novanta.

A passare il turno sono Anna Oxa, Santino Rocchetti e Laura Luca.

Dopo l’esibizione è la volta del guastatore che funge da intermezzo tra il primo blocco musicale ed il secondo rappresentato dai COMPLESSI, alcuni dei quali vedono, all’interno della formazione, anche gli autori dei brani in gara. Questa categoria è ridotta rispetto alle altre 2 a causa dell’esclusione dei Chrisma (che poi diventeranno famosi come Khrisma) che non volendo sottostare alla regola che vede i brani in concorso cantati in italiano, incidono il brano in inglese un mese prima. La causa è da imputare esclusivamente alla voce femminile, quella Lola che poi porterà allo scioglimento del duo.

SCHOLA CANTORUM – Un amore
BEANS – Soli
DANIEL SENTACRUZ ENSEMBLE – 1/2 notte
MATIA BAZAR – …e dirsi ciao

Franco Morgia, Franco Panascia, Pippo Grillo, Gino Finocchiaro, Tony Ranno e Pierpaolo Cristaldi sono i BEANS che raggiungono il successo nel 1976 e che dopo la partecipazione al Festival, in cui sono l’unico gruppo a non contendersi la vittoria, vedono uno speciale televisivo dedicato esclusivamente a loro. Dopo un paio di anni però i successi scarseggiano e così decidono di sciogliersi nel 1980.

Ormai il fenomeno dei DANIEL SENTACRUZ ENSEMBLE è in fase calante e nonostante riescano ad entrare in classifica, non riescono ad andare oltre le posizioni di rincalzo. Il loro repertorio negli ultimi anni settanta si banalizza, portandoli a sciogliersi nel 1980, permettendo la carriera solista ad alcuni componenti del gruppo, tra cui Linda Lee, che rivedremo a Sanremo.

I MATIA BAZAR tornano a Sanremo dopo l’ottima prestazione dell’anno precedente e riescono a sbancare giurie e mercato con il primo brano elettronico della manifestazione. Il punto di maggiore presa è dato dal ritornello senza versi in cui la voce di Antonella Ruggiero porta in un mondo differente.

Alberto Cheli, Aldo Donati, Kico Fusco, Annie Tobert, Luisella Lazzari, Marina Arcangeli, Edoardo de Angelis e Mimì Gates sono la SCHOLA CANTORUM. Si formano nella prima metà degli anni settanta e raggiungono una certa notorietà grazie ad un repertorio raffinato ed elegante. A Sanremo del 1978 raggiungono la finale, ma la strada del complesso è già indirizzata verso l’esaurimento della proposta musicale, fino a portarli allo scioglimento nel 1980. Nel corso degli anni successivi allo scioglimento, dopo attente valutazioni, portano avanti una reunion che avverrà ufficialmente nella metà degli anni ottanta, concretizzata con un ritorno al Festival di Sanremo nel 1986, seppure tra le nuove proposte.

Solo i Beans resteranno fuori dalla fase finale.

A separare questo secondo momento musicale dal terzo è l’intervista che Stefania Casini fa a Mike Bongiorno e a Gigliola Cinquetti, presenti in sala tra il pubblico.

La terza fase della gara è dedicata alla categoria dei CANTAUTORI, categoria sdoganata quasi 20 anni prima, ma che raggiunge una valenza di alta qualità, confrontata con il resto della proposta musicale nostrana, tra gli anni sessanta e settanta.
In gara abbiamo:

ANSELMO GENOVESE – Tu sola
ROBERTO CARRINO – ‘N’ addore ‘e castagne
MARCO FERRADINI – Quando Teresa verrà
RINO GAETANO – Gianna
CIRO SEBASTIANELLI – Il buio e tu

ROBERTO CARRINO fonda un complesso già nel 1969 con cui si esibisce ne locali in Italia, Germania e Danimarca. Tenta la strada del successo in Italia portando a Sanremo del 1978, per la prima volta, un brano completamente in napoletano, cosa strana se si pensa che lui, bel ragazzo mediterraneo, è invece leccese. La sua canzone viene eliminata nella fase iniziale della gara portandolo nuovamente ad incidere solo cover e a girare i locali col suo gruppo.

MARCO FERRADINI, dopo una parentesi come cantante in un gruppo senza successo nè velleità, tenta la carriera solista arrivando sul palco di Sanremo nel 1978, ma essendo eliminato nella prima fase della gara. Dovrà aspettare qualche anno prima di esplodere con TEOREMA. Tornerà a Sanremo nel 1983.

RINO GAETANO si esibisce a Roma sin dai primi anni settanta e raggiunge il grande successo nel 1975. Il suo repertorio ironico, ricco di nonsense e di citazioni, oltre che di sagacia e di originalità, gli regala l’affetto del grande pubblico che viene confermato con il terzo posto a Sanremo. Morirà nel 1981 lasciando un vuoto nella musica italiana.

ANSELMO GENOVESE si presenta con un look “che spacca” al Festival di Sanremo: baffetto alla Gengis Khan, occhiali da figo, capelli alla chicazzosenefrega e la sua canzone raggiunge anche la fase finale, arrivando al quinto posto in classifica. Ma è maggiormante conosciuto come autore avendo scritto per grandi nomi come Julio Iglesias, Ornella Vanoni e Mina.

CIRO SEBASTIANELLI diplomato cantante lirico, si fa conoscere sulla scena della musica leggera come autore, per poi provare ad interpretare da solo le sue canzoni e riuscendo ad avere successo nel 1976. A Sanremo del 1978 sfiora il podio. Tornerà a Sanremo nel 1979.

A superare l’ostacolo eliminatorio saranno Ciro Sebastianelli, Rino Gaetano e Anselmo Genovese.

Dopo questa prima parte della gara, chi ha superato il turno si riesibisce per dare vita alla classifica finale che vede un’affermazione definitiva dei MATIA BAZAR, seguiti dalla novità ANNA OXA e dalla conferma dell’ottimo periodo di RINO GAETANO.

A decretare il vincitore saranno 5 giurie dislocate sul territorio italiano, in 5 contesti completamente differenti, come vedremo tra poco, che daranno 3 voti per ogni categoria nella prima fase, decretando i 9 finalisti, e poi solo un voto per categoria, modalità di votazione che permette di avere sul podio 3 brani appartenenti a categorie differenti, per quanto non fosse effettivamente così scontato.

Questa edizione è ricca di eventi curiosi, a partire da chi, nonostante il successo che si sta nuovamente delineando, ne decreta nuovamente la morte.
Ma guardiamo un po’ quali sono i momenti da ricordare.


4. ANEDDOTI E CURIOSITÀ

Le giurie vengono formate in luoghi anomali:
– l’Ospedale Psichiatrico di Genova, dove a votare saranno medici ed Infermieri del settore;
– la Federazione Italiana Giuoco Calcio di Venezia, dove a votare saranno esponenti dei lavoratori del mare;
– lo Sporting Club di Bologna, che Salvetti continua a chiamare balera, in cui voteranno i soci;
– una Discoteca di Firenze, in cui voteranno gli avventori;
– il Grand Hotel Ambasciatori di Bari, in cui voteranno operatori turistici e Portieri d’albergo.
Ogni giuria è composta da 9 giurati.

Renzo Arbore dichiara: “Il Festival è il più duro a morire, ma ha il fiato sempre più corto”. A lui risponde Vittorio Salvetti che dichiara invece: “Ogni anno dite che è morto, ma eccolo qui, vivo e vegeto, dopo aver seppellito tutti gli altri”.
Solamente grazie al parere positivo dei sindacati, con cui l’accordo siglato nel 1970 è messo in discussione, la RAI accetta di inviare le telecamere.
Alla commissione selezionatrice vengono presentate solo 29 canzoni tra cui scegliere.

I sindacati rinunciano a vedersi rappresentati nella commissione di selezione, lasciandosi sostituire da esperti nel campo della cultura musicale.

Solamente le canzoni di Anselmo Genovese e di Marco Ferradini sono votate all’unanimità.

L’orchestra torna ad essere affidata ad un solo direttore: Paolo Zavallone, ospite fisso della trasmissione musicale Non Stop, condotta da Enzo Trapani.

Le prove generali si terranno nello stesso Sporting Club in cui poi sarà presente la giuria, a Bologna.

Una telefonata anonima prova a boicottare il Festival annunciando la presenza di una Bomba all’interno del teatro.

L’Eurovisione diventa sempre più Mondovisione, dato che i diritti sulla manifestazione vengono venduti soprattutto in America Latine e in Giappone, senza contare le nazioni del blocco sovietico.

I giornali presentano il festival come “Festival in Jeans“, in contrapposizione al Baby Festival dell’anno precedente.

Vittorio Salvetti importa i fiori da Padova a causa dei prezzi troppo alti che i Floricoltori sanremesi chiedono all’organizzazione.

Ivan Cattaneo smonta le voci della stampa che vorrebbero la Oxa una Punk. Dichiarando: “Macché Punk! Lei è una parastatale!”.

Ivan Cattaneo parlando con la stampa dichiara di essere il ragazzo della Oxa, dicendo: “Nella nostra coppia, lei è il maschio, io la femmina“. Questa ambiguità costruita intorno ad Anna Oxa sarà cavalcata anche dal film che vedrà protagonista dal titolo “Maschio, femmina, fiore, frutto”.

Anna Oxa è nipote del dittatore albanese Enver Hoxha, da cui però la Famiglia di Anna si dissocia fuggendo in Italia.

Prima dell’esibizione Anna Oxa dà le spalle al pubblico, come fece Celentano nel 1961, dimostrando come questo gesto si riveli ancora scandaloso per i benpensanti.

L’Unità dedica a Sanremo meno spazio di quanto ne dedichi ad una retrospettiva del teatro cecoslovacco.

Patty Pravo canta in playback.

Oltre agli ospiti musicali durante il Gala delle Nazioni abbiamo i Magical Music Circus, Julio e Paolo Abraira e Shiyuku.

Per la prima volta in una canzone presentata a Sanremo compare la parola SESSO (in Gianna).

Dora Moroni è eletta Lady Festival.

La XXIII edizione dell’Eurovision Song Contest si tiene il 22 aprile a Parigi e vede la presenza di 20 nazioni in gara, un record fino a quel momento. La vittoria va al rappresentante Israeliano e a causa di questo le nazioni arabe che trasmettono la manifestazione oscurano la fase finale del voting per non dover dare conto della vittoria di Israele, colpevole di aver invaso territori arabi con la forza militare. La Giordania, vittima dell’invasione, dichiara la vittoria del Belgio non ritenendo Israele nemmeno in concorso. In Italia non c’è nessuna selezione pubblica e ancora una volta è una commissione interna alla RAI a decidere chi debba rappresentare l’Italia, facendo ricadere la scelta sui RICCHI E POVERI che cominciano così il loro lancio verso il mercato estero.

LOLA dei CHRISMA (che diventeranno poco dopo Krisma), viene esclusa dalla gara perchè la cantante dopo il rifiuto di interpretarla in italiano, la diede alle stampe 1 mese prima del Festival, rendendo il brano non più inedito e quindi fuori dal regolamento.

La sigla del Festival è Jeans Flower, eseguita dal direttore d’orchestra con i suoi coristi.

Rino Gaetano si fa accompagnare sul palcoscenico dal gruppo dei Pandemonium, che saranno in gara l’anno successivo.

Per la prima volta Domenica In dedica la puntata successiva al Festival ad uno speciale su Sanremo, e presenta tutte le 14 proposte sanremesi.

Nel 1977 Sanremo ha definitivamente dato l’addio alle voci che ne dichiaravano la chiusura, e nel 1978, la conferma arriva grazie a dei piccoli gioielli che hanno preso di diritto posto nei classici della musica italiana.
Fonte: QUI e QUI


5.LE CANZONI IN GARA E LA CLASSIFICA FINALE:

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6. LA CANZONE VINCITRICE DEL XXVIII° FESTIVAL DI SANREMO:

1. ... E DIRSI CIAO
Matia Bazar

Autori: Golzi - Stellita - Cassano - Marrale - Ruggiero
Testo:


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Ultima modifica di settenote il Mer Ago 18, 2021 4:22 pm - modificato 3 volte.
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Messaggio  settenote Mar Ago 17, 2021 6:59 pm

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28° FESTIVAL DELLA CANZONE ITALIANA

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1. LE CANZONI CLASSIFICATE:

02. UN'EMOZIONE DA POCO
Canta: Anna Oxa

03. GIANNA
Canta: Rino Gaetano


Autori: I. Fossati - Guglielminetti
Testo:

Autori: I. Fossati - Guglielminetti
Testo:


04. IL BUIO E TU
Canta: Ciro Sebastianelli

05. TU SOLA
Canta: Anselmo Genovese


Autori: U. Ciro Sebastianelli, Daniele Pace e Oscar Avogadro

Testo:

Autori: Anselmo Genovese e Luigi Capello

Testo:


06. ARMONIA E POESIA
Canta: Santino Rocchetti

07. IL MIO AMORE
Canta: Schola Cantorum


Autori: Santino Rocchetti e Andrea Lo Vecchio

Testo:

Autori: Marco Luberti e Enrico Fusco

Testo:


08. DOMANI DOMANI
Canta: Laura Luca

09. 1/2 NOTTE
Canta: Daniel Sentacruz Ensemble


Autori: G. Pieretti e A. Nicorelli

Testo:

Autori: Zacar - Grieco - Dammicco - Sentacruz

Testo:


2. LE CANZONI NON CLASSIFICATE:

ANNA ANNA
Canta: Donato Ciletti

N'ADDORE 'E CASTAGNE
Canta: Roberto Carrino


Autori: Pace - Avogadro - Ciletti - Cavallaro

Testo:

Autori: Carrino - Coppola

Testo:



ORA
Canta: Dora Moroni

Quando Teresa verrà
Canta: Marco Ferradini


Autori: Marino - Intra - Rego - Rettore

Testo:

Autori: Simonluca - Ferradini

Testo:


SOLI
Canta: Beans


Autori: A.Bella - G.Bella

Testo:
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