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RENATO ZERO - BIOGRAFIA

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RENATO ZERO - BIOGRAFIA Empty RENATO ZERO - BIOGRAFIA

Messaggio  admin_italiacanora Mar Set 07, 2010 10:47 pm

RENATO ZERO - BIOGRAFIA Renato-zero-dvd-480x317

Renato Zero, nome d'arte di Renato Fiacchini (Roma, 30 settembre 1950), è un cantautore, cantante, showman, attore e doppiatore cinematografico italiano.
Considerato un vero e proprio "cantattore" e chansonnier dalle grandi capacità istrioniche, provocatrici e trascinatorie, nel corso della sua carriera ha pubblicato 30 album (compresi live e due raccolte ufficiali) e scritto complessivamente più di 500 canzoni (alcune ancora non pubblicate), oltre numerosi testi e musiche per altri interpreti.
Le origini
Figlio di Ada Pica, un'infermiera, e di Domenico, un poliziotto di origine marchigiana, Renato vive la sua adolescenza nella borgata della Montagnola (esperienza che gli ispirerà la canzone "Periferia", dall'album "EroZero").
Frequenta le scuole fino alla terza media, poi l'Istituto di Stato per la Cinematografia e la Televisione R. Rossellini, che lascia al terzo anno non già per scarsità di profitto ma per dedicarsi completamente alle sue passioni: la musica, la danza, il canto, la recitazione: gli ex compagni di scuola lo ricordano come un giovane simpatico, perbene, vestito in modo tradizionale ed elegante (giacca e cravatta), e soprattutto con un bell'aspetto che molto attirava gli sguardi delle ragazze.
Nel tempo libero si dedicava a suonare insieme ai compagni di scuola che invitava spesso a casa sua, in via Mario Musco, dietro la fiera di Roma. Le prime canzoni che lui e gli amici cantavano erano "cover" tratte da gruppi stranieri: si ricorda "I will stay by your side" dei Lollipop, e tante altre.
Nel 1968, nasce il Beat Raduno, per premiare, con il Marchio Beat, gli artisti scelti da una giuria di giovani. Tra gli artisti premiati c'erano Maurizio Arena, Alberto Lupo, Isabella Biagini, Paolo Carlini. L'evento si svolse nella piazza di Monte Compatri, paesino nei pressi di Roma.
Un gruppo di giovani, tra cui Loredana Bertè, ballavano su una pedana circolare, posta ai piedi del palco. Renato si esibiva, cantando con i The Spaectres Groups. Partecipa con gli amici del Beat Raduno al film di Fernando Di Leo "Brucia ragazzo, brucia". Giovanissimo, inizia a travestirsi e ad esibirsi in piccoli locali romani, assumendo, come sfida verso i tanti denigratori («Sei uno zero», è la frase che si sente ripetere più spesso), proprio il nome di Renato Zero.
A 14 anni ottiene il suo primo contratto, al Ciak di Roma, per 500 lire al giorno. Viene notato da Don Lurio, in una delle tante serate trascorse al Piper, noto locale notturno di Roma.
Da qui, la scrittura per il gruppo di ballo I Collettoni, che fa da supporto a una giovanissima Rita Pavone nel suo show serale.
Registra anche alcuni caroselli per una nota marca di gelato. È proprio in quegli anni che nasce l'amicizia di Renato con Loredana Bertè e Mia Martini, trio che spesso girava la penisola in cerca di scritture. Proprio con Loredana fece parte de I Collettoni. Nel 1965, incide i suoi primi brani - "Tu", "Sì", "Il deserto", "La solitudine" - che non verranno mai pubblicati. Per il primo 45 giri, bisogna aspettare il 1967: "Non basta sai/In mezzo ai guai", prodotto da Gianni Boncompagni, anche autore del testo (le musiche sono invece di Jimmy Fontana), che vende soltanto 20 copie (verrà poi inserito come omaggio nel VHS "La notte di Icaro", circa 20 anni dopo).
Interpreta la parte del venditore di felicità nel musical Orfeo 9 di Tito Schipa Jr. Lavora come comparsa in alcuni film di Federico Fellini (Satyricon e Casanova) e fa parte del cast della versione italiana del musical Hair, insieme, tra gli altri, a Loredana Bertè e Teo Teocoli.
La costruzione del personaggio
Ma nell'atmosfera dei tardi anni sessanta, che si sta impercettibilmente spostando dalla ingenua fase del beat (1964-1967) all'impegno politico post-'68, Renato è ancora alla ricerca di un'identità.
Sarà nei primi anni settanta, con lo sviluppo completo del glam-rock, caratterizzato da cipria, lustrini e paillettes, che potrà proporre senza problemi il suo personaggio.
Questo personaggio provocatorio ed alternativo, che Zero racconterà in pezzi come "Mi vendo" (serio e volutamente sfrontato grido di un «prostituto felice») e, in genere, l'intero album Zerofobia, da "Morire qui" a "La trappola", da "L'ambulanza" al brano-emblema della filosofia zeriana, "Il cielo". Nel disco, è presente anche una cover in lingua italiana, di "Dreamer" dei Supertramp, qui divenuta "Sgualdrina".
Al periodo successivo (Zerolandia, la terra promessa dell'amore e dell'amicizia, senza distinzioni sessuali) si ascrivono pezzi come "Triangolo", "Fermo posta" e la fin troppo esplicita "Sbattiamoci", che si fondono e si completano con accorati messaggi anti-aborto, già presenti nei primi album ("Sogni nel buio"), nonché anti-droga ("La tua idea", interamente scritta da Renato, parole e musica, "Non passerà", "Uomo no" e "L'altra bianca") e contro il sesso troppo facile ("Sesso o esse").
Nelle composizioni più recenti dell'artista, e ad esempio nell'album Il dono si alternano temi sociali ("Stai bene lì", "Radio o non radio", "Dal mare") e spirituali-esistenziali ("Immi ruah", "La vita è un dono").
La forza di Renato Zero è stata quella di aver dimostrato la «normalità del diverso»: anch'egli, come e più degli altri - questo il messaggio - è capace di sentimenti d'amore, di rispetto, di solidarietà e di fede.
Il rapporto col pubblico
E proprio questa personalità unica che cattura negli anni un pubblico numeroso, al limite dell'idolatria: i cosiddetti «sorcini», termine che ha poi sostituito quello originario di «zerofolli». La leggenda vuole che, nel 1980, trovandosi a Viareggio, mentre si spostava in auto, assediato dai fans che con i motorini sfrecciavano da tutti i lati, disse: «Sembrano tanti sorci».
Da quel momento, i suoi ammiratori sono diventati ufficialmente «sorcini» e il cantante, per analogia, «il re dei sorcini». Nel 1981, ai suoi fan l'artista dedicò il brano "I figli della topa", inserito all'interno di Artide Antartide e tenendo fede a ciò che aveva scritto nel brano, l'anno successivo, organizzò le "Sorciadi" presso lo Stadio Eucalipti nei pressi di Viale Marconi a Roma, partecipando di persona alla premiazione dei vincitori, con grande entusiasmo da parte dei giovani fans.
Anche nel 2003 il cantante dedicò un brano ai suoi fan: "A braccia aperte" ed era incluso nell'album Cattura.
Anni settanta: i primi album
Il 1970 è l'anno di Hair, versione italiana del Musical statunitense.
Al progetto, oltre a Renato, aderiscono giovani di belle speranze quali Teo Teocoli e Ronnie Jones; andrà in scena al Teatro Sistina di Roma.
Dopo aver firmato un contratto con la casa discografica Rca, con sede in Roma, alla fine del 1972 Renato entra subito in studio di registrazione con l'intenzione di realizzare un LP con un filo conduttore che legasse i brani l'uno con l'altro. Il disco uscì normalmente ma non soddisfò i discografici dell'Rca, perché si ebbe la sensazione di confondersi con altri cantautori. In seguito a ciò, si decise di cambiare l'atmosfera, insertando nelle registrazioni pubblico e applausi.
Come ha dimostrato Musica Leggera si tratta di un finto live, registrato in realtà nello studio "A" di via Tiburtina e nello studio Sonic di Aurelio Ciarallo e Franco Patrignani. Alle registrazioni furono poi aggiunti degli applausi finti, simulando quindi l'effetto di un disco dal vivo.
Ecco alcune testimonianze raccolte:
"No! Mamma, no! lo facemmo allo studio A di via Tiburtina e alla Sonic del povero Patrignani. Mi occupai personalmente dei missaggi: feci un loop di applausi e lo montai per simulare l'effetto live" (Foffo Bianchi, producer e tecnico del suono del disco).
"Registrammo in studio, in parte alla RCA ed in parte alla Sonic. C'era l'arrangiatore e tastierista Albert Verrecchia, Massimo Buzzi alla batteria, Piero Montanari e Mario Scotti al basso" (Luciano Ciccaglioni, chitarrista nel disco).
Nel 1974 nasce Invenzioni con brani dai testi un po' forti per il periodo: "Qualcuno mi renda l'anima", "L'evento", "Tu che sei mio fratello", "Depresso", sono pezzi sintomatici di argomenti e situazioni che, in alcuni casi, Renato ha addirittura anticipato.
Arriva il 1976 prepara un nuovo album e la sua prima tournée, entrambi con uno stesso filo conduttore: Trapezio. Renato stesso spiega il senso del suo nuovo lavoro: “Trapezio non è altro che la rappresentazione di una Broadway fallimentare, in decadenza, dove tutti i personaggi alla fine dello spettacolo si scoprono meno artisti ma più esseri umani, forse anche perché sconfitti.
In generale il Trapezio è il circo, la scena della vita. Per un acrobata il momento più importante della serata è quando lascia la piattaforma, stacca i piedi dalla terraferma e si lancia nel vuoto.
Se afferrerà il trapezio sarà un vincitore, un realizzato, in caso contrario… È una scelta che dura una frazione di secondo e proprio per questo è fondamentale. Questo succede anche nella vita quotidiana prima o poi a tutte le persone si presenterà l'occasione di lanciarsi nel vuoto, ma quante lo faranno? Quante avranno il coraggio sufficiente? I realizzati, gli espressi fino in fondo, per me sono coloro che si sono tuffati nel vuoto, che hanno rischiato. "Hanno arrestato Paperino" cioè la salvezza della nostra antica giovinezza, che è stata messa in galera per spaccio e detenzione, oppure "Il caos" che prende in considerazione l'incomunicabilità tra le persone.
Per me le cose sarebbero molto più semplici se si uscisse in venti e non in due, mano della mano oppure soltanto con l'amico d'infanzia.
Per la prima volta entra in classifica, nella Hit Parade dei dischi più venduti, il suo 45 giri "Madame / Un uomo da bruciare", sale fino alla 15^ posizione. Sempre di questo periodo è la presenza nella trasmissione RAI Zero & Company.
« La canzone che più mi appartiene è senza dubbio "Salvami" ed è dedicata a tutte le persone che battono la strada tutta la vita alla ricerca di un io. Per me la strada è la casa più bella che un uomo possa avere. Inoltre per dare un senso di continuità alla mia storia ci sono tre miei pezzi più vecchi: "Metrò", "Inventi" e "No! Mamma no!" »
È il 1977 e Renato si rimette al lavoro.
La sua popolarità è aumentata vertiginosamente in un solo anno, l'artista si sente responsabilizzato e sa che non può fallire. Il suo cervello vulcanico partorisce Zerofobia e sarà la sua fortuna. Quando il disco viene dato alle stampe, l'accoglienza del pubblico è praticamente identica al precedente lavoro, cioè tiepida.
La molla trascinante sarà il successivo spettacolo che prende lo stesso titolo dell'album, uno show con un tema ben identificato, quello di vivisezionare la nostra società, farla passare ai raggi X affrontando le figure base che accompagnano la nostra vita: il padre e la madre prima, l'amante poi, e per molti di noi la psicoanalisi, un "fenomeno" dei nostri tempi, ma allo stesso tempo, rappresentato come un grosso bluff.
Il disco avrà un grosso successo di vendite, così come il 45 giri Mi vendo/Morire qui.
Arriva il 1978 e Renato riunisce il suo staff di sempre: ha deciso di produrre da solo i suoi dischi. Crea la "Zeromania Music Edizioni" ed una nuova etichetta: "Zerolandia", distribuita dalla casa discografica RCA. Dopo l'album precedente, il pubblico si aspetta sempre di più e l'artista pubblica Zerolandia, una sorta di viaggio senza passaporto, nella terra senza tempo e senza certezza. Brani come "La favola mia", "Sogni di latta", "Triangolo", "Sesso o esse", "Sbattiamoci", "Una guerra senza eroi", "Uomo no!", diventano immediatamente dei veri e propri "cult" ed il 45 giri balza subito ai vertici della Hit Parade, così come l'album, ormai è successo pieno.
Il 1979 è l'anno della definitiva consacrazione. Nel mese di febbraio esce il suo primo (e finora unico) film da protagonista, intitolato "Ciao nì!". È un successo di pubblico incredibile, supererà negli incassi addirittura il kolossal americano Superman.
Affitta un tendone dai circensi Togni e lo chiama Zerolandia. Pubblica un nuovo lavoro discografico intitolato EroZero, logica conseguenza del precedente. Il suo 45 giri contenente Il carrozzone/Baratto così come l'album stesso, arriveranno al primo posto in classifica dove rimarranno per ben otto settimane. A settembre vincerà la Gondola D'Oro grazie alle vendite del suo singolo.
Dopo EroZero prende l'avvio un nuovo progetto discografico il cui titolo provvisorio, che circola in via ufficiosa tra i fans, pare debba essere "Spiridiota". Purtroppo un nastro con i provini delle canzoni viene sottratto dallo studio di registrazione e nel giro di pochi giorni circolano migliaia di cassette pirata contenenti i diversi brani intorno ai quali Renato stava lavorando insieme a Piero Pintucci. L'accaduto porta ovviamente all'annullamento del progetto.
Alcuni dei brani circolati in versione pirata ("Al mercato dell'usato", "Nafta", ecc.) verranno ripresi solo alcuni anni dopo ne La coscienza di Zero (1991).
Altri brani ("Le scale", "N.U.") sono tuttora inediti.
Dal 1980 al 1983: Tre anni di fortuna
È il 1980 e nel mese di maggio l'artista raduna i suoi collaboratori di sempre (Evangelisti, Conrado, Caviri, Cini, Pintucci) ed entra in sala d'incisione. I brani escono da soli tanto che Renato sarà costretto a pubblicare un doppio album, acquistabile anche singolarmente. Il disco, il cui titolo è Tregua, è dedicato al padre Domenico, scomparso nello stesso anno. Il 45 giri contenente Amico/Amore si, amore no arriva immediatamente al primo posto in classifica (ci resterà per ben dieci settimane) così come l'intero lavoro (dieci settimane anch'esso al numero 1).
È un album ricco di canzoni trascinanti oltre la "classifica" come "Niente trucco stasera", "Fortuna", "Potrebbe essere Dio".
Il 1981 presenta un Renato ricco di sorprese e di trovate. A marzo pubblica il doppio live Icaro, contenente due brani inediti, "Chi più chi meno" e "Più su", oltre alle sue canzoni più riuscite, rigorosamente dal vivo.
È un successo senza precedenti per un disco "live", arriva addirittura al primo posto in classifica. In estate, senza nessun preavviso, Renato pubblica un 45 giri con una canzone inedita, "Galeotto fu il canotto" e sull'altro lato, l'ormai famosissima "Più su".
Subito dopo l'estate, l'artista raduna il suo staff (Conrado, Evangelisti, Baldan Bembo, Pintucci, manca il grande Ruggero Cini, perché prematuramente scomparso) e prepara il nuovo lavoro discografico. La sua intenzione è quella di rappresentare gli opposti: il bianco e il nero, il bene e il male, il polo sud e il polo nord. Tra ottobre e novembre Renato entra in sala di registrazione e il 1 dicembre presenta uno dei più bei dischi di tutta la sua produzione: Artide Antartide, grazie al quale vincerà il premio per il Disco più venduto dell'anno, (un milione di copie vendute). L'album contiene canzoni ancora oggi considerate dei capisaldi della sua produzione. "Ed io ti seguirò", "Marciapiedi", "Non passerà", "Sterili", "Padre Nostro", "Il jolly", "Gente", "Stranieri".
Nel 1982 partecipa come ospite fisso con un suo spazio autogestito, alla trasmissione di Rai1 abbinata alla Lotteria Italia, "Fantastico 3", dove presenterà brani storici del suo repertorio, intervallati con altri della nuova produzione, raccolta nel doppio album "Via Tagliamento 1965/1970". Il disco è un tributo al periodo del Piper ed arriva subito al primo posto in classifica dove resterà per ben 8 settimane consecutive. Il nuovo lavoro discografico sarà presentato proprio al Piper Club e furono invitati i frequentatori dell'epoca. Le canzoni più rappresentative di quel magico periodo sono: "Piper club", "Che bella libertà", "Resisti", "Ragazzo senza fortuna", "Angeli", "Ci tira la Vita", "Soldi" (sigla finale di Fantastico 3), "Viva la RAI" (sigla del suo spazio nell'ambito della trasmissione Fantastico 3), "Ancora fuoco". Presenta in Radio (RAI), la trasmissione "Zerolandia Fermoposta", il cui successo porterà alla luce altre due edizioni: "Zerolandia Fermoposta ci riprova" e nel 1983, "Zerolandia fermoposta in StereoZero".
Il 1983 è l'anno del Q Disc estivo Calore. Renato, per ringraziare il suo pubblico (i dischi, purtroppo sono molto cari e Renato ha pubblicato in 3 anni 4 album doppi di levatura eccelsa), esegue questo lavoro discografico che avrà un notevole gradimento (resterà 6 settimane consecutive al primo posto).
Sulle "Spiagge", la "Voglia" di "Navigare", con "Fantasia".
Dal 1984 al 1989: La crisi e la rinascita
Il 1984 ci presenta un Renato pieno di grinta e di rabbia per la chiusura del tendone Zerolandia. Prepara un disco come se fosse un film: un "concept album" dove mette in risalto un artista che, nonostante tutto non vuole mollare e che esige il suo spazio dopo anni di dura gavetta.
Per presentare il nuovo lavoro discografico, organizza una conferenza stampa allo Zoo di Roma e per ribadire la sua rabbia, si presenta indossando una pelle da leone con tanto di pigmei al seguito. La provocazione ottiene il suo scopo e il disco sale subito al primo posto in classifica, ma uscendone rapidamente. È l'inizio di una crisi di consensi che ne caratterizzerà la carriera fino alla fine degli anni ottanta. Da ricordare "Da uomo a uomo", "Per non essere così" e "Giorni" ed il titolo non poteva che essere Leoni si nasce.
« Nel magico splendore dei 33 giri, Zerolandia presenta: Leoni si nasce.
La strabiliante epopea di un animale sempre in lotta con la sopravvivenza, in una giungla popolata di spietati cacciatori di autografi. Fra intrighi, passioni, eccitazioni e agguati, seguiremo le orme del felino, alla ricerca del sesso perduto. Riuscirà l'ardimentoso a non restare intrappolato nella spirale di un disco, fra i contorni di una fotografia, nell'effimero spazio di un 24 pollici? Chissà... eppure ruggisce!
Non miagola, ruggisce! E quante altre volte sarà preda, quante altre volte predatore, su questo schermo lui vivrà un'altra avventura, lui così fiero, lui che non ha paura... entrategli finalmente nella pelle perché lui sia realtà e non leggenda! Lasciatelo pure alla bestialità, purché la viva nella sua coerenza.. o no? Sì o no? Sì? Allora andiamo a incominciare »
(dall'introduzione dell'album 'Leoni si nasce')

Per questo lavoro discografico egli si avvale di collaboratori d'eccezione: oltre a grandi musicisti anche dell'orchestra sinfonica della RAI diretta dal Maestro Renato Serio. Poco prima di Natale, registra in diretta un album composto da vecchi successi completamente riarrangiati dal Maestro Renato Serio ed eseguiti da un'orchestra composta da 25 elementi (la stessa del tour).
Nell'album, il cui titolo è Identikit Zero, sono compresi anche due brani inediti: "La gente come noi" e "Io qui".
Nel 1986 l'artista abbandona i costumi variopinti per presentarsi in una veste più sobria. È l'anno di Soggetti smarriti, un lavoro discografico che ci presenta una nuova era di Renato Zero. Tutt'oggi sono ancora top secret i musicisti e gli studi usati per la realizzazione. L'album vincerà il disco d'oro per centomila copie vendute.
Da ricordare brani come: "Infiniti treni", "Fantasmi", "Ostinato amore", "Problemi".
Nel 1987 organizza una conferenza stampa per presentare il nuovo lavoro discografico intitolato, opportunamente, Zero, dove mostra il suo vero volto senza trucchi e senza inganni. I suoni, gli arrangiamenti, i testi, sono chiaramente traducibili in un unico comune denominatore: la maturità artistica di un "teatrante" dello spettacolo, che va alla ricerca di nuove collaborazioni per crescere e maturare di più. Il disco è stato mixato al Puk Studio in Danimarca e il suo staff è quello di sempre con l'aggiunta di Troiani e Lakatos per i brani, rispettivamente, "Ho dato", "Telecomando", "Artisti".
Da ricordare brani come "Siamo eroi", "Calendario", "Promessa", "Più o meno". L'album è un flop terrificante, riuscendo a malapena a raggiungere la top 20. Il tour seguente, tuttavia, ottiene un discreto successo.
Il 1989 è l'anno della svolta ed ecco, quindi, il viaggio in Inghilterra, alla ricerca di suoni nuovi e nuove ispirazioni.
L'incontro con il grandissimo Geoff Westley sarà molto importante per l'artista, che inoltre conoscerà e collaborerà con l'altrettanto grande Phil Palmer (già collaboratore di Paul McCartney). Il risultato è un album ricco di suoni e di sfaccettature. Il titolo del lavoro discografico è Voyeur: uno sguardo sul mondo; un atto d'accusa feroce sul problema dell'incomunicabilità dei giovani rampanti e su tutto ciò che non va nei comportamenti umani. Il disco viene registrato e mixato al Parsifal Studio di Londra e le canzoni da segnalare sono "Il canto di Esmeralda", "Voyeur", "I nuovi santi", "Accade", "Talento", "Rose", "Ha tanti cieli la luna". L'album si riaffaccia nelle zone alte della classifica, facendo da preludio alla definitiva rinascita degli anni novanta. Il CD contriene 3 brani in piu rispetto alla versione LP-MC.
Anni novanta: i Festival di Sanremo ed il ritorno al successo
Nel 1991 Renato Zero partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo, con una canzone scritta per l'occasione da Mariella Nava: "Spalle al muro".
La sua esibizione, così come il significato del brano, ricevono un lunghissimo applauso con tutto il pubblico in piedi. Non vincerà il Festival, ma sarà l'inizio di un nuovo successo di pubblico. Il disco live Prometeo, contenente il brano sanremese, nonché un altro brano inedito scritto da Renato nel 1965, "L'equilibrista", ha venduto 250 mila copie ed ha raggiunto la terza posizione nella Hit Parade. L'incisione di "Spalle al muro" fu eseguita dalla Royal Philarmonic Orchestra di Londra, diretta e arrangiata dal grande Geoff Westley.
Per Natale pubblica una raccolta di inediti, scritti tra il 1977 e il 1990, alcuni riveduti e corretti, s'intitola La coscienza di Zero. Da ricordare i brani "Regalati una sera", "Più insieme".
Nel 1992 torna in Televisione per presentare, in compagnia di Giancarlo Magalli e Barbara De Rossi, la Trasmissione della RAI, "1, 2, 3, RAI…Riva Del Garda" e con l'occasione, annuncia, per la prima volta, il progetto Fonòpoli. Sarà sua la sigla del programma dal titolo "Menefotto".
Il 1993, il suo nuovo lavoro discografico si intitola Quando non sei più di nessuno. Partecipa ancora una volta al Festival di Sanremo, presentando il brano, Ave Maria ed alla fine della sua esibizione, tutto il pubblico, in piedi, gli attribuisce un applauso di dieci minuti. Per questo lavoro ha convocato musicisti stranieri che hanno suonato con i grandi del rock e del blues, Centofanti, il Maestro Serio, l'Orchestra Sinfonica ed il Coro dell'Unione Musicisti di Roma.
I testi dei brani contenuti nell'album sono tutti scritti da Renato Zero, fatta eccezione per "Figli della guerra" e "Casal De' Pazzi" (liberamente tratto dagli scritti di P.P. Pasolini), per i quali ha chiesto la collaborazione di Franca Evangelisti. Le musiche sono state scritte ed arrangiate dal Maestro Renato Serio e da Dario Baldan Bembo. Contemporaneamente incide un mini CD, Passaporto per Fonopoli (contenente un calendario disegnato da Giovanni Barca e la Tessera dell'Associazione) i cui proventi sono interamente destinati a Fonòpoli. Il CD in questione contiene 3 brani inediti ("Menefotto", "I ragazzi nella pioggia" e "Giorni senza storia") più "Ave Maria", già inclusa nell'album.
Il 1993, sarà anche l'anno del suo ritorno alle scene, da cui mancava da tre anni, con la tourneè ZerOpera, tenuta nei principali teatri italiani, eseguita insieme alla Orchestra Filarmonica di Parma. La prima data venne tenuta al Teatro Regio di Parma il 19 aprile. Scene di fanatismo e isteria impressionanti, si verificarono quel giorno, i sorcini, (molti sprovvisti di biglietto), presero letteralmente d'assedio il Regio per vedere il loro idolo, addirittura una zerofolle, per avere il biglietto, prese a pugni il vetro della biglietteria ferendosi alla mano.
Il tour si concluse il 2 giugno allo Stadio Flaminio di Roma.
Il 1994 è l'anno de L'imperfetto. Il disco viene registrato e mixato presso lo Studio Fonòpoli di Roma con la partecipazione di 13 i musicisti e di coristi del calibro di Baraonna, Augusto Giardino e Pasquale Schembri. Tutto il disco è di grande spessore a livello di testi, musica e arrangiamenti, con sonorità rock.
Sempre dello stesso anno è la partecipazione di Renato alla Colonna Sonora (nella versione italiana) del film di Henry Selick (prodotto da Tim Burton) "Nightmare Before Christmas". Le canzoni in cui è presente l'Artista sono "Re del blu", "Re del mai", "Cos'è", "Assemblea cittadina", "L'ossessione di Jack", "Far Natale", "Povero Jack" e "Finale/Reprise". Inoltre presta la voce al personaggio Jack Skeletron nei dialoghi.
Nel 1995 pubblica il CD, omaggio per i 30 anni di carriera: Sulle tracce dell'imperfetto. In questo lavoro parteciperà l'Orchestra dell'Accademia Musicale Italiana diretta e arrangiata dal Maestro Renato Serio, oltre che i musicisti della ritmica (i collaboratori usuali di Renato).
Il disco contiene il brano "I migliori anni della nostra vita", titolo che sarà usato, inoltre, per presentare il Cofanetto natalizio contenente i due album L'imperfetto e Sulle tracce dell'imperfetto.
Il 1998 Renato pubblica il lavoro discografico che risulterà il "disco dell'Anno" e "l'Album più venduto nel 1998" (un milione e duecentomila copie): Amore dopo amore. L'Album è stato realizzato da Renato Zero e prodotto da Stefano Senesi, Phil Palmer, Stephen W. Tayler e Renato Serio con i musicisti dell'Orchestra Aurora ed arrangiata e diretta dal Maestro Renato Serio con i musicisti della ritmica.
Nel 1999, Renato pubblica l'album live Amore dopo amore, tour dopo tour, registrato a Milano, al FilaForum di Assago, il 20 ottobre 1998 da Franco Finetti. I 5 brani inediti, sono stati registrati presso lo Studio Fonopòli di Roma: "Si sta facendo notte", "Che strano gioco è", "Al buio", "Il circo" e "Il coraggio delle idee".
Il nuovo millennio: Il successo continua e Renato torna ai giovani
Nel 2000 Renato Zero conduce un programma tutto suo, in prima serata su Rai Uno: Tutti gli Zeri del mondo, con lo stesso titolo di un CD nel quale, insieme a brani suoi originali incide alcune sue interpretazioni di successi di colleghi viventi e di grandi cantautori scomparsi, tra i quali Fabrizio De André e Lucio Battisti.
Nello stesso anno viene accusato di lesioni e minacce nei confronti di un ex dipendente.
Nel 2001, oltre al'uscita dell'album La curva dell'angelo che lo riporta primo in classifica (e al Numero 10 nella chart annuale degli album più venduti) il tour Prove di volo, del 2002, raccoglie mezzo milione di spettatori e ottiene il premio per il miglior live dell'anno (conquistando anche un tutto esaurito allo Stadio Olimpico di Roma, con oltre 70.000 biglietti venduti) e sempre nello stesso anno si affianca a lui Mariani Mariano[11], ad oggi suo stretto collaboratore.
Il 13 aprile dello stesso anno, Renato Zero è ospite al varietà Stasera pago io condotto da Rosario Fiorello, esibendosi nella versione de "Il carrozzone" in spagnolo, ossia "La carroza".
L'album Cattura, presentato in diretta radiofonica, al Teatro Eliseo, esce alla fine del 2003 e, nel giro di poche settimane, diventa uno degli album più venduti dell'anno (si piazza al quinto posto nella chart annuale).Contiene una delle canzoni più amate dalla nuova generazione di sorcini, la romantica "Magari", ma anche altri quali: "Come mi vorresti", "Figlio" (dedicata a Robertino, il giovane da lui adottato legalmente proprio quell'anno), "L'altra sponda" (in cui si invitano i gay e gli esclusi a non vergognarsi di se stessi) e il brano forse più autobiografico, "Naturalmente strano".
« Cattura è piacere, stimolo all'interesse degli altri o per gli altri... Non alterando né ignorando le regole, con gentilezza, tolleranza, rispetto... Promuovendo i propri colori, difendendo la coscienza dagli inchiostri facili, dai messaggi subliminali, dai comizi ruffiani, dalla discriminazione sessuale, ideologica, epidermica e dall'isolamento di classe »
(Introduzione dell'album 'Cattura', 2004)

Nel 2004 il giro di concerti Cattura il sogno/Il sogno continua entra nella classifica Pollstar dei tour di maggior successo a livello mondiale con il "tutto esaurito" nelle date di San Siro a Milano, del Bentegodi a Verona, del Franchi a Firenze e dell'Olimpico a Roma.
Il doppio tutto esaurito allo Stadio Olimpico gli fa meritare l'ironico titolo di «nuovo imperatore di Roma». Il DVD Figli del sogno, cronaca fedele di quello spettacolo, risulta il più venduto dell'anno. Il 2 luglio 2005 partecipa al Live8 romano al Circo Massimo, eseguendo "Cercami" e "Nei giardini che nessuno sa", e duettando con Claudio Baglioni e Laura Pausini sulle note de "I migliori anni della nostra vita".
Il 18 novembre, anticipato dal singolo "Mentre aspetto che ritorni", esce l'album Il dono, pubblicato in tre diverse versioni tra cui il Dual Disc (un supporto ibrido tra CD e DVD), con un'intervista di circa 30 minuti. L'album arriva al primo posto della hit parade e vi rimane fino alla fine del 2005: in sole sei settimane, conquista il quarto posto nella chart annuale.
Da notare che tutti i successi discografici di Renato degli ultimi anni sono ottenuti senza godere sostanzialmente di passaggi radiofonici: i grandi network, a cui dedica il polemico brano "Radio o non radio", non trasmettono infatti i suoi brani.
A dicembre, per la prima volta, Zero viene ricevuto in Vaticano, dove si esibisce nell'aula Paolo VI, eseguendo "La vita è un dono", canzone dedicata a Giovanni Paolo II nonché alla neonata nipotina. Dal 26 dicembre 2005 al 6 gennaio 2006, conduce per 10 serate una trasmissione radiofonica su Radio2, intitolata "Radio 2 - Renato 0", in cui ripercorre le tappe più significative della sua carriera, insieme a molti amici dello spettacolo.
Nel febbraio 2006 parte il nuovo tour Zero movimento, che fa registrare ovunque il tutto esaurito, già in prevendita, con molte date aggiunte, per venire incontro alle richieste del pubblico, per un totale di 25 serate. Sempre a febbraio, rifiuta il premio alla carriera, che vorrebbero consegnargli sul palco del Festival di Sanremo.
È il 17 novembre dello stesso anno, quando la Sony Music (da anni casa discografica dell'artista, dopo il primo lungo periodo alla RCA, poi diventata BMG) pubblica il primo (triplo) best-of: Renatissimo!, per festeggiare quarant'anni di carriera. L'uscita del cofanetto è anticipata dalla diffusione in radio di un singolo inedito: "Sono innocente". Renatissimo! contiene anche la prima ed unica versione studio di "Più su" (fino ad allora disponibile soltanto nell'esecuzione dal vivo, inserita nel doppio album live Icaro, di cui rappresentò anche il singolo trainante, un doppio lato A con il brano di studio "Galeotto fu il canotto", ripreso anche da Mina in N° 0) e la nuova "Fammi sognare almeno tu".
Il 16 novembre (1 giorno prima dell'uscita effettiva nei negozi di musica), grazie alle oltre 240mila prenotazioni, il cofanetto conta già tre dischi di platino. Renatissimo! esce in tre versioni diverse: con copertina color oro, con copertina color argento e in un'edizione limitata, che in più, rispetto alle precedenti, conta nel primo dei tre dischi le versioni mix, ad uso dei DJ (mai pubblicate su CD), di "Mi vendo" e "Morire qui". In sole sei settimane, la raccolta diventa il quinto CD più venduto in Italia nel 2006.
A gennaio 2007, Zero Movimento riceve il Telegatto come miglior tour del 2006: Renato Zero è l'unico vincitore a non presentarsi sul palco per ritirarlo, inviando al suo posto il suo manager Claudio Trotta. Sempre a gennaio, inizia la prevendita dei biglietti per il nuovo tour estivo, che, a partire da maggio, lo riporterà negli stadi di Padova, Roma, Milano, Firenze, Bari e Palermo.
Il 16 febbraio, viene annunciata una nuova data a Roma e il nome definitivo della tourneé, che sarà MpZero Tour 2007.
A fine febbraio vengono presentati al Festival di Sanremo due brani il cui testo è scritto da Zero: "Nel perdono" (Al Bano, nella sezione «Campioni») e "La vita subito" (Jasmine, nella categoria «Giovani»).
Lo stesso Zero sale sul palco dell'Ariston come super ospite: si esibisce, a notte inoltrata con uno share di oltre il 60% (quasi sei milioni di spettatori), il più alto di tutto il festival escluse le premiazioni dei vincitori.
Nonostante la scarsa pubblicità e il fatto che il tour arrivi a un solo anno dal precedente, MpZero si rivela un successo.
L'esordio di Padova non è dei più fortunati: sulla città si abbatte un diluvio di pioggia e grandine, che tuttavia non scoraggia 20.000 spettatori dal recarsi allo stadio. Il tour chiude i battenti con circa 270.000 presenze in 7 date. Particolarmente apprezzato dai fans il fatto che, dopo otto anni, Renato sia tornato a chiudere il concerto con "Il cielo".
A gennaio 2008, la Universal ristampa su DVD la VHS uscita nel 1991): Zero 40 Live. Nonostante si tratti di un vecchio filmato, peraltro messo in vendita senza alcuna pubblicità, a una settimana dall'uscita, il DVD raggiunge clamorosamente la prima posizione in classifica.
Nell'aprile 2008, lancia la sua prima linea di occhiali, dal titolo Nero d'Autore.
A settembre partecipa a Carràmba che fortuna annunciando la prossima uscita di un nuovo album nel segno dell'amore. In edicola, a partire dal 25 agosto 2008, per 6 lunedì con la rivista TV Sorrisi e Canzoni viene pubblicata una raccolta dedicata a Renato Zero formata dai 6 album degli anni 1970 (No! Mamma, no!, Invenzioni, Trapezio, Zerofobia, Zerolandia, EroZero).
Il nuovo album del 2009: "Presente"
Il 29 gennaio 2009 viene ufficializzata la notizia: il nuovo album di Renato Zero uscirà il 20 di Marzo e conterrà 17 brani inediti.
A metà febbraio viene rivelato il titolo del nuovo album, che sarà Presente. Il 9 marzo il singolo "Ancora qui" viene trasmesso in esclusiva sul sito web del Corriere della Sera, per essere poi trasmesso dalle radio a partire dal 13 marzo. Negli stessi giorni viene girato il videoclip del brano, che vede la partecipazione di grandi stelle del cinema e della tv come Paola Cortellesi, Massimo Ghini, Asia Argento, Giorgio Panariello e molti altri. La novità di Presente è che Zero lancia il self made disco: per il nuovo lavoro ha scelto, dopo il divorzio con la Sony, di non affidarsi ad alcuna casa musicale.
È la prima volta nella storia della discografia italiana che un artista importante non si avvale di una major o di un'etichetta indipendente affermata per la produzione, il marketing e soprattutto, la distribuzione del proprio album. Presente entra direttamente al primo posto in classifica con il triplo disco di platino conquistato in soli sette giorni.
L'album Presente si piazza in seconda posizione nella classifica annuale degli album più venduti del 2009 dietro a Tiziano Ferro, vendendo più di 430 mila copie.
Attività recenti (2009 - 2010)
Il 20 giugno 2009 è organizzatore di un concerto allo Stadio Olimpico di Roma in favore dei terremotati del Terremoto dell'Aquila del 2009.
L'iniziativa benefica, intitolata Corale per il popolo d'Abruzzo, vede la partecipazione di alcuni dei più importanti artisti della musica italiana. All'evento, al quale assistono appena 22.000 spettatori, hanno preso parte, oltre che a Renato Zero, Claudio Baglioni, Pino Daniele, Gigi D'Alessio, Fiorella Mannoia e tanti altri cantanti affiancati da alcune star della televisione.
Il 3 ottobre 2009 il talk-show Che tempo che fa gli dedica un'intera puntata speciale per inaugurare la settima serie del programma.
Da ottobre parte il suo nuovo tour, lo ZeroNoveTour. Con ben 30 date, l'artista si esibisce in tutta Italia, partendo dal Palasport di Acireale (16 ottobre) e concludendo gli spettacoli a Roma (PalaLottomatica), per la fine del 2009 (21-22 dicembre). Il 10 dicembre 2009, in occasione della giornata del Premio Videoclip Italiano, Renato Zero riceve il premio per l'arte videomusicale.
Il 9 maggio 2010 è ospite a Domenica In nel segmento condotto da Pippo Baudo per presentare il dvd Presente ZeroNoveTour.
Anni 2010
Il 2009 finisce con il trionfo di Presente nelle classifiche italiane. L'anno successivo, il 2010, vede Presente stabilire il record di un album per numero di settimane in classifica.
Infatti, arrivato a 59 settimane di presenza, stabilisce questo record battendo Zerofobia (arrivato a 58 settimane). Il record continua tuttora con 60 settimane di presenza diventando uno degli album con più settimane in classifica dal 2005. L'11 maggio 2010 esce il DVD live Presente ZeroNoveTour che testimonia fedelmente lo spettacolo tenutosi al forum di Assago lo scorso dicembre. Il live, entra direttamente al 1º posto della classifica dei DVD più venduti della settimana (Music Charts – Gfk Retail And Technology) mentre Presente, in allegato all'interno della confezione, risale la classifica di vendita dei dischi posizionandosi al 2º posto.
Grazie a questi risultati Renato verrà premiato ai Wind Music Awards 2010.

Fonte: QUI
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