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QUARTETTO CETRA - BIOGRAFIA

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Messaggio  admin_italiacanora Sab Apr 16, 2011 1:03 pm

 
 
Il Quartetto Cetra fu un quartetto vocale attivo in Italia a partire dagli anni quaranta.
Caratterizzati da notevoli capacità vocali evidenti nelle armonizzazioni delle canzoni e da testi spesso umoristici ma sempre di buon gusto, sono stati il gruppo musicale italiano attivo per il maggior numero di anni.
Sono stati spesso anticipatori in Italia di mode e generi musicali, come ad esempio il Rock and roll: già nel 1956 il Quartetto Cetra incise in italiano una sua versione di Rock Around the Clock, con il testo scritto da Tata Giacobetti, intitolata L'orologio matto.
Inoltre con programmi come Biblioteca di Studio Uno (con le celebri parodie letterarie) e Non cantare, spara sono entrati nella storia della televisione italiana.

Dal Quartetto Egie e dal Quartetto Ritmo al Quartetto Cetra
Nel 1940 venne fondato a Roma da Enrico De Angelis, Giovanni Giacobetti (detto Tata), Iacopo Jacomelli e Enrico Gentile un quartetto vocale, che prese il nome di Quartetto Egie, dalle quattro iniziali dei nomi dei componenti, sulla scia della tradizione americana dei barbershop quartet e dei Mills Brothers.
Il Quartetto Egie debuttò il 27 maggio 1940 al Teatro Valle di Roma, eseguendo la canzone Bambina dall'abito blu.
Alcuni mesi dopo, nel 1941, Iacopo Jacomelli lasciò il gruppo e fu rimpiazzato da Antonio Virgilio Savona, un pianista che già da qualche tempo curava gli arrangiamenti del gruppo; in seguito alla sostituzione il gruppo rimase momentaneamente senza nome e poi, nello stesso anno, fu scritturato dall'EIAR e assunse il nome definitivo di Quartetto Cetra.
Il nuovo nome non fu preso dalla casa discografica per cui il gruppo iniziò ad incidere i primi 78 giri, la Cetra, ma dallo strumento musicale caratterizzato appunto da quattro corde.

Il debutto e i primi anni
Il Quartetto Cetra debuttò nel 1941 alla radio nella rivista Riepilogando, dove oltre a esibirsi "in proprio" accompagnavano i cantanti più noti; pratica che svolgevano ogni sera nei principali caffè-concerto di Roma, tra cui il Camilloni di Piazza Esedra, dove si esibiva l'Orchestra del maestro Adriano Guarnieri (padre dell'attrice Anna Maria Guarnieri) e la cantante fiumana, e doppiatrice di Marlene Dietrich, Olga Stancick.
Il primo disco a 78 giri pubblicato fu, il 7 novembre dello stesso anno, L'arca di Noè/Il visconte di Castelfombrone, con ancora Enrico Gentile nella formazione.
Nel 1942 Felice Chiusano (cantante dell'EIAR) subentrò a Enrico Gentile, partito militare; nello stesso anno si trasferirono a Torino, dove lavorarono con il maestro Carlo Prato, Pippo Barzizza ed Alberto Rabagliati e dove si esibirono al Teatro Carignano con l'orchestra del maestro Cinico Angelini.
Alla fine del 1942 Enrico De Angelis, Felice Chiusano e Virgilio Savona vennero chiamati alle armi, ma continuarono occasionalmente ad esibirsi.
L'8 settembre del 1943 c'è da registrare la prima esibizione di Lucia Mannucci, allora cantante solista in ascesa e già fidanzata di Virgilio Savona, insieme al Quartetto Cetra: eseguirono insieme la canzone Dove siete stata nella notte del 3 giugno?.
Sempre nello stesso anno, il 14 luglio con un'insolita formazione, per l'assenza di De Angelis sostituito dal noto sceneggiatore Age (Agenore Incrocci), il gruppo partecipò allo spettacolo '"Ritmi e canzoni" al Teatro Nuovo milanese, attirandosi le ire dei cronisti del Il Popolo d'Italia per l'apertura alla musica d'oltreoceano.
Nel 1945 il quartetto incise il brano Pietro Wughi il ciabattino, primo Boogie-woogie italiano; nello stesso anno incisero due 78 giri con Natalino Otto, accompagnandolo come coristi insieme a Lucia Mannucci, usando la denominazione i 5 Shoe Shine.
Nel dopoguerra, e precisamente nel 1947, dopo una breve e felice esperienza come gruppo strumentale composto da Gorni Kramer alla fisarmonica, William Righi al clarinetto e al sax, Franco Cerri alla chitarra, Savona al pianoforte, Giacobetti al contrabbasso, Chiusano alla batteria, Enrico De Angelis lasciò definitivamente il gruppo per ragioni personali, e fu rimpiazzato da Lucia Mannucci, moglie di Virgilio Savona (i due si erano sposati il 19 agosto del 1944); così il Quartetto Cetra raggiunse la sua formazione definitiva, che fu mantenuta per tutto il resto della lunghissima carriera artistica del gruppo.
Passati alla Decca, incisero altri 78 giri per poi ritornare, nel 1949, alla Cetra: due canzoni del periodo Decca, Shangai Lil e Oggi ho visto un leon, vennero reincise per l'etichetta torinese con un nuovo arrangiamento, curato da Pippo Barzizza, diventando due tra le loro canzoni più note.

Gli spettacoli dal vivo
La loro carriera futura fu anche influenzata dalla loro idea di organizzare, nel 1950 nel locale Orientale di Alassio, una serie di serate tematiche animate da loro stessi, nelle quali il pubblico doveva partecipare indossando uno specifico abbigliamento.
Favorevolmente impressionato da questa iniziativa, l'impresario Remigio Paone li invitò sia a ripetere l'esperimento nel suo nuovo teatro milanese, sia a partecipare come protagonisti nello spettacolo del 1951 Gran Baldoria, che rappresentò il nuovo corso della rivista italiana.
L'anno seguente, oltre alle apparizione cinematografiche con Renato Rascel e Paolo Stoppa, il riconoscimento del premio "Passerella d'oro", le esibizioni teatrali assieme ad Alberto Sordi e Wanda Osiris, il Quartetto fece capolino alla radio con la parodia della trasmissione Il convegno dei cinque e nel 1953 con Giringiro, un varietà improvvisato ogni sera presso la sede della tappa del Giro d'Italia ciclistico.

Lo stile
Lo stile iniziale del quartetto fu quello delle elaborazioni vocali jazz e swing, ispirato ai Mills Brothers statunitensi; successivamente il gruppo trovò la propria formula, che combinava canzone e spettacolo: brani orecchiabili dai testi allegri ma con arrangiamenti raffinati, interpretati in scenette divertenti.
Questa formula conquistò pubblico, e il Quartetto Cetra diventò presto popolarissimo prima alla radio, poi in teatro e infine alla televisione.
Un grande pregio riconosciuto al Quartetto Cetra fu quello di saper combinare l'elevata professionalità con l'intrattenimento popolare.
Come avvenuto per Carosello, intere frasi delle loro canzoni entrarono nell'immaginario collettivo, divenendo veri e propri modi di dire: basti ricordare "il pericolo numero uno: la donna!".

Il doppiaggio
Nel 1948 il Quartetto Cetra partecipò nel doppiaggio dei cori del film Dumbo (loro la canzone con cui i corvi sbeffeggiano l'elefantino sulle sue possibilità di volo e la canzone dei Rosa Elefanti).
Per questo lavoro ricevettero una lettera autografa di congratulazioni da parte di Walt Disney.
Altri film doppiati dal gruppo furono Musica, maestro, Lo scrigno delle sette perle, Il mago di Oz.

I successi musicali
Nel 1949 il Quartetto incise quella che divenne forse la loro canzone più nota, Nella vecchia fattoria, adattamento italiano della canzone popolare americana Old McDonald Had a Farm, conosciuta dai Cetra nella versione di Nat King Cole; rispetto all'originale, alzarono ogni strofa di un semitono rispetto alla precedente, vi aggiunsero un inciso e scrissero il testo in italiano (che non è una traduzione letterale dell'originale).
L'anno successivo ottennero nuovamente successo con Dimmi un po' Sinatra, scritta da Giacobetti su musica di Armando Trovajoli.
Parteciparono poi al Festival di Sanremo 1954 presentando le canzoni Arriva il direttore, Canzoni alla sbarra, Cirillino-Ci, Piripicchio e Piripicchia, Un diario ed Aveva un bavero, che riscuote il successo maggiore e si classifica al sesto posto nella classifica finale.
Sempre nel 1954 presentano Troppi affari, cavaliere!, reincisa nel 2004 dagli Avion Travel; due anni dopo portarono al successo la parodia del brano Musetto di Domenico Modugno.
Altri successi del decennio furono Vecchia America (musica di Lelio Luttazzi), In un palco della Scala, Un bacio a mezzanotte, Concertino e Passa la prima Milano-Sanremo (con musiche di Gorni Kramer), Un disco dei Platters e Che centrattacco! (scritte da Savona e Giacobetti).
Nel 1957 registrarono la versione italiana di Rock Around the Clock, intitolata L'orologio matto, rivelandosi tra i primi in Italia a promuovere il rock'n'roll.

Il teatro
Nel 1951 il Quartetto Cetra debuttò in teatro, nella rivista Gran Baldoria di Garinei e Giovannini, a cui seguirono numerose altre commedie musicali. I Cetra lavorarono in teatro con altre grandi celebrità come Wanda Osiris e Alberto Sordi.

La televisione
Già nei primi anni quaranta il Quartetto partecipò ai primi esperimenti di "radiovisione" e con la nascita della ufficiale televisione italiana nel 1954 arrivò anche il debutto televisivo del Quartetto Cetra: lo spettacolo si chiamava In quattro si viaggia meglio, allestito da Daniele D'Anza.
Seguirono molti altri programmi in cui il quartetto fu protagonista, come Buone vacanze (in due stagioni, 1959 e 1960). In particolare, furono un grande successo le loro parodie, in Biblioteca di Studio Uno, regia di Antonello Falqui, di alcuni classici della letteratura, come Il conte di Montecristo o I tre moschettieri.
Nel maggio del 1968 la RAI mise in onda la miniserie TV in 7 puntate (ne erano previste 8, ma la sesta e la settima vennero accorpate) Non cantare, spara commedia musicale per la televisione di Daniele D'Anza.

Successi degli anni sessanta
Dopo quasi vent'anni di incisioni alla Cetra, nel 1959 passarono ad una casa discografica appena nata, la Dischi Ricordi, riproponendo oltre a nuovi brani anche reincisioni di vecchi successi.
I ricordi della sera, sigla di Studio Uno nel 1961, riportò il Quartetto in classifica; successivamente venne anche incisa da Mina.
Nel 1962, passati alla Polydor, ottennero un buon riscontro con Ciabattino twist, interpretando un brano nello stile del ballo di moda quell'anno, e l'anno successivo con Però mi vuole bene, pubblicato come lato B.
Nel 1964 Vieni vicino...dammi la mano, sigla di Biblioteca di Studio Uno, diventò uno dei loro brani più noti; sul lato B del 45 giri inserirono una loro versione di Sole, pizza e amore, canzone che Giacobetti e Savona avevano scritto per il Festival di Sanremo 1964 e che era stata presentata da Aurelio Fierro insieme alla cantante brasiliana Marina Moran.
Nello stesso anno parteciparono a Un disco per l'estate 1965 con Se fossi Giulio Verne, che però venne eliminata.
Successivamente passarono alla CBS, ed ebbero successo con Juanita Banana, cover dell'omonima canzone dei Peels incisa anche da Henri Salvador, Non cantare, spara e Cinderella Rockefella, cover dell'omonimo brano del duo israeliano Esther & Abi Ofarim.
Sempre per la stessa etichetta incisero nel 1967 Tre minuti, versione in italiano di The 59th Street Bridge Song di Simon & Garfunkel.

Gli anni '70 e '80
Il Quartetto Cetra in un'esibizione del 1971, con Lucia al flauto, Tata al basso, Virgilio alla chitarra e Felice alla batteria con una parrucca da capellone
Nel 1971 condussero il programma Stasera sì, con la direzione musicale di Mario Bertolazzi, programma a cui è legato un episodio spiacevole di minacce al gruppo: nel corso della puntata del 7 novembre il Quartetto presentò Angela, canzone dedicata ad Angela Davis, ed il giorno dopo Felice Chiusano ricevette da uno sconosciuto un messaggio: "Dica al suo collega Savona di non fare il gradasso sul palcoscenico e di lasciar perdere la politica, di cantare Nella vecchia fattoria e di smetterla di sfruculiare con Angela Davis e tutto il resto... queste sono cose delicate, mi sono spiegato?".
Chiusano raccontò l'episodio a Savona, che ne trasse ispirazione per comporre la canzone Cose delicate.
Anche a causa di questo episodio, ridussero la collaborazione con la Rai e dopo il 1975 la interruppero passando alla TV Svizzera, per cui realizzarono i programmi Giochiamo ai quattro cantori (1976) e Ri...Giochiamo ai quattro cantori (1977), entrambi su testi di Dino Verde e con la regia di Mascia Cantoni: all'interno di queste trasmissioni i Cetra girarono 12 parodie di alcune opere liriche, riprendendo l'idea alla base di Biblioteca di Studio Uno.
Tra il 1979 al 1984 lavorarono per Antenna 3 Lombardia, animando alcune parodie dei grandi classici della storia e della letteratura nell'ambito dei programmi Cetrarca e Il Bingoo.
In RAI condussero poi tra il 1980 e il 1981 due edizioni di Buonasera con....
Nel 1984 sono ospiti del varietà televisivo Al Paradise, diretto da Falqui, dove presentano una fantasia dei loro successi. Spinto dal successo della loro apparizione, Falqui decide, sulla base di un progetto di Virgilio Savona, di dedicare al quartetto un intero spazio (chiamato "Cetra Graffiti") nella terza edizione del programma (1985).
Nel loro spazio i Cetra ripercorrono, sfruttando nuove e vecchie canzoni, la storia dello spettacolo italiano, dagli anni d'oro della radio fino ai successi del varietà televisivo, passando anche per la grande epoca del teatro musicale.
Nella penultima puntata della trasmissione, riprendendo un vecchio progetto risalente ai tempi di Biblioteca di Studio Uno, i Cetra realizzano una parodia dei Promessi Sposi, a cui prendono parte personaggi come Al Bano e Romina, Gianni Agus e Minnie Minoprio.
Dopo la scomparsa di Giacobetti e Chiusano, i due superstiti nel 1994 hanno ripercorso la storia del quartetto nel programma radiofonico Cetra Days, in onda ogni sabato mattina su Radiodue per 13 puntate, dalle 11 alle 12.
Fonte: QUI


Ultima modifica di admin_italiacanora il Lun Giu 29, 2020 9:27 am - modificato 1 volta.
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QUARTETTO CETRA - BIOGRAFIA Empty Re: QUARTETTO CETRA - BIOGRAFIA

Messaggio  admin_italiacanora Dom Gen 01, 2012 11:18 pm



Il Quartetto Cetra, anche conosciuto come i Cetra, fu un quartetto vocale attivo in Italia a partire dagli anni quaranta.

Il gruppo nacque dal precedente Quartetto Ritmo, in seguito alla sostituzione di un componente. Felice Chiusano, subentrato a
Enrico Gentile, si unì a Tata Giacobetti, Virgilio Savona e Enrico De Angelis per formare il nuovo gruppo.
Il Quartetto Cetra debuttò nel 1941 alla radio nella rivista Riepilogando.
Nell'ottobre del 1947 Enrico De Angelis lasciò il gruppo perché richiamato nell'esercito, fu rimpiazzato da Lucia Mannucci, moglie di Virgilio Savona, così il Quartetto Cetra raggiunse la sua formazione definitiva che fu mantenuta per tutto il resto della lunghissima carriera artistica del gruppo.

La prima canzone cantata assieme dalla formazione "storica" del Quartetto Cetra fu “Dove siete stata nella notte del 3 giugno?”.
Nel 1948 il Quartetto Cetra partecipò nel doppiaggio dei cori del film Dumbo, per questo lavoro ricevettero una lettera autografa di congratulazioni da parte di Walt Disney.
Altri film doppiati dal gruppo furono “Musica Maestro”, “Lo scrigno delle sette perle”, “Il mago di Oz”.
Nel 1951 il Quartetto Cetra debuttò in teatro, nella rivista “Gran Baldoria” di Garinei e Giovannini, a cui seguirono numerose altre commedie musicali.
I Cetra lavorarono in teatro con altre grandi celebrità come Wanda Osiris e Alberto Sordi.
Con la nascita della televisione italiana nel 1954 arrivò anche il debutto televisivo del Quartetto Cetra, lo spettacolo si chiamava “In quattro si viaggia meglio”.
Seguirono molti altri programmi in cui il quartetto fu protagonista.
In particolare, furono un grande successo le loro parodie, in “Biblioteca di Studio Uno”, per la regia di Antonello Falqui, di alcuni classici della letteratura, come “Il conte di Montecristo” o “I tre moschettieri”.

Lo stile iniziale del quartetto fu quello delle elaborazioni vocali jazz e swing, ispirato ai Mills Brothers statunitensi. Successivamente il gruppo trovò la propria formula, che combinava canzone e spettacolo: brani orecchiabili dai testi allegri ma con arrangiamenti raffinati, interpretati in scenette divertenti.
Questa formula conquistò pubblico, e il Quartetto Cetra diventò presto popolarissimo prima alla radio, poi in teatro e infine alla televisione.
Un grande pregio riconosciuto al Quartetto Cetra fu quello di saper combinare l'elevata professionalità con l'intrattenimento popolare.
In oltre quarant'anni il gruppo propose oltre un migliaio di canzoni, molte delle quali scritte dalla coppia Giacobetti-Savona.
Solo per citarne alcune, tra le più celebri: “Aveva un bavero” del Festival di Sanremo 1954, “Il Visconte di Castelfombrone”, “In un palco della Scala”, “Un disco dei Platters”, “Che centrattacco”, “Nella vecchia fattoria”, “Vecchia America” musica di Lelio Luttazzi, “Un bacio a mezzanotte” musica di Gorni Kramer, “I ricordi della sera”.

La carriera artistica del Quartetto Cetra si concluse ufficialmente il 1° luglio 1988 a Bologna, con l'ultimo concerto in pubblico.
Il 2 dicembre 1988 Giovanni Giacobetti, che milioni di persone chiamavano famigliarmente "Tata", ha lasciato i fraterni compagni di lavoro.
Non molto tempo dopo, il 3 febbraio 1990 sarebbe stato seguito sul sentiero dell'eternità dal simpatico Felice Chiusano
Dei quattro componenti rimane solo la coppia marito e moglie, Lucia Mannucci e Virgilio Savona, entrambi classe 1920, sposatisi il 19 agosto del 1944.
 
 
LUCIA MANNUCCI

Voce femminile del Quartetto Cetra, cantante solista, autrice è nata a Bologna nel 1920.
Milanese di adozione, frequenta giovanissima la scuola "Arte del movimento" di Carla Strauss.
Nel 1941 viene accolta nella scuola di canto dell’EIAR, a Roma, dove studia col maestro Prato.
Inizia nello stesso anno una lunga serie di trasmissioni radiofoniche con le orchestre Manno, Spaggiati e Zeme (“Ho un sassolino nella scarpa”, “Notte e dì”, “Caro papà”).

Incide il suo primo disco per la Cetra nel Febbraio 1942 (“Sulle onde della radio”, “Il nanetto del boschetto”).
Partecipa, subito dopo agli spettacoli promozionali organizzati dalla Cetra con l’orchestra Angelini al teatro Carignano di Torino.
Nell’autunno del 1942 il maestro Semprini la scrittura, insieme a Bonino, Vallarino, la Vallesi e la Vaniglio, per un lungo giro di concerti con la sua Grande Orchestra Ritmo-Sinfonica.
Nell’Agosto 1943 partecipa a vari spettacoli a Roma con Totò, Elena Giusti, il Quartetto Cetra e altri.
Nel novembre dello stesso anno è scritturata da Remigio Paone a Milano per la rivista "Una notte al Madera" di Rubens e Ramo, con Kramer, Natalino Otto, il Quartetto Cetra.
In occasione oltre al suo repertorio, esegue per la prima volta insieme ai Cetra "Dove siete nata nella notte del 3 Giugno?", un brano scritto per lei da Age-Giacobetti-Savona.

Nel 1944 gli avvenimenti bellici le impediscono il rientro a Roma e partecipa, quasi sempre al fianco dei Cetra, a vari spettacoli a Milano e dintorni con Luciano Zuccheri, i Fratelli De Rege, Cosimo Di Ceglie, Waler Chiari, Luciano Tajoli e molti altri.
In questo periodo incide per la Fonit diverse canzoni con l’orchestra Kramer (“Che pigro!”, “Mattino, I vecchi motivi”, ecc.)e forma anche, con Savona-Giacobetti-De Angelis-Chiusano, un quintetto vocale denominato "Five Shoe Shine".
Il 19 Agosto del 1944 sposa Virgilio Savona e prende parte poi a un breve ciclo di spettacoli con la compagnia di operette ungheresi di Clara Tabody.
Nel 1945, dopo la Liberazione, torna a Roma con lo spettacolo "Club 03" e viene poi scritturata, insieme a Kramer, Donà e i Cetra , dai militari americani di stanza a Napoli.
Nel novembre dello stesso anno incide ancora con Kramer a Milano e , dopo un periodo di interruzione del lavoro per la nascita del figlio Carlo nel 1946, partecipa al fianco dei Cetra alle prime tournèe all’estero e incide per la Decca, a Zurigo (“Tutto ti attende”, “Ho un orribile difetto”).
Nell’estate 1947 è la solista del complesso da ballo formato da Kramer e dai Cetra al Capo di Nord-Est di Santa Margherita Ligure.
Qui arriva a un repertorio di circa 150 canzoni di successo internazionale, che canta in lingua originale.
Quando un componente dei Cetra (De Angelis) decide di abbandonare l’attività canora, lo sostituisce nel complesso e debutta ufficialmente con la nuova formazione nell’ottobre del 1947, al teatro delle Arti di Roma.

Da questo momento il suo curriculum artistico si fonde con quello del Quartetto dove continua tuttavia a sostenere il ruolo di cantante solista.
Fin la dal debutto con i "nuovi" Cetra al Teatro delle Arti interpreta, con grande successo, “Stormy Weather” di Koehler-Arlen e continua poi ad essere la solista "ufficiale" dei numerosi complessi da ballo che per il Quartetto Cetra forma tra il 1948 e il 1950.
Nel 1950-51 incide per la Voce del Padrone, con Franco Cerri, diverse nuove canzoni tra le quali alcune di cui è autrice dei versi (“La pasticcera”, “La giraffa Pasqualina”).
Nello stesso biennio, quando i Cetra debuttano nella rivista "Gran Baldoria", gli autori le affidano, oltre alle canzoni del Quartetto, anche l’ interpretazione solistica di "Cantando un blues", inserito in un indimenticabile "quadro" delle Blubells.
L’anno dopo, nella trasmissione radiofonica "Giringiro" al seguito del 38° giro ciclistico d’Italia è l’interprete della famosa "Ninna nanna alla maglia rosa".
Scrive intanto altri testi di canzoni e presenta, con Pino Spotti, una serie di programmi per la Rai dal titolo "Una voce e un pianoforte".
Nel 1955, nella commedia musicale "Carlo, non farlo!", è la prima interprete della canzone "C’è un po’ di cielo".
In ogni sua esecuzione solistica dimostra di essere cantante di classe per la versatilità e duttilità del suo temperamento, per il gusto delle interpretazioni, per le sue possibilità vocali.
Nella stagione teatrale 1958-59 è ancora una volta la prima interprete di "Donna" nel Musical "Un trapezio per Lisistrata", e incide per la Ricordi un Lp dal titolo "Lucia sola".
Nel 1960 trasmette una nuova serie di canzoni nel programma Rai a puntate "Piccolo Club" e ne incide buona parte di dischi Cetra.
L’anno dopo, per la Ricordi, incide "Vetrine" di Gaber e Maria Monti, e la splendida "Prima di andarmene" di Calabrese e Reverberi.
Dal 1970 in poi, pur continuando a svolgere l’attività artistica insieme ai Cetra, si dedica anche alla ricerca e all’incisione di canti popolari, in collaborazione con Savona. Registra, così, per i Dischi dello Zodiaco, un folto numero di ninne-nanne tratte dal nostro folklore.

Negli anni seguenti incide, tra l’altro, alcune delle famose 2Filastrocche in cielo e in terra" di Rodari, messe in musica da Savona (Zodiaco, 1972); una raccolta di "Canti popolari vicentini" (Cetra 1975); una selezione di "Canzoni dal battello del settecento veneziano" (Divergo, 1977); e l’album "Un asinello di nome Platero", contenente brani tratti da "Platero y yo" di jmenez (Zodiaco 1979).
Collabora inoltre, tra il 1979 e il 1980, al coordinamento artistico della registrazione discografica di alcune "Fiabe italiane" di Italo Calvino.
Nel 1984 incide, con Savona, vari brani per il libro-cassetta della Ricordi di “Filastrocche da cantare", di Rodari-Savona-Luzzati e, nel 1988, le ninne nanne di "Terra e luna" (testi di Diana Lupi, musiche di Savona) pubblicate dalla Nuova EdiBimbi.
Scrive anche, nel frattempo, diversi testi di canzoni che vanno ad arricchire il repertorio dei Cetra "Il venditore di fichi d’India”, “I tigrotti della giungla”, “Tutte le notti verso l’una”, “Il Reame di Rolanti” e , tra i più recenti, “I tempi della vecchia radio”, in collaborazione con Giacobetti e "L’amore non ha tempo" per il disco autobiografico "Una lunga tastiera" (Palladium-Panarecord, 1985).
Nel 1989-90 incide "Vivi le fiabe" (sigla dell’omonima serie di fiabe europee edite dal Gruppo EdiCart) e cura una compilation di 16 brani da lei registrati per La Voce del Padrone negli anni 1950-51 con Franco Cerri, tra cui "Le tue mani”, “E’ l’alba”, “September Song”, “Cheveux dans le vent”, “Stretti cuor a cuor”, “La storia di Mimì”, “Mani che si cercano”, “My dreams is yours” (Emi Collana "Bella Italia").
 
 
ANTONIO VIRGILIO SAVONA

Antonio Virgilio Savona, pianista, compositore, autore di testi, arrangiatore, storico componente del Quartetto Cetra è nato a Palermo il 1 gennaio del 1920.

A sei anni inizia a Roma gli studi musicali con la prof. Renata Paroni.
A otto canta nel Coro "Adelaide Cairoli" diretto da N. Pupilli Alemanni.
A dieci debutta all’EIAR improvvisando un brano al pianoforte nel programma radiofonico "Il Giornalino del Fanciullo".
Frequenta il ginnasio e il liceo prima al "Mamiani", poi al "Tasso" e poi al "Visconti".
Nel 1937 si iscrive al Conservatorio di Santa Cecilia, dove frequenta la classe di pianoforte del M° Renzo Silvestri.
Qui si dedica anche alla saggistica e critica musicale collaborando al “Giornale dello Spettacolo”, “Fronte unico”, “L’Eco del Cinema”.

All’inizio degli anni Quaranta scrive le sue prime canzoni per il gruppo editoriale Diapason-Onda-Radiomelodie.
Nel ’41 entra a far parte del Quartetto Cetra.
Nel ’44 sposa la cantante Lucia Mannucci, che tre anni dopo diventerà essa stessa componente dei Cetra.
Scrive per il gruppo e per la Mannucci la musica della maggior parte delle canzoni e ne cura gli arrangiamenti vocali e le strumentazioni.
E’ anche autore delle musiche originali di diversi programmi radiofonici e televisivi, spettacoli teatrali e film.
Nel 1969 fonda con il M° Armando Sciascia "I Dischi dello Zodiaco" e ne cura per oltre un decennio parte della produzione, orientata verso la canzone socio-politica, la ricerca etnomusicologica e le opere di propedeutica musicale.
Dal 19771 lavora per la TSI (Televisione Svizzera Italiana) come autore e sceneggiatore di vari programmi musicali di impegno culturale.
Dal 1974 al ’78 collabora con l’etichetta discografica "Produzioni d’Essai" (Divergo) come pianista, arrangiatore, direttore d’orchestra e/o produttore.
Nel 1975 dà vita, a Milano, al "Gruppo Sperimentale di Musica Popolare", col quale realizza varie registrazioni.
L’anno seguente inizia un’intensa collaborazione con Michele L. Straniero raccogliendo sistematicamente i canti popolari, sociali e politici del nostro Paese e pubblicandone accurate antologie per vari editori.
Nel 1977/78 cura per i Dischi Cetra alcuni album per le serie "Regionale" e "Folk".
Dal 1981 firma libri di ricerca scientifica sul canto popolare infantile, rispondendo alla crescente domanda di idonei strumenti di lavoro per l’educazione musicale nelle scuole.
Nel 1982 compone, su commissione di Luciano Berio, “l’Opera delle Filastrocche” su testi di Gianni Rodari.
La prima esecuzione ha luogo nel 1983 al Teatro della Pergola nell’ambito del 46° Maggio Musicale Fiorentino, con D. Lumini, L.Settimelli, C. Lawerence, il Gruppo Madrigale della Scuola di musica di Fiesole diretto da J. Pierini e il quartetto rock-jazz "Classic & Present". L’orchestra sinfonica è diretta dal M° Dini Ciacci, le scene sono di E. Luzzati, la regia di T. Conte. L’opera sarà replicata a Lugano, con varianti nel cast, nel Luglio’85 (per la TSI); e a Pesaro, nella versione curata dal "Gruppo Musicaparole", nel Marzo 1990 al Teatro Comunale.
Nel 1985 allestisce nel Palazzo dell’Arengario a Milano, con M.L.Straniero , "Segno & Canzone " (Ottant’anni di Grafica, moda e costume nelle copertine degli spartiti di musica leggera) per l’organizzazione "Milano Suono".
Dal 1988 collabora con il Gruppo Editoriale EdiCart, firmandone varie opere librarie di carattere divulgativo o didattico e curandone le colonne sonore delle relative musicassette.
Per lo stesso gruppo, dal 1989 al ’91 elabora, i commenti musicali per una lunga serie di famose fiabe europee, abbinando a ciascuna di esse temi melodici popolari tratti dal rispettivo folklore.
Nel 1991 scrive per l’editore Sperling & Kupfer un libro autobiografico dedicato ai Cetra.
Dal 1942 è iscritto dal 1942 alla SIAE, Sezione Musica, con successive estensioni alle Sezioni DOR e Lirica, ne viene nominato Socio nel 1956.
E’ membro della Commissione per gli Albi Professionali dell’Unione Nazionale Compositori Librettisti Autori.
 
 
TATA GIACOBETTI

Cantante e autore di testi Giacobetti nasce a Roma il 24 giugno 1922 e qui muore il 2 dicembre 1988.
Fondatore del Quartetto Cetra.
Musicista autodidatta, comincia presto a cantare in serate goliardiche, mentre ancora studiava scenografia all’Accademia di Belle Arti di Roma.
La sua passione per il jazz lo induce nel 1941 a tentare di dar vita a una formazione vocale, un quartetto maschile ispirato ai Mills Brothers, e che - formato da Enrico Gentile, dallo stesso Giacobetti, da Jacopo Jacomelli e da Enrico De Angelis - nascendo si chiamerà Egie, dalle iniziali dei nomi di battesimo dei suoi quattro componenti.
Come autore di testi Giacobetti costituisce per molto tempo una coppia formidabile con Gorni Kramer, e firmerà molti dei maggiori successi del Quartetto Cetra.

La sua firma sarà unita a quella di molti altri compositori, tra cui Mojoli, D’Anzi, Segurini, Trovajoli, Rossi.
Ma è soprattutto collaborando con Virgilio Savona che troverà le soluzioni migliori e la propria vena lirica più autentica, pur nel tono ilare e scanzonato della produzione, che rimarrà una delle caratteristiche più argute e originali del Quartetto Cetra del periodo d’oro.
Con i Cetra i Giacobetti si prodiga come attore e interprete di rara eleganza nelle numerose parodie e nei famosi centoni che riproducono, facendone il verso, tutte le forme e i generi dello spettacolo, non soltanto musicale.
Tra i suoi testi di maggior successo ricordiamo “Black And Jonny” (1946), “Che mele” (1950), “Amico Bing, non piangere” (dedicata nel 1953 a Bing Crosby in occasione di un suo grave lutto), “Ricordate Marcellino” (1956), “Un disco dei Platters” (1958), “Il testamento del Toro” (1960), “Però mi vuole bene” (1962), “Sole, pizza e amore” finalista al Festival di Sanremo nel 1963).
Nel 1964 si sposa con l’attrice Valeria Fabrizi, dal quale ha una figlia, Giorgia.
 
 
FELICE CHIUSANO

Felice Chiusano, cantante, nasce a Fondi in provincia di Latina il 28 marzo 1922 e muore a Milano il 3 febbraio 1990.

Dopo aver studiato la chitarra da autodidatta e aver fatto le prime esperienze al suo paese come "portatore si serenate", si trasferisce a Roma con un piccolo impiego alla Lux Perpetua.
Nelle ore serali lavora come cantante-chitarrista in diversi locali della capitale, affinando le sue doti di stornellatore all’italiana e creandosi un vasto repertorio.
Nel 1941 si iscrive a uno dei tanti concorsi per nuove voci banditi dall’EIAR, ma alla prima audizione non viene accettato.
Al secondo tentativo, quando tra i concorrenti c’è anche il nuovissimo Quartetto Egie, con Tata Giacobetti e Virgilio Savona , nucleo del futuro Quartetto Cetra, l’Eiar lo ammette alla scuola di canto diretta dal maestro Carlo Prato, e dopo un breve tirocinio lo dichiara idoneo per le emissioni radiofoniche.
Felice Chiusano si vede così assegnato al gruppo di cantanti a disposizione delle orchestre di Radio Roma, e subito conquista le simpatie del pubblico con "Juna" e "Bella signoriba dal giubbetto rosso".
I suoi compagni di scuderia sono, all’inizio del 1942, Tina Allori, Marcella Lumini, Ivan Giacchetti, Lucia Mannucci, il neonato Quartetto Cetra, Jone Cacciagli, Norma Bruni e altri esordienti come Lella Valli, il Trio Capinere e Nuccia Galimberti.
Nel giugno di quello stesso anno viene chiamato a sostituire uno dei Cetra chiamato sotto le armi, Enrico Gentile.
Dopo qualche esitazione Chiusano accetta e ha così inizio la sua quasi cinquantennale avventura col più duraturo e famoso complesso vocale italiano, nel cui ambito egli non rinuncerà mai totalmente alla sua prerogativa di cantante solista, trasformandosi in un animatore pieno di verve con un senso innato della battuta umoristica e della situazione comica.

Intanto ha perso i capelli e diventa "il pelato" dei Cetra, un personaggio ben riconoscibile e amato dal pubblico, prodigandosi anche come attore nelle numerose e fortunate parodie che il Quartetto inscena sui canovacci di celebri film e romanzi popolari, da "Via col vento" a "I tre moschettieri".
Riprenderà a cantare come solista tra il 1981 e il 1984, quando i Cetra presenteranno una sorta di enciclopedia della canzone italiana di questo secolo dagli studi dell’emittente televisiva privata Antenna Tre Lombardia.
Negli anni Settanta e Ottanta, trasferita la sua residenza a Teglio, in provincia di Sondio, si dedica qui all’organizzazione di spettacoli e manifestazioni culturali con interventi assai apprezzati in tutto il circondario, dalla stessa Sondrio a Morbegno a Berbenno.
A Teglio Chiusano provvede alla costituzione di un nuovo e attivissimo Gruppo Folkloristico.
Lo stesso fa nella nativa Fondi, nonché a Moneglia (Genova), dove per molti anni soggiorna e si fa apprezzare come infaticabile organizzatore culturale.
La morte lo coglie in piena attività.
 
Fonte: QUI
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Messaggio  admin_italiacanora Mar Giu 30, 2020 5:01 pm

 
 
Trasmissione radiofonica in onda a cavallo tra il 1995 e il 1996, su Radio Uno.
Naturalmente di notte!
Autori e conduttori: Mario Pezzolla, Sergio Endrigo e Sergio Bardotti.

L’idea del programma era ripercorrere la storia del Night nel nostro paese, tra canzoni italiane e standard americani, tra ricordi e interviste a Peppino di Capri, Pippo Caruso, Virgilio Savona e Lucia Mannucci, Peter Van Wood, Bruno Martino e tanti altri ancora.

Alla fine ne è risultato un bellissimo e lungo viaggio nella storia della musica leggera nel Bel Paese.
 
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