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GIUNI RUSSO - BIOGRAFIA

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Andare in basso

GIUNI RUSSO - BIOGRAFIA Empty GIUNI RUSSO - BIOGRAFIA

Messaggio  VIOLONE 1950 Lun Dic 17, 2012 11:33 am

GIUNI RUSSO - BIOGRAFIA 468x234.php?path=giuni_russo


Giuni Russo, nome d'arte di Giuseppa Romeo (Palermo, 10 settembre 1951 – Milano, 14 settembre 2004), è stata una cantautrice e musicista italiana di musica pop sperimentale.


Le origini e la vittoria a Castrocaro
Il 7 settembre 1951, Giuseppa Romeo nacque a Palermo nel popolare quartiere di "Borgo Vecchio", penultima di nove figli. Il padre Pietro Romeo registrò la nascita della figlia tre giorni dopo, il 10 settembre 1951.

Figlia d'arte, cresciuta in una famiglia in cui la lirica era molto apprezzata (sua madre era una soprano naturale), iniziò fin da giovanissima a coltivare l'attitudine al canto e alla composizione.

Mosse i primi passi nel mondo della musica già dall'età di 13 anni, quando si esibì presso il "Palchetto della Musica" davanti al Teatro Politeama.

Nel 1967, vinse, insieme a Elio Gandolfi, il Festival di Castrocaro interpretando A chi, successo lanciato da Fausto Leali nello stesso anno

Da Sanremo alle prime incisioni
Il successo di Castrocaro, le aprì le porte per il Festival di Sanremo 1968, cui partecipò con il nome di Giusy Romeo con il brano No amore, scritto da Vito Pallavicini ed Enrico Intra. Il brano, che non giunse in finale, venne interpretato insieme al cantante-chitarrista francese Sacha Distel.

Il nuovo 45 giri, che aveva come retro Amerai, non ebbe il successo dei due brani successivi pubblicati lo stesso anno, ossia L'onda scritto da Vito Pallavicini su musica di Al Bano, con cui prende parte il 19 settembre al Festivalbar, al Cantagiro 1968 e ad Un disco per l'estate, e I primi minuti.

Nel 1969 si trasferirà a Milano, che diverrà la sua città di adozione. Incontra la musicista Maria Antonietta Sisini, che per ben 36 anni dividerà con lei le gioie e i dolori in una felice e rara comunione di vita e Arte.

Il 18 luglio 1970, Giusy partecipa con alcuni suoi brani, al "Festival Palermo Pop 70", tenutosi alla Favorita di Palermo (dal 17 al 19 luglio), davanti ad un pubblico di oltre ottantamila spettatori.

La lunga gavetta e i primi successi
Nel 1972 partecipa ai cori, con il duo La Metamorfosi (le sorelle Rosanna e Flavia Baldassari), dell'album Ys del gruppo progressive Il Balletto di Bronzo.

Sempre nello stesso anno, Giusy, insieme a Gianni Leone e Gianchi Stinga, componenti de il Balletto di Bronzo, partecipa ai cori dell'album I mali del secolo di Adriano Celentano.

Sulla fine del 1974, la divisione italiana dell'etichetta discografica tedesca "BASF", le propone di firmare un contratto discografico, e così nascerà Junie Russo, un nuovo nome d'arte, nel tentativo di lanciarla come cantante italo-americana, e farne dimenticare gli esordi come "Giusy Romeo".

L'anno successivo esce come anteprima il singolo Milk of Paradise, seguito dalla pubblicazione dell'album Love is a woman. L'album, interamente in lingua inglese, è il primo della carriera artistica di "Junie". Alla realizzazione del disco partecipa, non accreditato per l'usanza dell'epoca, il trombettista jazz Enrico Rava con il jazzista e bassista afro-americano Michael Logan, lo scrittore Dino Cafaro, la scrittrice e paroliera Donata Giachini, il musicista Alessandro Stragliati, ed infine il pianista Giorgio Sabelli, sotto lo pseudonimo di Cabildo. Tra i brani estratti per la promozione del disco viene scelto anche Carol, che Junie presenta, per la prima volta, nella trasmissione Adesso musica. Carol è dedicata a un'amica di Giuni e di Maria Antonietta, morta a causa della droga.

Alla fine dello stesso anno, escono altri due singoli, Everything is gonna be alright, una celebre cover di We're doing fine di Dee Dee Warwick e di Everything's gonna be alright di P.P. Arnold, ed il singolo In trappola, che segna il ritorno alla lingua madre italiana, e l'inizio della collaborazione con Cristiano Malgioglio, incidendolo per la piccola etichetta "Ghibli", dopo che l'esperienza con la "BASF" si era conclusa.

Nel 1976, la Durium, storica etichetta discografica, della quale faceva parte anche Cristiano Malgioglio, le offre un contratto discografico. Esce un 45 giri, che Giuni e Maria Antonietta firmano, ancora con Cristiano Malgioglio, dal titolo Mai. Il brano ottiene un buon successo radiofonico nazionale, e fa notare Junie al pubblico e alla critica.

Nel 1977 interpreta il brano inedito, scritto dalla stessa Junie, Everybody, che diviene la sigla del Cantagiro. Sempre nello stesso anno, partecipa ad alcune tappe del Cantagiro, dove presenta Mai, riscuotendo un buon successo. È l'ultima emissione discografica con il nome di "Junie" Russo. Successivamente verrà italianizzata la grafia del nome per evitare eventuali storpiature nella pronuncia.

Sulla fine del 1978 Giuni, terminato il rapporto con la Durium, torna sul mercato discografico con il singolo Soli noi, per l' etichetta della WEA, Elektra, con la collaborazione, sempre, di Malgioglio. Il 45 giri, viene distribuito, anche sul mercato estero, come Francia e Portogallo. In Italia, raggiunge un buon successo di vendite, ma in Francia, viene particolarmente apprezzato, dal pubblico e dalla critica. Soli noi viene promosso in diverse trasmissioni televisive, tra cui "10 Hertz", in onda su Rai Uno e condotta da Gianni Morandi e da Carla Maria Orsi Carbone, mentre entrambi i brani del singolo, Soli noi e La chiave, alla trasmissione "Il Bingoo", in onda su Antennatre e condotta da Renzo Villa.

Il 21 settembre 1978, partecipa con Soli noi, alla serata finale della gara musicale "Free Show Estate '78".

L'anno successivo, Giuni scrive il brano American man, e con l'appoggio del chitarrista Alberto Radius, lo sottopone al direttore artistico della CGD, Alfredo Cerruti, il quale sembra apprezzare la voce della Russo, ma non si decide a metterla sotto contratto.

Tra il 1979 ed il 1980 insieme a Maria Antonietta Sisini, iniziano una breve collaborazione con il cantante Filipponio, per il quale, musicheranno i brani Che presuntuoso questo cuore e Non è un'ora (1979), mentre Teatro a dieci lire e Partire oltre amore (1980), vennero musicati solo da Maria Antonietta, ed in quest'ultimo, Giuni compare solo come vocalist. Nel 1980, Cristiano Malgioglio, propone a Giuni e Maria Antonietta di comporre un brano per Amanda Lear. Giuni e Maria Antonietta, scriveranno la musica, mentre Malgioglio, scriverà il testo del brano Ho fatto l'amore con me. Sarà l'ultima collaborazione con Cristiano Malgioglio, iniziata nel 1975.

L'incontro decisivo con Battiato
Artefice dell'incontro con Franco Battiato è Alberto Radius. Nasce, oltre ad una grande amicizia destinata a durare nel tempo, un team di lavoro creativo ed affiatato, che porta alla realizzazione di tre brani cuciti addosso alle capacità vocali e interpretative di Giuni (Una vipera sarò, Crisi metropolitana e L'addio), confluiti nello straordinario LP Energie, prodotto da Angelo Carrara, così come i due albums successivi.

È il 1981, e i tre provini vengono sottoposti ai dirigenti della CGD, che la apprezzano al punto di proporle un contratto quinquennale. Giuni firma e s'impegna per l'incisione di cinque album.

In quel periodo, alla CGD sono tutti entusiasti della sua voce: è pronto l'LP Energie, probabilmente il lavoro che rappresenta al meglio le sue qualità artistiche e che rimarrà un assoluto riferimento per il resto della sua attività: è un album davvero all'avanguardia per il panorama musicale italiano e non solo, all'insegna della pura sperimentazione, caratterizzato da un utilizzo della voce totalmente "rivoluzionario", spesso strabiliante e da arrangiamenti piuttosto innovativi curati da Battiato.

Con Franco Battiato, Giusto Pio, Alberto Radius e Maria Antonietta Sisini, Giuni Russo trova, dunque, la dimensione artistica a lei più congeniale.

Il 3, il 10 e il 17 gennaio 1982, per tre domeniche consecutive, partecipa alla manifestazione musicale Domenica musica - Dietro il disco con altri artisti come Franco Battiato, Gianni Morandi e tanti altri ancora, organizzata dalla It e dalla RCA, presso il "Teatro Tenda" di Piazza Mancini a Roma.

Un'estate al mare e il grande successo
A metà del 1982 le viene proposto un brano, non privo di poetica e originalità, intitolato Un'estate al mare, firmato ancora da Franco Battiato. Sul finale dell'esecuzione la cantante imita anche il verso dei gabbiani con l'emissione di note particolarmente acute, dando prova della sua notevole estensione vocale.

Il 45 giri Un'estate al mare raggiunge i vertici delle classifiche italiane, stazionandovi per oltre otto mesi. Il brano viene presentato al Festivalbar, vincendo la sezione Festivalbar Disco Verde, ottenendo il Disco d'oro per le vendite. Sempre nello stesso anno la Russo vince, come rivelazione dell'anno, il popolare referendum Vota la voce indetto da Tv Sorrisi e Canzoni.

Nelle intenzioni dell'artista, Un'estate al mare avrebbe dovuto essere solamente una parentesi commerciale, per poi ritornare alla sperimentazione di Energie (1981), ma la Russo viene imprigionata nel cliché delle hit estive a tematica balneare, soprattutto a causa delle direttive artistiche della sua etichetta discografica.

Alla fine dell'anno viene pubblicato un altro singolo firmato da Battiato, Good Good Bye e l'artista dichiara di aver preparato l'album Vox, che esce nel 1983. I brani sono stati scritti dalla stessa Giuni Russo con Maria Antonietta Sisini, Francesco Messina, Franco Battiato e Giusto Pio. L'album viene pubblicato malgrado il dissenso di Caterina Caselli, che avrebbe voluto un prodotto più commerciale per sfruttare la grande popolarità ottenuta l'anno precedente[senza fonte]. Ad ogni modo la Russo viene incontro alle esigenze della CGD, partecipando al Festivalbar con Sere d'agosto. Nel disco sono da citare anche Abbronzate dai miraggi (anch'essa utilizzata per la promozione) e le raffinate Buenos Aires e L'oracolo di Delfi.

Nel 1984 Giuni Russo avrebbe dovuto partecipare al Festival di Sanremo, ma la CGD annulla in extremis la sua candidatura per seguire il ritorno sulle scene di Patty Pravo, da poco sotto contratto.

L'album Mediterranea (arrangiamenti di Alessandro Centofanti), uscito in primavera inoltrata, mette in luce un'artista in continua evoluzione, tesa a coniugare con intelligenza e visione artistica, cantabilità a sperimentalismo, sia vocale sia strumentale. Giuni Russo vorrebbe che a trainare il disco fosse l'omonimo brano Mediterranea, ma la Caselli preferisce promuovere la più frivola Limonata cha cha cha come lato A del nuovo 45 giri. La Russo non può che accettare tale direttiva, senza però nascondere la sua assoluta contrarietà[senza fonte].

Nell'estate del 1984 partecipa al Festivalbar presentando alcuni dei brani dall'album più recente, tra cui Mediterranea, Limonata cha cha cha, e Demenzial song, una delle canzoni di maggior impatto tra quelle del 33 giri.

Nello stesso anno, partecipa con un concerto dal vivo, al varietà tv Effetto concerto, in diretta su Antennatre, presentato da Daniele Piombi e Pamela Prati, con la regia di Enzo Gatta, insieme ad artisti come Umberto Tozzi, Eugenio Bennato, Ivan Graziani, Eugenio Finardi, Enzo Jannacci ed altri.

La rottura con la CGD e il successo di Alghero
Nel 1985 Giuni Russo e Maria Antonietta Sisini scrivono il nuovo album, ma a causa delle tensioni accumulate negli ultimi periodi, la CGD non sembra particolarmente interessata al progetto.Pertanto, la pubblicazione del nuovo LP viene collocata intorno alla metà di luglio, in un periodo nel quale sarebbe stato estremamente più difficile lanciarlo, dal momento che soltanto poche settimane più tardi avrebbe avuto inizio il mercato autunnale con nuove uscite.

Dopo l'ennesima delusione la Russo decide, dunque, di chiedere alla CGD una liberatoria di comune accordo tra le parti, affinché possa cambiare etichetta, in quanto i suoi discografici non credono più nel suo lavoro, ostacolandone l'evoluzione artistica.

Inizialmente il direttore generale tenta di imporle, in cambio della suddetta liberatoria, la sottoscrizione di un documento nel quale dovrebbe dichiarare di aver rinunciato per sempre alla carriera di cantante In un secondo momento (per paura che la cantante potesse impugnare dal punto di vista legale il contratto dell'81, definito "capestro le viene concessa una liberatoria nella quale la Russo viene esplicitamente indicata come un'artista assolutamente ingestibile, così da scoraggiare qualsiasi etichetta a metterla nuovamente sotto contratto; altrettanto esplicitamente, nella nota finale viene dichiarato che in CGD non avrebbero mai più voluto avere a che fare con lei

Immediatamente l'artista riceve due importanti proposte da altrettante etichette discografiche italiane, ma quando una settimana dopo la Russo si decide a ricontattare i dirigenti per discutere i termini di un eventuale, nuovo ingaggio, questi si fanno negare A questo punto la cantante realizza che dopo la rottura con la CGD, per lei si sono definitivamente chiuse le porte della discografia che conta. Per comprendere il potere della CGD nel panorama discografico italiano dell'epoca, basti pensare che il proprietario dell'etichetta milanese e quello dell'AFI (l'associazione di tutti i discografici italiani) in quel periodo erano la stessa persona

L'unica casa discografica disposta a metterla sotto contratto è la Bubble Record: ma si tratta pur sempre di un'etichetta minore, per lo più specializzata nella pubblicazione di classici antichi, che non può più assicurare a Giuni Russo la distribuzione e la visibilità di un grosso marchio come la CGD. Ma proprio per questo motivo la Bubble Record è fuori dai giochi di potere, dunque libera di trattare qualsiasi artista.

Nel 1986 viene finalmente pubblicato l'album Giuni, registrato l'anno precedente e "congelato" a causa delle suddette questioni discografiche. L'album contiene il successo Alghero, uscito anche come 45 giri, con cui Giuni partecipa con straordinario successo al Festivalbar.

Il 10 settembre 1986 partecipa, con Alghero, al grande concerto dei big della musica leggera italiana, indetto dalla kermesse canora "Vota la voce", in occasione della consegna dei "Telegatti".

Nel 1987 esce per la Bubble Record il 45 giri Ragazzi al luna park, anteprima di un secondo LP, intitolato Album, che contiene la frenetica Adrenalina, cantata in coppia con Donatella Rettore: la cantautrice veneta, dopo qualche esitazione, accetta di duettare in questo brano, particolarmente adatto alla sua personalità artistica. Adrenalina rappresenta il primo duetto nella carriera di entrambe, in quel periodo accomunate da dissapori con la stessa casa discografica, la CGD[senza fonte]. Il brano, presentato alla manifestazione Un disco per l'estate a Saint-Vincent, esce anche su disco mix.

La svolta artistica e spirituale
Nel 1988 arriva un brusco e repentino cambio di rotta, che anticipa di un decennio la "musica di confine" con l'album A casa di Ida Rubinstein. Il titolo è ispirato al nome di Ida Rubinstein, attrice e ballerina russa.

Un disco fusion di contaminazione fra lirica, pop elegante e jazz, incentrato sull'interpretazione di arie da camera e romanze di autori quali Bellini, Donizetti, Verdi e dettato dalla sua passione per la lirica. Giuni Russo è, in questo campo, l'antesignana più naturale, l'anticipatrice, colei che apre una strada che diverrà popolare soltanto negli anni '90 con altri artisti di confine.

Nel 1989 la Bubble Record di Carlo Bixio, pubblica la raccolta I successi di Giuni Russo, che comprende alcuni brani tratti dagli album Giuni (1986) ed Album (1987).

Il 1990 si apre con la ristampa da parte della Compagnia Generale del Disco del 45 giri Un'estate al mare, accompagnato, sul lato B, dal brano Bing Being Baing, scritto da Henri Thomasson, autore francese e fondatore in Italia della Scuola che fa diretto riferimento all'insegnamento del mistico greco-armeno Georges Ivanovitch Gurdjieff. Nell'altro suo brano dal titolo Il vento folle, la cantante sottolinea come intere parti di questo pezzo siano tratte dal libro Prima dell'alba dello stesso Thomasson.

Esce la seconda raccolta consecutiva di brani Le più belle canzoni contenente alcuni dei suoi successi degli anni ottanta. Portata verso le contaminazioni musicali rivolte prevalentemente all'avanguardia e a culture altre e alte, nel 1992 dà così vita alla world music di foggia arabeggiante di Amala (Warner), un album contenente due soli inediti: l'omonimo brano e Alla spiaggia dell'amore.

Sempre nello stesso anno, Giuni interpreta un intenso brano inedito, con soli vocalizzi, Black image, scritto da Enrico Riccardi, per la colonna sonora della serie televisiva Extralarge con Bud Spencer. Nel 1994 ritorna alla ribalta, cimentandosi col canto-cabaret ispirato a Ettore Petrolini nell'album Se fossi più simpatica sarei meno antipatica. Questa apertura la porta ad allargare la collaborazione con scrittori e poeti, anche attraverso lo studio di testi sacri antichi, soprattutto le opere di San Giovanni della Croce e Santa Teresa d'Avila. Fra le migliori canzoni La sua figura, un canto d'amore tratto dai testi di San Giovanni della Croce, escluso dal Festival di Sanremo 1994 dopo aver passato tutte le selezioni.

Sempre nello stesso anno, partecipa al Premio Tenco, dove propone il brano Ciao amore ciao, arrangiato da Franco Battiato, come personale omaggio a Luigi Tenco. Il 1995, vede la sua seconda partecipazione consecutiva al Premio Tenco dove proporrà i brani Malinconia (Ninfa gentile), Il sole di Austerlitz, La sua figura ed uno splendido ed emozionante duetto con Sergio Godinho nella sua La barca degli amanti.

A metà dello stesso anno, viene pubblicato come 12", per la "IT-WHY", il singolo Un'estate al mare, in tre differenti versioni remix. Il 22 giugno 1996, partecipa al varietà televisivo "Il boom", dedicato agli anni '50, in onda su Canale 5 e condotto da Teo Teocoli, Gene Gnocchi, Simona Ventura e Stefania Orlando, dove interpreta Johnny Guitar del 1954, di Peggy Lee.

Il 23, il 24 ed il 25 maggio 1997, partecipa alla trasmissione canora napoletana "Viva Napoli", in onda su Rete 4 e condotta da Mike Bongiorno e Loretta Goggi, dove interpreta il brano Maruzzella di Renato Carosone ed una romanza di Gaetano Donizetti, nel repertorio di Giuni già dal 1988, Me voglio fa' 'na casa.

Il 19 luglio 1997, viene invitata come ospite, all'inaugurazione e manifestazione, a Roma, dal sindaco Francesco Rutelli, sulla valorizzazione e ampliamento, degli scavi archeologici dei Fori Imperiali, insieme ad altri artisti come gli Avion Travel, Cristiano De Andrè, Josè Carreras, e tanti altri.

Estate 1997, viene alla luce, dopo due anni di assenza dal mercato discografico, il CD singolo contenente Gabbiano e Fonti mobili, anteprima dell'album Gelsomini d'Arabia, che per problemi con il Direttore Artistico, non vedrà mai l'uscita. Il ritornello del brano Fonti mobili, è una frase tratta dal libro Vedute sul mondo reale, di Georges Ivanovič Gurdjieff.

Sempre nel 1997, il produttore Ezio Trapani, le propone di recitare in Verba Tango, spettacolo di musica contemporanea e poesia nel quale canta i versi di Borges insieme al celebre attore teatrale Giorgio Albertazzi]. Il 27 novembre 1998 festeggia i suoi 30 anni di carriera, pubblicando il suo primo album "live" dal titolo autobiografico Voce prigioniera che conteneva brani dell'album del 1988, A casa di Ida Rubinstein più altri brani dal vivo. Sul retro del disco è presente una commovente dedica di Giuni all'amica Maria Antonietta Sisini.

Verso la metà del 2000, viene pubblicato come CD e 12", per la "Extrarecord", il singolo Un'estate al mare, in tre nuove differenti versioni remix, riarrangiate dal gruppo musicale italiano Novecento. Sempre nello stesso anno, escono due raccolte, non ufficiali, dell'Artista, ad opera di due differenti etichette discografiche, la "Dv More Records" e la "Mr Music". Le due raccolte, dallo stesso titolo "Il meglio" o "Il meglio di Giuni Russo", differiscono solo per il fatto che, nella prima versione, ci siano solo dodici brani, mentre, nella seconda ve ne siano due in più. Tutte le versioni sono state riarrangiate dal gruppo musicale italiano Novecento.

Il 30 giugno 2001, partecipa come ospite, alla trasmissione "La notte vola", in onda su Canale 5 e condotta da Lorella Cuccarini, dove, dopo diversi anni, ripropone il successo di Un'estate al mare con il nuovo arrangiamento di Lucio Fabbri. L'11 marzo 2002, partecipa come ospite, alla trasmissione "Cocktail d'amore", in onda su Rai Uno e condotta da Amanda Lear, dove viene ripercorsa, attraverso vari filmati ed interviste, la lunga carriera artistica di Giuni. Il 17 aprile 2002 partecipa, come ospite, alla trasmissione "Testarda io", in onda su Rete 4 e condotta da Iva Zanicchi. Anche in questa viene ripercorsa, attraverso vari filmati, interviste, e brani "live", la sua lunga carriera artistica.

Il 23 novembre 2002 pubblica il suo secondo album consecutivo "live", Signorina Romeo Live, nel quale è evidente la maturità raggiunta dall'artista nell'interpretazione di un repertorio colto e raffinato, ma sempre finalizzato ad un messaggio da trasmettere, mai legato a un puro sfoggio di cultura. Fra le migliori canzoni La sua figura ed Il carmelo di Echt, brano di Juri Camisasca ispirato alla figura di Edith Stein, la carmelitana trucidata dai nazisti. Nel giro di qualche anno l'album Signorina Romeo Live diviene piuttosto difficile da reperire, molto ricercato dai collezionisti e di cui, secondo il sito ufficiale, ne esistono soltanto un migliaio di copie, acquistate prima del ritiro.

Gli ultimi lavori
Nel 2003, dopo ben 35 anni di assenza, prende parte alla kermesse canora del Festival di Sanremo 2003, con il brano Morirò d'amore, scritto con Maria Antonietta Sisini e Vania Magelli, i violini scritti da Stefano Barzan, l'arrangiamento di Franco Battiato e di Roberto Colombo. Il brano arrivò 7° nella classifica finale e ricevette il "Premio come Miglior Arrangiamento". Negli anni sarà inteso come il testamento musicale di Giuni: fra l'altro, la cantante dovette esibirsi con una bandana intorno alla testa, segno inequivocabile che aveva perso tutti i capelli a causa delle terapie a cui si sottoponeva per il male incurabile che la aveva colpita.

Il 7 marzo 2003 esce l'omonimo album Morirò d'amore, che ottiene un buon successo di vendite. Il 4 aprile 2003, sull'onda del suo successo, l'etichetta NAR pubblica Irradiazioni, una raccolta di brani con un solo inedito: Voce che grida, registrato sul finire degli anni '90 con la NAR, ed altri brani, tra cui Gabbiano e Fonti mobili, per la prima volta inclusi in un album. La raccolta sarà considerata da Giuni come "non ufficiale", in quanto il titolo non rientra nei suoi gusti.

Il 1º settembre 2003 partecipa alla trasmissione canora "Napoli prima e dopo", dove interpreta il brano partenopeo Marechiare. Il 18 ottobre 2003, la cineteca del Friuli organizza uno spettacolo al "Teatro Zancanaro di Sacile", in occasione della presentazione, in anteprima, del film restaurato Napoli che canta nel quale accompagna tutti i 22 brani inclusi nella "suite musicale", cantando dal vivo davanti ad una vasta platea, formata prevalentemente da estimatori provenienti da tutta Europa e da vari paesi del mondo. Tale evento è stato incluso, con inediti extra, nella versione DVD, uscita, successivamente alla versione CD.

Il 28 novembre 2003, esce il disco Demo De Midi che contiene demo di brani scritti tra gli anni ottanta e gli anni novanta rimasti inediti. Il 2 aprile 2004 pubblica la "suite musicale" di canzoni classiche napoletane, per il film muto omonimo, Napoli che canta girato nel 1926, da Roberto Leone Roberti, padre del regista Sergio Leone, la cui pellicola venne ritrovata negli Stati Uniti, dopo che se ne erano perse per molti anni le tracce, anche per l'ostracismo del regime fascista, che non vedeva di buon occhio uno dei temi trattati, cioè quello dell'emigrazione. Tra i tanti brani partenopei inclusi nella "suite musicale", compare A cchiù bella, una poesia di Totò musicata da Giuni e da Maria Antonietta Sisini.

La scomparsa
Giuni Russo muore nella notte tra il 13 e il 14 settembre 2004, dopo una lunga malattia, nella sua dimora milanese, all'età di 53 anni. La cerimonia delle esequie si tenne il 15 settembre, presso il monastero delle Carmelitane Scalze, a Milano. Tra i tanti amici famosi della cantante, presero parte al suo funerale Bianca Pitzorno, Platinette, Mario Lavezzi, Christian, Ivan Cattaneo, Shel Shapiro, Iva Zanicchi, Franco Simone, Aida Cooper, Alice, Mario Luzzatto Fegiz e Marinella Venegoni. Uno zio di Franco Battiato fece le veci dell'amico fraterno, che si trovava all'estero per una tournée; la sera precedente le aveva dedicato il concerto[12].

La produzione postuma
Il 29 settembre 2004, pochi giorni dopo la scomparsa prematura di Giuni, la "UDP Discopiù" pubblica I miei successi, ristampa della seconda edizione della raccolta Il meglio, anch'essa "non ufficiale". Il 1º ottobre 2004, la NAR International, pubblica Voce che grida, una raccolta, racchiusa in un cofanetto, contenente due CD: la ristampa di Irradiazioni (2003) e di Voce prigioniera (1998).

Il 9 settembre 2005, a cura di Maria Antonietta Sisini, venne pubblicato un cofanetto dal titolo Mediterranea Tour[13] che racchiudeva la ristampa dell'album A casa di Ida Rubinstein (1988) e di un DVD, contenente un concerto live del "Mediterranea Tour" del 10 settembre 1984. Il cofanetto ebbe un grande successo, giungendo in classifica fino al 2º posto, rimandendoci molte settimane.

Il 14 aprile 2006, il Comune di Sorso, ha intitolato alla memoria di Giuni Russo, la "Scuola civica di musica"[14]. Dopo un anno, il 26 settembre del 2006 esce il disco di tributo Unusual[15], curato e prodotto da Maria Antonietta Sisini con la supervisione di Franco Battiato. Un CD e un DVD che raccolgono brani originali del repertorio di Giuni Russo remixati e riarrangiati con la partecipazione di molti artisti italiani e internazionali. Tra gli altri artisti, spiccano lo stesso Battiato, Vladimir Luxuria, che esegue una nuova versione di Illusione, Toni Childs, Caparezza e Lene Lovich. Primo singolo estratto è il rifacimento di Un'estate al mare, canzone scritta da Franco Battiato e Giusto Pio, eseguito dai Megahertz.

Il 14 novembre 2006, Vladimir Luxuria propone il "duetto" virtuale di Illusione, nel programma "Markette", in onda su La 7, e condotto da Piero Chiambretti.Il 19 ottobre 2007 esce The Complete Giuni,una raccolta antologica in un cofanetto contenente tre CD, prodotta da Maria Antonietta Sisini. È una raccolta che ordina cronologicamente tutti suoi i brani dal 1968 al 2004, da quelli più famosi agli inediti. Notevole la versione in studio inedita de Il Carmelo di Echt risalente al 1990.

Il 16 novembre 2007 esce in DVD un film-documentario per la regia di Franco Battiato e prodotto sempre da Maria Antonietta Sisini. Un ritratto artistico e umano inedito di Giuni Russo attraverso filmati d'archivio che vanno dagli esordi alle ultime apparizioni televisive, con la partecipazione dal vivo di artisti come Alice, Lene Lovich, The MAB e dell'attrice Piera degli Esposti. Giuni si racconta intervistata da Paolo Piccioli. Nel documentario è presente anche una toccante interpretazione dal vivo del brano L'addio, cantato in una trasmissione degli anni ottanta alla presenza di Leonardo Sciascia.

L'anfiteatro della città di Alghero verrà dedicato a Giuni Russo secondo un desiderio espresso dal Sindaco stesso nel corso di un incontro con Maria Antonietta Sisini. La notizia era stata anticipata durante la conferenza stampa di presentazione dell'ultimo lavoro discografico dell'artista, The Complete Giuni.

Il 28 novembre 2008, con etichetta Edel Music, è uscito Cercati in me[19], una nuova raccolta di undici brani, prodotta da Maria Antonietta Sisini, tra i quali compaiono cinque brani inediti, risalenti agli anni '90 e sette brani remixati, tra i quali spicca una Suite di 3 brani con sonorità multietniche.

Il 7 settembre 2009, edita da Bompiani, esce Giuni Russo. Da un'estate al mare al Carmelo,la biografia ufficiale di Giuni Russo, scritta da Bianca Pitzorno e Maria Antonietta Sisini. In allegato, include: un CD con 6 tracce di cui 2 inedite e la ristampa del DVD "La Sua Figura". Il 13 settembre 2009, la Biografia è stata presentata al "Festival della Letteratura di Mantova", presso il Teatro Social.Alla presentazione sono intervenuti Bianca Pitzorno e Franco Battiato; quest'ultimo ha curato l'introduzione.

Il 29 marzo 2011 esce A casa di Ida Rubinstein 2011, un cofanetto contenente un CD e un DVD, distribuito dalla Edel, con la partecipazioni di musicisti internazionali: Uri Caine, Franco Battiato, Brian Auger e Paolo Fresu. Il DVD, contiene un "Official Bootleg Video" del concerto, tenuto da Giuni Russo, al "Teatro Manzoni di Monza" il 10 luglio 1991.

Il 13 settembre 2011, la "Rhino Records" detentrice dei diritti discografici della "CGD", pubblica una raccolta dal titolo Collection, in cui vennero inclusi diversi brani, estrapolati da Energie (1981), Vox (1983), Mediterranea (1984) e da Amala (1992), oltre al singolo Soli noi (1978), mai incluso in album.

Il 17 aprile 2012, nuovamente, la "Rhino Records", pubblica in un cofanetto digipack, le ristampe originali di Vox (1983) e di Mediterranea (1984).

Il 24 aprile 2012, dopo ben 37 anni dalla sua uscita, sotto lo pseudonimo di Junie Russo, e grazie all'interessamento dell'amica di sempre Maria Antonietta Sisini, viene rilasciata la ristampa in CD, di Love is a woman, il primo album della sua carriera, interamente in lingua anglosassone, e distribuita dall'etichetta discografica Edel. La ristampa, completamente rimasterizzata, riproduce interamente la grafica e il sound del 33 giri originale.

Il 27 maggio 2012, su iniziativa del "Fan Club Internazionale GiuniParaSiempre" con la collaborazione dell'Associazione GiuniRussoArte, il comune di Sacile, in provincia di Pordenone, ha intitolato con una targa commemorativa a Giuni Russo, la Galleria del "Teatro Zancanaro", dove si esibì dal vivo per l'ultima volta,

Il 27 settembre 2012, ritrova la luce un brano inedito, scritto dalla stessa Giuni con la collaborazione di Maria Antonietta Sisini, agli inizi del 2000, dal titolo "Para Siempre". Il brano mostra tonalità, musicalità, ed un timbro vocale, assolutamente inedito ed emozionante. Il singolo "Para Siempre", viene lanciato su Itunes ed in anteprima nazionale radiofonica su Radio Monte Carlo, raggiungendo il 44º posto tra i singoli più venduti.

Associazione GiuniRussoArte
Il 25 maggio 2005, viene costituita da Maria Antonietta Sisini, l'Associazione Culturale "GiuniRussoArte", unica associazione autorizzata, senza scopo di lucro e ufficiale, con il compito di promuovere e tutelare le opere e l'immagine dell'Artista Giuni Russo.

Tra le prime iniziative, l'Associazione "GiuniRussoArte", ha istituito un premio intitolato a Giuni Russo, nell'ambito del "Mantova Musica Festival" (tra il 1º giugno ed il 5 giugno 2005). In occasione della prima edizione del "Premio Giuni Russo", l'Associazione "GiuniRussoArte", consegnerà una targa, "all'artista che meglio rappresenterà la ricerca di un linguaggio a sostegno del valore culturale della libertà di espressione musicale".

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