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TEMPO DI AVVENTO: VIOLA (tempo di attesa e penitenza)
TEMPO DI AVVENTO: VIOLA (tempo di attesa e penitenza)
Si usa in *Avvento* e in *Quaresima*,ma anche durante la celebrazione delle Messe dei defunti.
Volgarmente detto viola.
Il viola è il colore della penitenza e dell'attesa; prima della riforma liturgica non era associato con il lutto, simboleggiato invece dal nero.
Se ne fa uso durante il tempo di Avvento e di Quaresima (dal Mercoledì delle Ceneri, tranne eventualmente la III domenica di Avvento (detta Gaudete) e la IV domenica di Quaresima (Laetare), in cui si può usare il rosaceo). Anticamente ed ancora in qualche caso si tende a differenziare il colore violaceo dell'avvento (tendente al blu) da quello quaresimale (tendente al paonazzo). Si usa inoltre in occasione del sacramento della confessione.
In Italia è possibile anche per la celebrazione del rito delle esequie, e nei giorni della Commemorazione dei Defunti. Al contrario di tutti gli altri colori, rosaceo escluso, che possono essere sostituiti dal bianco per ragioni pratiche, a patto che non diventi consuetudine, il violaceo non può essere mai sostituito.
TEMPO DI AVVENTO
Tempo: quattro settimane; inizia la domenica che cade il 30 novembre o in una data immediatamente seguente, e termina prima dei primi vespri di Natale.
Due parti contraddistinguono questo tempo: la prima parte fino al 16 dicembre con le due prime domeniche, ha un carattere escatologico, guarda cioè all'ultima venuta del Signore Gesù alla fine dei tempi; la seconda parte dal 17 dicembre, la "settimana santa di Natale", fissa l'attenzione sulla preparazione ultima della festa dell'Incarnazione.
Atteggiamenti: gioiosa attesa nella fede e interiore povertà e speranza, e preparazione anche attraverso una ri-conversione delle propria vita (conversione e penitenza) alla venuta del Signore Gesù nella gloria alla fine dei tempi (seconda venuta) e nella sua natura umana (prima venuta).
O se si preferisce, seguendo il lezionario domenicale: vigilanza (I), conversione (II), gioia (III) e disponibilità (IV).
Personaggi: il profeta Isaia, il precursore Giovanni Battista, e Maria di Nazaret, la Madre, è lei la protagonista dell'Avvento più che di altri mesi dell'anno, con i personaggi ad essi correlati, cioè Zaccaria, Elisabetta e Giuseppe.
Colore liturgico: viola.
Segni: non si canta o proclama il gloria, segno di festa; precedenza assoluta alla celebrazione domenicale con le sue tematiche su quella di qualsiasi altra memoria o festa; è richiesta anche una sobrietà floreale; per il richiamo "penitenziale" e di conversione e disponibilità ai fratelli, è auspicabile che venga realizzato qualcosa per il "natale del povero" attraverso una previa comunicazione della scelta di un intervento concreto che s'intende realizzare.
Avvento da "adventus": venuta, arrivo.
La Parola di Dio e la preghiera delle celebrazioni domenicali e feriali del "Tempo di Avvento" si configurano come un intrecciarsi di temi che scaturiscono dalla meditazione sul senso della memoria liturgica del Natale e sul valore della storia della salvezza riletta alla luce dell'attesa di ciò che ne costituirà il "compimento".
Ogni attesa ha senso se alimenta in chi attende un grande ideale, dunque, una grande speranza.
Questo tempo è pertanto un tempo ricco di desiderio e di gioia, che saranno alimentati anche dalla nostra capacità di conversione, cioè di ritorno all'essenziale, alla Chiesa, alla Parola, a Dio... Tutto ciò implica un ritorno a se stessi, come unica fonte sorgiva di capacità di conversione e di accoglienza di questo dono di Dio.
Il lezionario feriale, sovente disatteso, ha un suo sviluppo tematico caratteristico che necessita d'essere sinteticamente ricordato per un'azione pastorale più proficua:
1. Ciclo di Isaia (I sett. fino al mercoledì della II sett): lettura progressiva del profeta Isaia, vangelo tratto da Matteo - l'annuncio di Isaia si compie in Gesù -; il movimento provocato è positivo, muove alla speranza, al desiderio.
2. Ciclo di Giovanni Battista (giovedì II settimana fino a venerdì III sett., 16 dic.): vengono letti i passi evangelici che si riferiscono al precursore, è tempo di fare attenzione, di cambiare vita, ormai tutto ricorda che è il tempo della risposta di Dio.
3. Ciclo di Maria (17-24 dicembre): qui domina il vangelo con l'annuncio concreto che l'attesa è prossima a finire, la nascita di Giovanni prelude la nascita di Cristo; è il ciclo della maternità e del canto di gioia delle due donne.
Fonte: QUI
Tempo: dal Mercoledì delle Ceneri al Giovedì Santo pomeriggio: 40 giorni. Il Tempo di Quaresima comprende 5 domeniche più, per il Tempo di Passione, la domenica detta di Passione e delle Palme che inaugura la Settimana Santa. Il Triduo Pasquale è a sé stante: Giovedì Santo dalla "Cena del Signore"; Venerdì Santo della Passione, Morte e Sepoltura del Signore; Sabato Santo unico giorno senza liturgia: Gesù è nella tomba, nella serata/notte con la solenne Veglia Pasquale si celebra la Risurrezione di Gesù ed ha inizio il Tempo di Pasqua.
Atteggiamenti: preparazione ultima al battesimo per i neofiti, conversione e ritorno nella Chiesa per tutti i fedeli.
Personaggi: al centro c'è sempre Gesù e la sua opera in mezzo agli uomini per i quali dona la sua vita. Poi di volta in volta, a seconda del ciclo di letture domenicali e delle stesse domeniche si intravedono: il Diavolo, il Padre, Mosè, Elia, i tre discepoli: Pietro, Giovanni e Giacomo, e la samaritana, il cieco e Lazzaro...
Colore liturgico: viola.
Segni: ceneri, digiuno, parola di Dio, riunioni di preghiera, opere di carità; assenza del Gloria, dell'alleluia, della musica strumentale; austerità floreale nell'ornare lo spazio celebrativo; l'esercizio della Via Crucis, la "confessione pasquale", cioè la celebrazione del Sacramento della Penitenza-Riconciliazione come preparazione alla festa di Pasqua.
A far assumere un particolare significato alla Quaresima ha certamente contribuito il simbolismo biblico del numero quaranta: 40gg di diluvio prima dell'alleanza con Noè, 40gg di Mosè sul monte, 40aa del popolo nel deserto, 40gg di cammino di Elia verso l'incontro con Dio sul monte, 40gg di Gesù nel deserto prima di iniziare la sua missione. Tutto questo ha posto in evidenza che questo tempo serve da prova, da purificazione e da preparazione ad un avvenimento di grande importanza, la Pasqua. La caratteristica principale di questo periodo è il digiuno e poiché a Roma non si digiunava la domenica, "Giorno del Signore", è stato anticipato il suo inizio al Mercoledì delle ceneri. A volte abbiamo creduto troppo facilmente, a causa degli inviti alle privazioni, che questo tempo fosse caratterizzato da aridità del cuore. Al contrario, i Vangeli proposti dal lezionario mettono in chiara luce tutta la bontà del cuore di Gesù. Egli "prova" vera tenerezza per coloro che gli stanno attorno, per noi. Tre sono le tappe di queste settimane e sono segnate dai vangeli delle domeniche: prime due domeniche, tentazioni e trasfigurazione; le altre tre si concentrano sulle catechesi battesimali (anno A) o tematiche affini; con la sesta domenica inizia il tempo di Passione e viene inaugurata la Settimana Santa. Tutta la parola di Dio aiuta a realizzare un cammino di crescente conversione e di preparazione alla celebrazione della Pasqua.
Fonte: QUI
INDICE
CANTI TEMPO DI AVVENTO | CANTI TEMPO DI QUARESIMA E DELLA PASSIONE |
A TE NOSTRO PADRE A TE SIGNORE INNALZO L'ANIMA MIA ACCOGLI NELLA TUA BONTA' CANTO PER CRISTO DIO SI E' FATTO COME NOI FRUTTO DELLA NOSTRA TERRA GIOVANNI LA STRADA APPIANATA LO SPIRITO DEL SIGNORE MARIA PORTA DELL' AVVENTO ORA E' TEMPO DI GIOIA TUTTA LA TERRA ATTENDE VERGINE DEL SILENZIO VIENI SIGNORE | ALTO E GLORIOSO DIO CRISTO SIGNORE, GLORIA E LODE A TE DA SEMPRE TI HO AMATO DIO MIO, DIO MIO, PERCHE' MI HAI ABBANDONATO? DOV'E' CARITA' E AMORE GLORIA A TE, PAROLA VIVENTE IL PANE DEL CAMMINO IL TUO CALICE, SIGNORE, E' DONO DI SALVEZZA IO TI AMO MIO SIGNORE LO SPIRITO DEL SIGNORE LODE E GLORIA A TE, SIGNORE GESU' LODE E ONORE A TE, SIGNORE GESU' RIMANETE NEL MIO AMORE SCUSA SIGNORE! SIGNORE DOLCE VOLTO |
Ultima modifica di admin_italiacanora il Ven Mar 25, 2016 2:37 pm - modificato 10 volte.
VIENI SIGNORE/DIO SI E' FATTO COME NOI
Un canto molto leggero e adatto per il canto d'inizio in Chiesa. Prestare molte attenzione alle strofe che lanciano un messaggio di speranza nonostante il mondo vada sempre verso la destabilizzazione.
Tocca a noi testimoniare con il quotidiano e portare la speranza di Luce e di Verità a chi ci è accanto.
VIENI SIGNORE | DIO SI E' FATTO COME NOI | |
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Ultima modifica di admin_italiacanora il Ven Ago 30, 2019 12:13 pm - modificato 6 volte.
TUTTA LA TERRA ATTENDE/CANTO PER CRISTO - FRUTTO DELLA NOSTRA TERRA/ORA E' TEMPO DI GIOIA
TUTTA LA TERRA ATTENDE | ___ | CANTO PER CRISTO |
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FRUTTO DELLA NOSTRA TERRA | ___ | ORA E' TEMPO DI GIOIA |
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Ultima modifica di admin_italiacanora il Ven Ago 30, 2019 12:15 pm - modificato 6 volte.
Re: TEMPO DI AVVENTO: VIOLA (tempo di attesa e penitenza)
LA STRADA APPIANATA | ___ | VERGINE DEL SILENZIO D. Machetta - Corale di Orgiano (VI) - Grotta di Lourdes - Zimella (VR) |
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Ultima modifica di admin_italiacanora il Mer Apr 10, 2019 3:53 pm - modificato 4 volte.
Re: TEMPO DI AVVENTO: VIOLA (tempo di attesa e penitenza)
SCUSA SIGNORE! | ___ | SIGNORE DOLCE VOLTO coro Quis ut Deus c/o la cappella Istituto del Sacro Cuore del Verbo Incarnato (TP) |
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Ultima modifica di admin_italiacanora il Mer Apr 10, 2019 4:12 pm - modificato 1 volta.
Re: TEMPO DI AVVENTO: VIOLA (tempo di attesa e penitenza)
Ingresso: A TE SIGNORE INNALZO L'ANIMA MIA: Coro della Diocesi di Roma diretti da mons. Marco Frisina | ^^ | Finale: MARIA PORTA DELL' AVVENTO |
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NOTE: Jubilate Deo è un canone utilizzato come preghiera e come canto per ringraziare il Signore per il cibo donatoci.
Canone
Inizialmente si canta assieme. Poi le femmine iniziano e i maschi iniziano a cantare quando le femmine hanno finito di cantare Jubilate Deo. Si canterà un alleluja in contemporanea (il secondo per le femmine e il primo per i maschi).
Citazione
Il testo è stato preso dal Salmo 99:
« Acclamate al Signore, voi tutti della terra, servite il Signore nella gioia, presentatevi a lui con esultanza. Riconoscete che il Signore è Dio; egli ci ha fatti e noi siamo suoi, suo popolo e gregge del suo pascolo. Varcate le sue porte con inni di grazie, i suoi atri con canti di lode, lodatelo, benedite il suo nome; poichè buono è il Signore, eterna la sua misericordia, la sua fedeltà per ogni generazione »
Fonte: QUI
Ultima modifica di admin_italiacanora il Mer Apr 10, 2019 4:43 pm - modificato 3 volte.
Re: TEMPO DI AVVENTO: VIOLA (tempo di attesa e penitenza)
Offertorio: A TE NOSTRO PADRE: I Fegepi di S. Alessandro | ^^ | Comunione: GIOVANNI: Prove canto: "Giovanni" di Mons. Marco Frisina. Coro Polifonico San Giovanni B Pellaro (RC) Coro diretto da Gianluca G. Morabito Adattamento e riarmonizzazione a cura di M. T. Marcianò e Gianluca G. Morabito |
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Ultima modifica di admin_italiacanora il Mer Apr 10, 2019 4:56 pm - modificato 1 volta.
Re: TEMPO DI AVVENTO: VIOLA (tempo di attesa e penitenza)
Comunione: LO SPIRITO DEL SIGNORE: Coro della Parrocchia di San Rocco in Cenate Sotto (BG) Autore: Frisina M. # Raccolta: Tu sarai profeta | ^^ | Offertorio: ACCOGLI NELLA TUA BONTA' PAutore: R.N.S. - Rinnov. nello Spirito / L. Villani # Raccolta: Osanna |
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Ultima modifica di admin_italiacanora il Mer Apr 10, 2019 5:06 pm - modificato 2 volte.
Re: TEMPO DI AVVENTO: VIOLA (tempo di attesa e penitenza)
GIOVEDI' SANTO
- RIMANETE NEL MIO AMORE
Canto inspirato alle parole di Cristo dette nella sera dell'Ultima Cena, durante la lavanda dei piedi, raccontate nel Vangelo Di Giovanni.
(Versione Solista)
- Resto questa sera qui con voi, l'ultima volta insieme.
per amore io vi servirò come poi, un giorno farete voi.
Come il Padre ha mandato me, ora io mando voi.
e l'Amore che io manderò, il mondo non capirà.
Vi darò l'Eterno Amore se anche voi mi amerete, Lui sarà la luce dentro voi.
Io ritornerò ma adesso no, voi non mi seguirete
Nell'Amore riconoscerete anche me, ed il Padre vedrete in me.
Il mio Amore vi ricorderà le mie parole.
Ricordate: questo solo se voi rimarrete in me.
Perché io sono la vite e voi siete i tralci miei, rimanete in me ed io in voi.
Dar la vita per gli amici suoi: non c'è amor più grande!
Ascoltate ciò che dico e vi chiamerò amici per sempre miei.
Sarà segno che voi siete miei, solo se vi amerete
Questa è la mia sola legge che resterà per l'eternità.
Solo amore in mezzo a voi, e se allora chiederete, non temete, io risponderò.
Come il Padre ha amato me, ora io amo voi.
Questa pace che ho nel cuore ora sarà un mio dono lasciato a voi.
Per amore mio un giorno voi potrete anche soffrire,
fu così un tempo anche per me, perché io ho amato voi.
Non si turbi il vostro cuore, ora io vi chiamo amici, rimanete nel mio amore.
DOV'E' CARITA' E AMORE | ^^ | LO SPIRITO DEL SIGNORE Coro della Diocesi di Roma, diretto da Mons. Marco Frisina |
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Ultima modifica di admin_italiacanora il Mer Apr 10, 2019 5:16 pm - modificato 1 volta.
Re: TEMPO DI AVVENTO: VIOLA (tempo di attesa e penitenza)
DOMENICA DELLE PALME
E’ detta anche domenica De Passione Domini (della Passione del Signore), o seconda Domenica di Passione; questa festività è osservata non solo dai Cattolici, ma anche dagli Ortodossi e dai Protestanti.
In questo giorno la Chiesa ricorda il trionfale ingresso di Gesù a Gerusalemme in sella ad un asino, osannato dalla folla che lo salutava agitando rami di palma (cfr. Gv 12,12-15).
Per questo motivo si cominciano le funzioni con una processione che parte all’esterno della chiesa, ricordando proprio la folla, radunata dalle voci dell’arrivo di Gesù, stese a terra i mantelli, mentre altri tagliavano rami dagli alberi di ulivo e di palma, abbondanti nella regione, e agitandoli festosamente gli rendevano onore.
Generalmente i fedeli portano a casa i rametti di ulivo e di palma benedetti, per conservarli quali simbolo di pace, scambiandone parte con parenti ed amici.
In alcune regioni, si usa che il capofamiglia utilizzi un rametto, intinto nell’acqua benedetta durante la veglia pasquale, per benedire la tavola imbandita nel giorno di Pasqua.
Nel vangelo di Giovanni: 12,12-15, si narra che la popolazione abbia usato solo rami di palma che, a detta di molti commentari, sono simbolo di trionfo, acclamazione e regalità. Sembra che i rami di ulivo siano stati introdotti nella tradizione popolare, a causa della scarsità di piante di palma presenti, specialmente in Italia.
Ad ogni modo un’antica antifona gregoriana canta: «Pueri Hebraeorum portantes ramos olivarum obviaverunt Domino» (“Giovani ebrei andarono incontro al Signore portando rami d’ulivo”).
CRISTO SIGNORE, GLORIA E LODE A TE | ^^ | ALTO E GLORIOSO DIO Coro della Diocesi di Roma, diretto da Mons. Marco Frisina |
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Ultima modifica di admin_italiacanora il Mer Apr 10, 2019 7:02 pm - modificato 1 volta.
Re: TEMPO DI AVVENTO: VIOLA (tempo di attesa e penitenza)
Maria si alzò e andò in retta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu tra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!».
Luca 1,39-45
Siamo giunti all’ultima domenica di Avvento e già intravediamo la luce del Natale.
Proprio per vivere al meglio questi ultimi giorni di attesa, la liturgia pone accanto a noi Maria, la Madre di Gesù, perché nessuno come lei ha saputo disporre il cuore e la vita concreta all’accoglienza del Salvatore.
Dal suo modo di essere, dunque, dai suoi movimenti, dalle sue parole, dai suoi gesti, impariamo a riconoscere lo stile di vita autentico del credente; domenica scorsa la Liturgia della Parola è stata per noi un invito pressante alla gioia; ma una gioia accompagnata dalla concreta volontà di conversione.
Ricordiamo la domanda – «Noi che cosa dobbiamo fare?» – rivolta a Giovanni Battista dalla folla, dai soldati e dai pubblicani.
Un modo immediato per dirci che l’ascolto autentico porta sempre all’impegno e che solo l’impegno che scaturisce dall’ascolto procura gioia vera e duratura.
Oggi la Parola di Dio ci invita a fare un passo avanti, sulle orme di Maria; la Madre di Gesù, dopo aver dato la sua piena disponibilità a inserirsi nel piano di Dio, «si mise in viaggio in fretta», per testimoniarci come, sia la gioia sia la Parola, quando vengono accolte con sincerità e generosità non possono essere trattenute per sé stessi, non possono essere imprigionate. Esse reclamano di essere portate agli altri, esigono di essere “messe in cammino” e orientano chi le testimonia al servizio del prossimo.
«Maria si mise in viaggio in fretta». Ma non la fretta convulsa di chi è malato di possesso o non vede l’ora di autopromuoversi; la fretta che contraddistingue il mettersi in viaggio di Maria è il segno della passione di chi non vede l’ora di condividere il frutto dell’ascolto accogliente della Parola.
È la fretta appassionata che, anche oggi, deve caratterizzare la testimonianza e l’impegno di evangelizzazione, in un mondo sempre più anestetizzato dall’interesse e dall’egoismo.
Come Maria, dunque, ogni credente è chiamato a “mettersi in viaggio” per portare la testimonianza della Parola accolta e della gioia che da essa deriva.
Maria porta questi due beni preziosi nella casa di Zaccaria. Una casa dove sta prendendo corpo un altro segno della sorprendente e provvidente presenza di Dio.
Là, infatti, una donna anziana e sterile sta per diventare (oltre ogni logica umana) madre. In quella casa, dunque, si incontrano due storie nuove e sorprendenti, entrambe generate dalla Parola di Dio; due storie che, guardate con attenzione, rivelano la capacità di aprirsi a orizzonti nuovi e inaspettati, frutto dell’iniziativa sapiente di Dio.
E oggi la Chiesa e il mondo hanno bisogno di uomini e donne che, come Maria ed Elisabetta, si aprano all’iniziativa di Dio e che, nella comunione vissuta, sappiano cantare le sue meraviglie, testimoniando la gioia che hanno ricevuto in dono.
Fonte: QUI
Ingresso: INNALZATE NEI CIELI: | ^^ | DAL TRONCO DI JESSE: |
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Il tema iconografico trae spunto da un famoso annuncio messianico contenuto nel capitolo 11 del libro del profeta Isaia (11,1.10) da cui ha origine il suo nome greco.
Gli artisti combinarono la frase con la genealogia di Gesù come appare nel vangelo secondo Matteo o secondo il Vangelo di Luca (3, 23-38), genealogie che tuttavia presentano vistose differenze.
La più antica rappresentazione conosciuta dell'albero di Jesse è datata 1086, e compare nel Codice Vissegradesi, vangelo dell'incoronazione di Vratislao II di Boemia.
Fonte: QUI
Ultima modifica di admin_italiacanora il Mer Apr 10, 2019 7:13 pm - modificato 2 volte.
Re: TEMPO DI AVVENTO: VIOLA (tempo di attesa e penitenza)
In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù.
Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre; per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».
Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: "Io ho detto: voi siete dèi"? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio - e la Scrittura non può essere annullata -, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: "Tu bestemmi", perché ho detto: "Sono Figlio di Dio"? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero».
E in quel luogo molti credettero in lui.
Fonte: QUI
Quando manca solo una settimana per commemorare la morte del Signore, il Vangelo ci presenta i motivi della Sua condanna.
Gesù cerca di dimostrare la verità, ma i giudei Lo giudicano quale blasfemo e reo di essere lapidato.
Gesù parla delle opere che fa, delle opere di Dio che lo accreditano motivo per cui, può dare a se stesso il titolo di “Figlio di Dio”... Nonostante parla da livelli difficili da capire per i suoi avversari “essere nella verità”, “ascoltare la Sua voce...”; parla loro del seguimento e del compromesso verso la Sua persona facendo sì che Gesù sia conosciuto e amato. - «Maestro, dove dimori?» (Gv 1,38) gli domandarono i Suoi discepoli all’inizio del Suo ministero-.
Tutto, però, sembra inutile: è così grande quello che Gesù cerca di dire, che non possono capirLo, solamente potranno capirlo i piccoli ed i semplici, perché il Regno rimane occulto ai sapienti ed ai dotti.
Gesù lotta per presentare argomenti che possano accettare, ma il tentativo risulta vano. Di fatto, morirà per dire la verità su se stesso, per essere fedele a se stesso, alla Sua identità ed alla Sua missione. Come profeta, lancerà una chiamata alla conversione e sarà respinto, un nuovo volto di Dio e verrà sputato, una nuova fraternità e sarà abbandonato.
Nuovamente si innalza la Croce del Signore con tutto il suo vigore, come un autentico vessillo, come unica ragione indiscutibile; «Oh ammirevole virtù della santa croce! Oh ineffabile gloria del Padre! In essa possiamo considerare il tribunale del Signore, il giudizio del mondo e il potere del crocificato. Oh sì, Signore: attraesti a Te tutte le cose quando «tenendo tesa la mano ogni giorno a un popolo incredulo e ribelle» (Is 65,2), e tutto l’universo capì che doveva rendere omaggio alla tua maestà!» (San Leone Magno). Gesù deve fuggire all’altra sponda del Giordano e quelli che veramente credono in Lui, si trasferiscono verso l’altra sponda anche loro, pronti a seguirLo e ad ascoltarLo.
Fonte: QUI
IO TI AMO MIO SIGNORE - Salmo 17 (Coro della chiesa San Clemente)
- Ti amo Signore, sei la mia forza, mia roccia
Mio scudo e baluardo, mia potente salvezza
Io invoco il Signore, degno di lode, e sarò salvato dal male
Mio liberatore, mia fortezza, in te io confiderò
Mi circondavano i flutti, mi travolgevano i torrenti
Mi avvolgevano i lacci della morte
Nel mio affanno invocai il Signore, nell’angoscia gridai al mio Dio
Dal suo tempio ascoltò la mia voce
Cavalcava un cherubino e volava sulle ali del vento
Dall’alto stese le sue mani, Lui discese e mi salvò
Con l’uomo buono tu sei buono, con l’uomo puro tu sei puro
Perché salvi il tuo popolo degli umili
Ma abbassi gli occhi dei superbi, tu Signore dai la luce alla mia lampada
Con te mi lancerò contro le schiere, scavalcherò le mura
Tu mi hai dato il tuo scudo, mi ha sostenuto la tua bontà
Io ti amo mio Signore - Tu sei la mia roccia e fortezza
Io ti esalto Dio mio Re - Mio scudo e potente salvezza
Io ti amo mio Signore - Dai miei nemici mi libererai
Io ti esalto Dio mio Re – per sempre Signore io ti loderò
Ultima modifica di admin_italiacanora il Mer Apr 10, 2019 7:16 pm - modificato 1 volta.
Re: TEMPO DI AVVENTO: VIOLA (tempo di attesa e penitenza)
DOMENICA DELLE PALME
È il profeta Isaia con il suo terzo cantico sul servo sofferente di Iahvè che ci prepara ad ascoltare questo passo del Vangelo.
La sofferenza fa parte della missione del servo; essa fa anche parte della nostra missione di cristiani.
Non può esistere un servo coerente di Gesù se non con il suo fardello, come ci ricorda il salmo di oggi.
Ma nella sofferenza risiede la vittoria. “Egli spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo, umiliò se stesso, facendosi obbediente fino alla morte, e alla morte di croce”.
E, come il suono trionfale di una fanfara, risuonano le parole che richiamano l’antico inno cristiano sulla kenosi citato da san Paolo: “Per questo Dio l’ha esaltato al di sopra di tutto”.
L’intera gloria del servo di Iahvè è nello spogliarsi completamente, nell’abbassarsi, nel servire come uno schiavo, fino alla morte. La parola essenziale è: “Per questo”.
L’elevazione divina di Cristo è nel suo abbassarsi, nel suo servire, nella sua solidarietà con noi, in particolare con i più deboli e i più provati.
Poiché la divinità è l’amore. E l’amore si è manifestato con più forza proprio sulla croce, sulla croce dalla quale è scaturito il grido di fiducia filiale nel Padre.
“Dopo queste parole egli rese lo spirito”, e noi ci inginocchiamo - secondo la liturgia della messa - e ci immergiamo nella preghiera o nella meditazione.
Questo istante di silenzio totale è essenziale, indispensabile a ciascuno di noi. Che cosa dirò al Crocifisso? A me stesso? Al Padre?
Fonte: QUI
DIO MIO, DIO MIO, PERCHE' MI HAI ABBANDONATO? (Salmo 21) | ^^ | LODE E ONORE A TE, SIGNORE GESU' |
| ^^ |
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Ultima modifica di admin_italiacanora il Mer Apr 10, 2019 7:21 pm - modificato 1 volta.
Re: TEMPO DI AVVENTO: VIOLA (tempo di attesa e penitenza)
GIOVEDI' SANTO
Con la messa vespertina “in Coena Domini” inizia il Triduo pasquale, ossia i tre giorni nei quali si commemora la Passione, Morte e Risurrezione di Gesù, che ha il suo fulcro nella solenne Veglia pasquale e si conclude con i secondi vespri della Domenica di Pasqua.
LA LAVANDA DEI PIEDI, SIMBOLO DI OSPITALITA'
Il Vangelo di Giovanni, al capitolo 13, racconta l'episodio della lavanda dei piedi.
Gesù «avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine», e mentre il diavolo già aveva messo nel cuore di Giuda Iscariota, il proposito di tradirlo, Gesù si alzò da tavola, depose le vesti e preso un asciugatoio se lo cinse attorno alla vita, versò dell’acqua nel catino e con un gesto inaudito, perché riservato agli schiavi ed ai servi, si mise a lavare i piedi degli Apostoli, asciugandoli poi con l’asciugatoio di cui era cinto.
Bisogna sottolineare che a quell’epoca si camminava a piedi su strade polverose e fangose, magari sporche di escrementi di animali, che rendevano i piedi, calzati da soli sandali, in condizioni immaginabili a fine giornata.
La lavanda dei piedi era una caratteristica dell’ospitalità nel mondo antico, era un dovere dello schiavo verso il padrone, della moglie verso il marito, del figlio verso il padre e veniva effettuata con un catino apposito e con un “lention” (asciugatoio) che alla fine era divenuto una specie di divisa di chi serviva a tavola.
Quando fu il turno di Simon Pietro, questi si oppose al gesto di Gesù: “Signore tu lavi i piedi a me?” e Gesù rispose: “Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo”; allora Pietro che non comprendeva il simbolismo e l’esempio di tale atto, insisté: “Non mi laverai mai i piedi”. Allora Gesù rispose di nuovo: “Se non ti laverò, non avrai parte con me” e allora Pietro con la sua solita impulsività rispose: “Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!”.
Questa lavanda è una delle più grandi lezioni che Gesù dà ai suoi discepoli, perché dovranno seguirlo sulla via della generosità totale nel donarsi, non solo verso le abituali figure, fino allora preminenti del padrone, del marito, del padre, ma anche verso tutti i fratelli nell’umanità, anche se considerati inferiori nei propri confronti.
L'ANNUNCIO DEL TRADIMENTO DA PARTE DI GIUDA
Dopo la lavanda Gesù si rivestì e tornò a sedere fra i dodici apostoli e instaurò con loro un colloquio di alta suggestione, accennando varie volte al tradimento che avverrà da parte di uno di loro, facendo scendere un velo di tristezza e incredulità in quel rituale convivio. “In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà”, dice Gesù.
Parole alle quali gli apostoli reagiscono sgomenti e in varie tonalità gli domandano chi fosse, lo stesso Giovanni il discepolo prediletto, poggiandosi con il capo sul suo petto, in un gesto di confidenza, domandò: “Signore, chi è?”.
E Gesù commosso rispose: “È colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò” e intinto un boccone lo porse a Giuda Iscariota, dicendogli: “Quello che devi fare, fallo al più presto”; fra lo stupore dei presenti che continuarono a non capire, mentre Giuda, preso il boccone si alzò, ed uscì nell’oscurità della notte.
LA REPOSIZIONE DELL'EUCARESTIA E L'INIZIO DELLA PASSIONE
I riti liturgici del Giovedì Santo, giorno in cui la Chiesa celebra oltre l’istituzione dell’Eucaristia, anche quella dell’Ordine Sacro, ossia del sacerdozio cristiano, si concludono dopo la messa della Cena con la reposizione dell’Eucaristia in un cappella laterale delle chiese, addobbata a festa per ricordare l’istituzione del Sacramento; cappella che sarà meta di devozione e adorazione, per la rimanente sera e per tutto il giorno dopo, finché non iniziano i riti del pomeriggio del Venerdì Santo.
Tutto il resto del tempio viene oscurato, in segno di dolore perché è iniziata la Passione di Gesù; le campane tacciono, l’altare diventa disadorno, il tabernacolo vuoto con la porticina aperta, i Crocifissi coperti.
Fonte: QUI
IL TUO CALICE, SIGNORE, E' DONO DI SALVEZZA | ^^ | IL PANE DEL CAMMINO |
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Ultima modifica di admin_italiacanora il Mer Apr 10, 2019 7:26 pm - modificato 2 volte.
Re: TEMPO DI AVVENTO: VIOLA (tempo di attesa e penitenza)
VENERDI' SANTO PASSIONE DEL SIGNORE
In questo giorno non si celebra l'Eucaristia.
Il sacerdote e i ministri si recano all'altare in silenzio, senza canto né musica, fatta la riverenza all'altare, si prostrano in terra; questa prostrazione, come rito proprio di questo giorno, assume il significato di umiliazione dell'uomo terreno e partecipazione alla sofferenza di Cristo.
La Croce è al centro di questo giorno e della celebrazione: la Croce, infatti, è narrata nella liturgia della Parola, mostrata e celebrata nell'adorazione del Legno e ricevuta, quale mistero di salvezza, nella Comunione eucaristica.
La celebrazione della passione di Cristo fa emergere proprio questa ricchezza del simbolo della Croce: morte e vita, infamia e gloria.
Tre aspetti, tra gli altri, possono essere oggetto di particolare cura:
la Liturgia della Parola di questo giorno ci fa capire come il Venerdì santo non è un giorno di lutto, ma di amorosa contemplazione dell'amore del Dio Padre, per purificare e rinnovare nel suo sangue l'alleanza sponsale.
Nella prima lettura ascoltiamo il IV canto del servo del Signore, disprezzato e reietto dagli uomini.
Ma è più di tutto nel racconto della Passione del Signore secondo il Vangelo di Giovanni che emerge la glorificazione di Cristo, la sua esaltazione sulla croce, il compimento dell'Ora in cui la nuova alleanza viene sancita in modo definitivo da Dio nel sangue del vero Agnello pasquale.
la Preghiera Universale in forma tradizionale «per il significato che essa ha di espressione della potenza universale della passione del Cristo, appeso sulla croce per la salvezza di tutto il mondo». La salvezza per l'uomo credente, tribolato ed oppresso, è proprio il frutto che pende dall'albero della croce.
l'Adorazione della Croce da svolgersi «con lo splendore di dignità che conviene a tale mistero della nostra salvezza». In questa articolata sequenza rituale la Croce è al centro dell'attenzione: non è semplicemente unìimmagine da guardare, ma in quanto portata, velata e velata, contemplata e baciata, entra in contatto con i corpi e i vissuti dei fedeli. Un'esecuzione veloce e maldestra di questo momento impedirebbe quel coinvolgimento totale della persona che si qualifica come autentica professione di fede, espressa nella pluralità dei linguaggi
Fonte: QUI
DA SEMPRE TI HO AMATO | ^^ | GLORIA A TE, PAROLA VIVENTE |
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Ultima modifica di admin_italiacanora il Mer Apr 10, 2019 7:28 pm - modificato 1 volta.
Re: TEMPO DI AVVENTO: VIOLA (tempo di attesa e penitenza)
SABATO SANTO
Sembra che la storia di Gesù sia finita. Ma come recita il “Credo”, egli discende agli inferi: a premiare la speranza degli antichi giusti.
Il Sabato santo, la Chiesa sosta presso il sepolcro del Signore, meditando la sua passione e morte, astenendosi dal celebrare il sacrificio della Messa fino alla solenne Veglia o attesa notturna della risurrezione. L’attesa allora lascia il posto alla gioia pasquale, che nella sua pienezza si protrae per cinquanta giorni.
C’è bisogno in effetti di un giorno di silenzio, per meditare sulla realtà della vita umana, sulle forze del male e sulla grande forza del bene scaturita dalla Passione e dalla Risurrezione del Signore.
Grande importanza viene data in questo giorno alla partecipazione al Sacramento della riconciliazione, indispensabile via per purificare il cuore e predisporsi a celebrare intimamente rinnovati la Pasqua; almeno una volta all’anno abbiamo bisogno di questa purificazione interiore di questo rinnovamento di noi stessi.
Questo Sabato di silenzio, di meditazione, di perdono, di riconciliazione sfocia nella Veglia Pasquale, che introduce la domenica più importante della storia, la domenica della Pasqua di Cristo.
Veglia la Chiesa accanto al nuovo fuoco benedetto e medita la grande promessa, contenuta nell’Antico e nel Nuovo Testamento, della liberazione definitiva dall’antica schiavitù del peccato e della morte.
Nel buio della notte viene acceso dal fuoco nuovo il cero pasquale, simbolo di Cristo che risorge glorioso.
Cristo luce dell’umanità disperde le tenebre del cuore e dello spirito ed illumina ogni uomo che viene nel mondo; accanto al cero pasquale risuona nella Chiesa il grande annuncio pasquale: Cristo è veramente risorto, la morte non ha più alcun potere su di Lui.
Con la sua morte Egli ha sconfitto il male per sempre ed ha fatto dono a tutti gli uomini della vita stessa di Dio.
Per antica tradizione, durante la Veglia Pasquale, i catecumeni ricevono il Battesimo, per sottolineare la partecipazione dei cristiani al mistero della morte e della risurrezione di Cristo.
Dalla splendente notte di Pasqua, la gioia, la luce e la pace di Cristo si espandono nella vita dei fedeli di ogni comunità cristiana e raggiungono ogni punto dello spazio e del tempo.
L’amore è più forte dell’odio, ha vinto e dobbiamo associarci a questa vittoria dell’amore.
Dobbiamo quindi ripartire da Cristo e lavorare in comunione con Lui per un mondo fondato sulla pace, sulla giustizia e sull’amore. In quest’impegno, che tutti ci coinvolge, lasciamoci guidare da Maria, che ha accompagnato il Figlio divino sulla via della passione e della croce e ha partecipato, con la forza della fede, all'attuarsi del suo disegno salvifico.
Con questi sentimenti, formulo fin d’ora i più cordiali auguri di lieta e santa Pasqua a tutti voi, ai vostri cari e alle vostre Comunità.
Fonte: QUI
GLORIA A DIO | ^^ | O LUCE RADIOSA |
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Ultima modifica di admin_italiacanora il Mer Apr 10, 2019 7:50 pm - modificato 2 volte.
SFOLGORA IL SOLE DI PASQUA/CRISTO NOSTRA PASQUA
PASQUA
Il rito degli auguri si consuma con li stile di sempre e anch'io non mi sottraggo a questo piacere augurando a tutti voi amici una santa e serena Pasqua.
Il clima che si respira è quello della primavera, ma nel mondo sembra imperversare il clima della violenza e della paura; in Europa soprattutto sentiamo tutti un respiro affannoso carico di preoccupazione.
Ma no, perché avere paura?
La Pasqua è per eccellenza la festa che scaccia la paura e la tristezza; anzi è il dono della gioia perché Gesù risorto la consegna insieme alla pace ai suoi discepoli e oggi anche a tutti noi. Gratis è il dono, ma bisogna malmeno volerlo.
Celebrare la Pasqua è riconoscere che solo Gesù può mettere pace nel cuore dell'uomo e tornare a lui è garanzia di pieno successo.
Anche se a prima vista non sembra la via più facile, certamente è la sola che da oltre duemila anni permette all'umanità di non crollare sotto l'attacco del Male in tutte le sue forme, attacco che oggi è diventato più intenso e insidioso. Gesù oggi più che risorto è al risurrezione stessa, dono a chiunque vuole prendere sul serio la vita e non perdere il tempo per strade che non portano da nessuna parte.
Buona Pasqua.
Fonte: QUI
SFOLGORA IL SOLE DI PASQUA | ^^ | CRISTO NOSTRA PASQUA |
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