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25 APRILE - FESTA DELLA LIBERAZIONE
25 APRILE - FESTA DELLA LIBERAZIONE
25 Aprile: Festa della Liberazione
Grazie a San Google e a Santa Wikipedia sono in grado di attingere e raggruppare tutta una serie di informazioni che mi permettono di offrirvi notizie storiche interessanti ed istruttive riguardanti date importanti come quella di oggi 25 aprile, Festa della Liberazione
Il periodo storico individuato comunemente come Resistenza italiana inizia, per convenzione storiografica ormai consolidata, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 e termina alla fine del mese di aprile 1945. La scelta di celebrare la fine di quel periodo con il 25 aprile 1945 fu riferito dal CLNAI con la data dell’appello per l’insurrezione armata della città di Milano, sede del comando partigiano. La Resistenza italiana fu solo la prima parte del cosiddetto periodo costituzionale transitorio. In termini politici questo periodo si concluse con la nomina del primo governo Parri del 21 giugno 1945. La seconda parte terminerà il 1º gennaio 1948, giorno dell’applicazione della nuova Costituzione Italiana.
Ripercorriamo il periodo che va dal 10 luglio 1943 al 25 aprile 1945 (fonte www.leggievai.it)
Il 10 luglio 1943 gli Alleati sbarcavano in Sicilia al comando del generale George Patton.
Era l’inizio della liberazione d’Italia, come disse il generale Eisenhower, per “ristorare l’Italia come nazione libera”.
Tutto cominciò con la presa di Pantelleria, poi, nell’arco di un mese, le forze anglo-americane liberarono l’intera isola, giungendo a Messina il 17 agosto.
Il 3 settembre l’ottava armata inglese di Montgomery sbarcava in Calabria, sei giorni dopo gli americani al comando del generale Clark prendevano terra a Salerno.
Il 1° ottobre Napoli viene liberata, ma la linea Gustav, all’altezza di Montecassino, blocca l’avanzata alleata fino alla primavera del ‘44.
A giugno l’avanzata alleata libera Roma, ma è ancora arrestata dal secondo poderoso baluardo difensivo tedesco, la linea Gotica.
Solo nella primavera del ‘45 la linea cade, la Toscana è libera e le truppe alleate irrompono nel Nord Italia.
Il 21 aprile le truppe del generale Alexander entrano a Bologna, nei giorni successivi gli Alleati raggiungono Milano, Genova, Venezia e trovano le città già liberate dalle truppe partigiane del Comitato di Liberazione Nazionale.
Nelle città la popolazione insorge contro le truppe d’occupazione nazista e contro i fiancheggiatori fascisti.
I tedeschi sono in rotta verso i valichi alpini e a Dongo, sul lago di Como, Mussolini viene catturato dai partigiani.
Una ventina di righe servono solo a ricordare la cronaca della Campagna d’Italia, ma non rendono conto delle sofferenze e dei dolori patiti in quegli anni dalla popolazione civile.
Il 25 aprile è la Festa della Liberazione e rappresenta il passaggio dalla dittatura alla democrazia, per cui appartiene di diritto a tutto il popolo italiano e non solo ad una parte di esso: è una festa che deve unire e non dividere e ricordarci sempre che uomini e donne di tutte le età sono morti allora, per garantirci i diritti democratici dei quali oggi godiamo… grazie a loro.
Fonte: QUI
Crediamo che uno dei modi più belli per festeggiare il 25 Aprile, festa di Liberazione dal Nazi-Fascismo (e aprire questa sezione), sia quello di ascoltare un po’ di belle canzoni partigiane.
Abbiamo cercato delle versioni un po’ diverse dagli originali… speriamo che possano piacere.
Buon 25 Aprile con le canzoni partigiane…
W il 25 Aprile – W i Partigiani – W la Resistenza
- FISCHIA IL VENTO - (Felice Cascione, Fischia il vento, 1943)
Fischia il vento divenne l'inno ufficiale di tutte le Brigate Garibaldi del Nord Italia (lo storico Roberto Battaglia nella "Storia della Resistenza" la cita come la canzone più nota ed importante nella lotta di Liberazione. La canzone fu composta nel dicembre 1943 tra l'alta valle di Andora - Stellanello in località Passu du Beu alle spalle del Pizzo d'Evigno e successivamente sopra Curenna, nel Casone dei Crovi, nell'alta Valle di Albenga, dove era accampata la Banda di Felice Cascione.
Non esistevano ancora canzoni partigiane e si cantavano vecchi canti socialisti e comunisti: "L'Internazionale", "La guardia rossa", "Bandiera Rossa" o canzoni di origine anarchica "Addio Lugano Bella" trasformata in “Addio Imperia Bella”, “Vieni o Maggio" o "Canzone del Maggio” sull'aria del Nabucco; su essa si tentava di comporre un inno per la banda. Sul cippo eretto in memoria della medaglia d'oro Felice Cascione a Fontane di Alto, una lapide porta la dicitura “date fiori al ribelle caduto con lo sguardo rivolto all'aurora al vegliardo che lotta e lavora al veggente poeta che muor" strofa finale del canto "Vieni o Maggio".
Nel frattempo giunse in banda Giacomo Sibilla, nome di battaglia "Ivan", reduce dalla campagna di Russia, ove era incorporato nel 2º Reggimento Genio Pontieri. Nella regione del Don, "Ivan" fece conoscenza con prigionieri e ragazze russe; da loro imparò la canzone Katjuša del musicista Blanter; "Ivan" la scolpì nella mente e la portò con sé in Italia, al Passu du Beu ne abbozzò alcuni versi con la chitarra insieme con Vittorio Rubicone "Vittorio il Biondo"; a questo punto intervenne Cascione che con "Vassilli", Silvano Alterisio, allora studente (tuttora vivente) e altri componenti della banda ne composero i versi. La canzone fu intonata per la prima volta a Curenna nel Natale 1943 e cantata in forma ufficiale ad Alto nella piazza di fronte alla chiesa (il giorno dell'Epifania del 1944). In seguito divenne, come già detto, l'Inno Ufficiale delle Brigate Garibaldi.
Il prof. Francesco Biga, direttore scientifico dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea della Provincia di Imperia, ha scritto due testi sulla Medaglia d'Oro Felice Cascione e sulla sua Canzone immortale, anche nella "Storia della Resistenza Imperiese 1ª Zona Liguria" di Carlo Rubaudo, il cui capitolo 9 viene riservato alle canzoni partigiane della zona.
Con Bella ciao, è una delle più famose canzoni che commemorano la Resistenza Italiana.
Fonte: QUI
- Fischia il vento e infuria la bufera,
scarpe rotte e pur bisogna andar
a conquistare la rossa primavera
dove sorge il sol dell'avvenir.
A conquistare...
Ogni contrada è patria del ribelle,
ogni donna a lui dona un sospir,
nella notte lo guidano le stelle,
forte il cuor e il braccio nel colpir.
Nella notte...
Se ci coglie la crudele morte,
dura vendetta verrà dal partigian;
ormai sicura è già la dura sorte
del fascista vile e traditor.
Ormai sicura...
Cessa il vento, calma è la bufera,
torna a casa il fiero partigian,
sventolando la rossa sua bandiera;
vittoriosi, al fin liberi siam!
Sventolando...
Fonte: QUI
Spartito della canzone: QUI
Ultima modifica di admin_italiacanora il Ven Apr 24, 2020 2:59 pm - modificato 4 volte.
Re: 25 APRILE - FESTA DELLA LIBERAZIONE
La Festa della Liberazione
Dopo la liberazione d’Italia dai nazifascisti i i gruppi politici della Resistenza hanno ricostruito il nuovo stato italiano. Un nuovo stato basato sulla democrazia e sul rispetto delle libertà. Questa era l’idea in origine dello Stato italiano.
Ogni anno in svariate città italiane vengono organizzati cortei e manifestazioni per festeggiare e ricordare la festa della liberazione. Torino e Milano furono liberate il 25 aprile del 1945: questa data è stata assunta quale giornata simbolica della liberazione dell'Italia intera dal regime fascista e, denominata appunto Festa della Liberazione che viene commemorata ogni anno in tutte le città d'Italia.
Le truppe alleate giunsero nelle principali città liberate poi nei giorni seguenti. La liberazione di alcune città, inclusi svariati centri industriali di importanza davvero strategica, prima dell'arrivo degli alleati permise l'avanzata di questi in maniera più rapida e molto meno onerosa in termini di vite e rifornimenti. In vari casi avvennero drammatici combattimenti in strada; i sopravvissuti dell'esercito tedesco e gli irriducibili fascisti della Repubblica Sociale Italiana sparavano nascosti in vari edifici o appostati su tetti o campanili contro partigiani e civili. Tra le due fazioni avvennero vere e proprie battaglie (come a Firenze nel settembre 1944), ma di solito la loro resistenza si ridusse a una disorganizzata guerriglia, per esempio a Piacenza e a Parma.
La notte del 26 aprile 1945 Benito Mussolini, insieme ai suoi gerarchi risiede a Grandola ed Uniti all'interno dell' hotel Miravalle nella frazione di Cardano.
Il 27 aprile del 1945 Mussolini, indossando l'uniforme di un soldato tedesco, venne catturato a Dongo, in prossimità del confine Svizzero, mentre tentava l'espatrio insieme all'amante Claretta Petacci. Riconosciuto dai partigiani, venne imprigionato e giustiziato il 28 aprile a Giulino di Mezzegra e successivamente il suo cadavere esposto a testa in giù, accanto a quelli della Petacci e di altri gerarchi, in piazzale Loreto a Milano.
Il 25 aprile è la Festa della Liberazione: ricordiamoci che uomini e donne di tutte le età sono morti allora, per garantirci i diritti democratici dei quali oggi godiamo. Grazie a loro.
- CANZONE DEL 25 APRILE
Questo singolare canto nacque nei giorni caldi della lotta armata, quando i partigiani entrarono in Milano.
Si basa su una melodia albanese intonata dal pittore Kodra, in un bar del quartiere di Brera. Su questa melodia venne improvvisato il testo dai vari poeti, artisti e intellettuali presenti.
Fa parte della colonna sonora del film "Il sole sorge ancora" (1947) di Aldo Vergano. (Savona A. Virgilio, Straniero Michele L., Canti della Resistenza italiana, Milano, Rizzoli, 1985).
- Quando il grano maturò
Tutta Italia si levò
L’Italia dai monti ai piani
Piena di partigiani ohè
Ehi ehi compagno attento
Questo è il tuo momento ohè.
Il tuo sole di lassù
Lo portasti anche quaggiù
Ehi ehi ehi compagno attento
Questo è il
tuo momento ohè
Ehi ehi avanti partigiano
un pugno la tua mano ohè.
Fonte: QUI
Ultima modifica di admin_italiacanora il Ven Apr 24, 2020 2:53 pm - modificato 2 volte.
Re: 25 APRILE - FESTA DELLA LIBERAZIONE
25 aprile 2014, 69 anni fa la liberazione dell’Italia
Il Comitato di Liberazione nazionale per l’Alta Italia ordina ai partigiani e ai gruppi di resistenza di passare all’attacco e agli operai di occupare le fabbriche.
Tra le numerose iniziative che anche quest’anno si svolgono in occasione delle celebrazioni della festa nazionale del 25 aprile, è da segnalare la proiezione in 70 sale italiane del film restaurato “Roma città aperta” di Rossellini girato nel 1945, la pellicola simbolo della Resistenza e di una nuova Italia anticipa il 70°anniversario della liberazione di Roma avvenuta il 4 giugno 1944.
Nella foto, i partigiani entrano a Milano.
Fonte: QUI
- NON MALEDIRE QUESTO NOSTRO TEMPO - I GUFI
- Non maledire questo nostro tempo
non invidiare chi nascerà domani
chi potrà vivere in un mondo felice
senza sporcarsi l'anima e le mani
Noi siam vissuti come abbiam potuto
negli anni oscuri, senza libertà
siamo passati fra le forche ed i cannoni
chiudendo gli occhi ed il cuore alla pietà
Ma anche dopo il più freddo degli inverni
ritorna sempre la dolce primavera
la nuova vita che comincia stamattina
in queste mani sporche ha una bandiera
Non siamo più né carne da cannone
né voci vuote che gridano di sì
a chi è caduto per la strada noi giuriamo
per i loro figli non sarà così
Vogliamo un mondo fatto per la gente
di cui ciascuno possa dire è mio
dove sia bello lavorare e far l'amore
dove il morire sia volontà di Dio
Vogliamo un mondo senza patrie in armi
senza confini tracciati coi coltelli
l'uomo ha due patrie una è la sua casa
l'altra è il mondo e tutti siam fratelli.
Vogliamo un mondo senza ingiusti sprechi,
quando c'è ancora chi di fame muore.
Vogliamo un mondo in cui chi ruba va in galera,
anche se ruba in nome del Signore.
Fonte: QUI
25 ARILE 2016 - Festa della Liberazione
25 aprile: ecco perché è Festa della Liberazione
Ecco cosa avvenne quel giorno fondamentale per la nostra storia.
La prima pagina del Corriere della Sera del 26 aprile 1945 titola: Milano insorge contro i nazifascisti. E poi, sotto, viene ricordato l’ultimatum del Comitato di Liberazione Nazionale: «Arrendersi o perire!».
«Arrendersi o perire!».
La parola d’ordine intimata dai partigiani riecheggiò un po’ ovunque nel Nord Italia lungo tutta la giornata (e poi anche nei giorni successivi) del 25 aprile 1945. Alle 8 di quel mattino, il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) – il cui comando aveva sede a Milano ed era presieduto da Luigi Longo, Emilio Sereni, Sandro Pertini e Leo Valiani – proclamò così l’insurrezione in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti.
Le forza partigiane si erano organizzate un anno e mezzo prima, nell’ora cioè della disfatta, quando alcune migliaia di italiani decisero di resistere all’occupazione straniera (poche migliaia, va detto, che però furono molte per un Paese schiacciato da vent’anni di regime poliziesco). E ora, mentre gli Alleati risalivano la Penisola, i partigiani attaccavano i presìdi fascisti e tedeschi del Nord Italia imponendo la resa. Il 26 aprile a Milano entrava un’autocolonna partigiana proveniente dall’Oltrepò e il CLNAI prendeva il potere «in nome del popolo italiano e quale delegato del Governo Italiano». Tra le prime decisioni, la condanna a morte di tutti i gerarchi fascisti, incluso Benito Mussolini, che verrà fucilato tre giorni dopo. Già il 28 aprile una grande manifestazione di celebrazione della liberazione si tenne in città. Gli americani entrarono a Milano il giorno dopo e il 1° maggio a Torino. A quel punto, tutta l’Italia settentrionale era stata liberata (a Bologna era toccato il 21 aprile, a Genova il 23 e a Venezia il 28).
La Liberazione metteva fine a vent’anni di dittatura e a cinque di guerra. Un evento epocale, una “rivoluzione”, quella che non c’era stata durante i governi liberali e poi sotto la lunga ombra del regime, e che ora avrebbe portato di lì a un anno, per la prima volta, l’intera popolazione adulta italiana (comprese le donne) alle urne per decidere, con il referendum del 2 giugno 1946, fra monarchia e repubblica. Il 25 aprile, simbolicamente, viene così a rappresentare il culmine della fase militare della Resistenza e, poi, della nascita della Repubblica Italiana e della stesura definitiva della Costituzione. È al presidente del Consiglio Alcide De Gasperi che si deve la proposta rivolta al principe Umberto II, allora luogotenente del Regno d’Italia, di emanare una legge per celebrare “la totale liberazione del territorio italiano”. Il principe accetta e “il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale”.
Se il 25 aprile non è la festa della Repubblica italiana, che si celebra invece il 2 giugno, ma – molto di più – la festa di una libertà conquistata con il sangue, durante una guerra civile e contro lo straniero invasore, va ricordato che l’Italia non è l’unica a celebrare in un giorno speciale la fine dell’occupazione straniera: Olanda e Danimarca la festeggiano il 5 maggio, la Norvegia l’8, la Romania il 23 agosto. E al di là del Mediterraneo, l’Etiopia celebra la sua festa della Liberazione il 5 maggio. Liberazione non dai nazisti, ma dalla terribile occupazione italiana: ovvero, quando “gli altri”, gli invasori, eravamo noi.
Fonte: QUI
- OLTRE IL PONTE - Modena City Ramblers
- O ragazza dalle guance di pesca
o ragazza dalle guance d'aurora
io spero che a narrarti riesca
la mia vita all'età che tu hai ora.
Coprifuoco, la truppa tedesca
la città dominava, siam pronti:
chi non vuole chinare la testa
con noi prenda la strada dei monti.
Avevamo vent'anni e oltre il ponte
oltre il ponte ch'è in mano nemica
vedevam l'altra riva, la vita
tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte
tutto il bene avevamo nel cuore
a vent'anni la vita è oltre il ponte
oltre il fuoco comincia l'amore.
Silenziosa sugli aghi di pino
su spinosi ricci di castagna
una squadra nel buio mattino
discendeva l'oscura montagna.
La speranza era nostra compagna
a assaltar caposaldi nemici
conquistandoci l'armi in battaglia
scalzi e laceri eppure felici.
Avevamo vent'anni e oltre il ponte
oltre il ponte ch'è in mano nemica
vedevam l'altra riva, la vita
tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte
tutto il bene avevamo nel cuore
a vent'anni la vita è oltre il ponte
oltre il fuoco comincia l'amore.
Non è detto che fossimo santi
l'eroismo non è sovrumano
corri, abbassati, dai corri avanti!
ogni passo che fai non è vano.
Vedevamo a portata di mano
oltre il tronco il cespuglio il canneto
l'avvenire di un giorno più umano
e più giusto più libero e lieto.
Avevamo vent'anni e oltre il ponte
oltre il ponte ch'è in mano nemica
vedevam l'altra riva, la vita
tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte
tutto il bene avevamo nel cuore
a vent'anni la vita è oltre il ponte
oltre il fuoco comincia l'amore.
Ormai tutti han famiglia hanno figli
che non sanno la storia di ieri
io son solo e passeggio fra i tigli
con te cara che allora non c'eri.
E vorrei che quei nostri pensieri
quelle nostre speranze di allora
rivivessero in quel che tu speri
o ragazza color dell'aurora.
Avevamo vent'anni e oltre il ponte
oltre il ponte ch'è in mano nemica
vedevam l'altra riva, la vita
tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte
tutto il bene avevamo nel cuore
a vent'anni la vita è oltre il ponte
oltre il fuoco comincia l'amore.
FESTA DELLA LIBERAZIONE: 25 APRILE 2020 #bellaciaoinognicasa
25 aprile 2020, Bella Ciao come un virus di 75 anni
Il 25 aprile, con l’hastag #bellaciaoinognicasa, appuntamento alle 15 per cantare tutti insieme, dal balcone o dalla finestra di casa, Bella Ciao.
Sventolando anche il Tricolore.
Puntando sul coinvolgimento delle persone attraverso il web, Marzabotto, luogo simbolo della Resistenza, si sta preparando per festeggiare il 75/o anniversario della Liberazione.
A Marzabotto alle 9.30 ci sarà una deposizione delle corone al Sacrario dei caduti alla quale parteciperà anche il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini che alle 14 sarà in collegamento con il Comune di Castelfranco Emilia con il viceministro degli Interni Matteo Mauri.
Quest'anno la Festa della Liberazione il 25 aprile «non possiamo, come da tradizione, celebrarla tutti insieme. Non potremo ritrovarci in piazza, ma vogliamo garantire che ci si possa ritrovare online. Io sarò a Marzabotto al Sacrario dei Caduti, insieme alla sindaca Valentina Cuppi, a depositare una corona a nome di quei tanti, troppi, caduti che non avevano alcuna colpa e responsabilità. Credo sia importante che il presidente della Regione Emilia-Romagna sia là, a rappresentare tutti noi, tutti voi, a ricordo di quello che non dovrà più succedere, che venga tolta la libertà alle persone», ha sottolineato Bonaccini.
Per l'emergenza sanitaria, il 25 aprile sarà una ricorrenza diversa, ma ci sono ugualmente «iniziative molto belle in tanti Comuni come è bella quella dell'Anpi - ha aggiunto - che, il 25 alle 15, ha proposto di esporre la bandiera tricolore dai balconi e dalle finestre, lo farò anche io e mi auguro che lo facciano tanti cittadini».
Fonte: QUI
A distanza, ma vicini nel cuore e saldamente uniti dai sentimenti di giustizia, libertà e fratellanza. Buon 25 Aprile.
BELLA CIAO - Coro Cantastoria | BELLA CIAO - Corale Bella Ciao | |
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