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LADY OSCAR - 1982 (Trama, Personaggi, Sigla TV)
LADY OSCAR - 1982 (Trama, Personaggi, Sigla TV)
1. TITOLO:
LADY OSCAR
TITOLO ITALIANO: "Lady Oscar" ("Lady Oscar, la rosa di Versailles"; dal 1993 al 2003: "Una spada per Lady Oscar")
TITOLO ORIGINALE: "Versailles no bara"
PRODUZIONE: Ikeda Ryoko/Shueisha/TMS Tokyo Movie Shinsha, 1979
TRASMESSO IN ITALIA: Italia 1, dal 1° marzo al 20 aprile 1982; Canale 5, Rete 4 (repliche); Italia Teen Television (repliche, dal 1° ottobre 2003); Hiro (repliche, dal maggio 2010); La 5 (repliche, dal 2 agosto 2010); Boing (repliche, dal 9 maggio 2013); Italia 2 (repliche, dal 2 giugno 2014)
NUMERO EPISODI: 41 (trasmessi in Italia: 40)
DURATA EPISODIO: 24 minuti
2. RECENSIONE:
Riyoko Ikeda, affascinata dalla nota biografia di Maria Antonietta scritta dall'austriaco Stefan Zweig, propose al suo editore l'idea di pubblicare un manga a sfondo storico. L'editore accetta dopo molte riserve, convinto che una storia ambientata nel '700 non avrebbe avuto presa sulle giovani lettrici.
La condizione imposta all'autrice, quindi, era d'interrompere la serializzazione in caso di flop dell'opera.
Il manga venne pubblicato per la prima volta in Giappone nel 1972 in 82 episodi usciti originariamente su Shukan Margaret (Shūeisha).
Il successo fu enorme, la serie fu in seguito raccolta in nove volumi di circa duecento pagine ciascuno.
Nel 1984, l'autrice ha pubblicato una miniserie di quattro episodi, dal titolo Versailles no bara gaiden, "Le rose di Versailles - nuovi capitoli"), posta cronologicamente poco prima che André venga ferito all'occhio.
Nel 1987 Riyoko Ikeda inizia la serializzazione di Eikō no Napoleon-Eroika, che si presenta come un seguito delle vicende di Lady Oscar.
Il tutto inizia infatti dopo gli avvenimenti della rivoluzione francese e questa volta viene presentata la biografia di Napoleone.
Subito appaiono e si muovono nella trama personaggi che il lettore aveva già avuto modo di conoscere e incontrare nel corso di Lady Oscar come Alain, Bernard o Rosalie.
In Italia invece la serie riscosse ben presto un grande successo: andò in onda per la prima volta nel 1982, con il titolo "Lady Oscar" (stesso titolo voluto in Giappone dai produttori del film dal vivo per la regia di Jacques Demy).
L'Italia è stata, tra le nazioni europee, quella che fino ad oggi ha trasmesso l'anime con maggiore frequenza, sebbene nel corso degli anni la serie sia stata oggetto di molte censure (sia a livello di doppiaggio, sia a livello di veri e propri tagli nelle sequenze).
Alla serie fu dall'inizio associata la sigla Lady Oscar, composta e cantata dal gruppo di Riccardo Zara, I cavalieri del re, che riscosse tanto successo negli anni '80 da entrare nella hit parade.
Negli anni '90 Mediaset decise tuttavia di cambiare il titolo della serie in Una Spada per Lady Oscar, e di sostituire sia il montaggio originale che la canzone della sigla di apertura.
Il testo del brano venne scritto da Alessandra Valeri Manera sulle note della musica composta dal maestro Ninni Carucci, e l'interpretazione venne inizialmente affidata a Enzo Draghi (che preferì firmarsi con lo pseudonimo Gli amici di Oscar), e poi a Cristina D'Avena.
Dopo un successivo passaggio televisivo con il ripristino della vecchia sigla, la nuova messa in onda del 2008 e quella del 2010 su La5 ha visto, invece, un compromesso: come sigla di testa quella degli anni '80, e come sigla di coda quella degli anni '90.
Una spada per Lady Oscar è stata anche tradotta dal drammaturgo Michael Kunze per l'edizione tedesca della serie, di cui è stata l'unica sigla, mentre la musica fu riutilizzata in Spagna per la serie "Tres Hermanos", conosciuta in Italia come "Georgie" (seguendo una consolidata tradizione di riutilizzo di sigle italiane da parte delle TV estere del gruppo Mediaset).
3. LA STORIA:
A casa Jarjayes, il vecchio generale attende la nascita del suo sesto figlio. Finora ha avuto cinque femmine e spera di avere ora un maschio, così da poterlo fare suo erede e lasciargli, da grande, l’incarico di capitano delle Guardie Reali, che hanno il compito di proteggere la famiglia reale.
Nonostante le sue ambizioni, anche questa volta nasce una bambina. Senza perdersi d’animo, il generale decide che la nuova venuta sarà il suo erede, sarà trattata come un maschio e il suo nome sarà Oscar.
Lo stesso anno, appena un mese prima, in Austria, maggior potenza dell’Europa con la Francia, nasce Maria Antonietta, nona figlia dell’imperatrice Maria Teresa. La principessa passa un’infanzia spensierata con i suoi numerosi fratelli, ma tutto cambia l’anno dei suoi 13 anni, quando le è annunciato improvvisamente che dovrà sposare il delfino di Francia, che neanche ha mai visto.
Intanto anche Oscar è cresciuta, vestita come un maschio e educata ad essere un soldato, con compagnia solo André, nipote della sua nutrice che le è sempre accanto.
Nel 1770, all’età di 14 anni, Maria Antonietta abbandona l’amata Austria per trasferirsi in Francia, dove sposa il futuro Luigi XVI. Lo stesso anno Oscar è diventata capitano delle Guardie Reali. Le due s’incontrano nella ricca reggia di Versailles, e nasce subito una forte amicizia.
Nei bassifondi di Parigi, dove la gente non ha di che vivere (mentre a Versailles si fanno enormi sprechi), vive una povera donna con lue due figlie: Rosalie e Jeanne. Mentre la prima è docile e ubbidiente, la seconda vuole diventare ricca e vivere nel lusso, ed è pronta a qualsiasi cosa pur di riuscirci…
La vita a Versailles, per Maria Antonietta, è magnifica: può avere quello che vuole, le persone la adulano e la vezzeggiano (anche se poi, dietro alle spalle, non usano toni lusinghieri) ma non si sente felice… le manca la libertà e l’amore che non conosce, avendo un marito che nemmeno si cura molto di lei.
Comincia a provare qualcosa solo quando incontra improvvisamente, ad un ballo, un nobile svedese, Hans Axel Von Fersen. Ma una relazione tra i due è da subito impossibile…
Anche Oscar ha dei problemi. Fin da quando è nata gli è sempre stato insegnato ad essere un uomo e un soldato, ma il suo cuore è comunque quello di una donna, e lei comincia ad accorgersere soprattutto da quando ha cominciato a battere per un uomo…
Attorno a lei, come un ombra, la segue André, da sempre innamorato di lei.
La consapevolezza di Oscar di essere una donna cresce assieme a quella delle condizioni in cui versa il suo Stato, la Francia. Tutta la ricchezza è in mano a pochi nobili, mentre la maggioranza del popolo muore di fame…
Intanto, a Parigi, il malcontento sta diventando incontenibile, e pian piano si stanno formano le scintille che poi formeranno la Rivoluzione Francese che, come un incendio, cambierà per sempre le vite dei protagonisti del manga.
Semplicemente, uno dei manga più belli mai creati, che non risente per nulla dei quasi trent’anni d’età. Un’atmosfera unica, ricostruita nei minimi dettagli (tranne André e Oscar, il resto dei personaggi sono realmente esistiti e sono stati ricostruiti molto fedelmente dall’autrice) con una storia originale e coinvolgente.
Fonte: QUI
4. PERSONAGGI
OSCAR FRANÇOIS DE JARJAYES -
E' questo il personaggio chiave della nostra storia. Uno tra i più discussi della storia dei cartoni animati. Nasce nel 1755, come l'ennesima femmina tra le figlie del Generale, con suo grande rammarico.
Qui avviene la scelta che dà il volto a tutta la serie: educarla come un uomo.
Tutti conoscono questo particolare, ma le reazioni suscitate da questa inconsueta scelta di soggetto sono state le più svariate e stravaganti. In realtà siamo di fronte ad una semplice ragazza con i suoi forti conflitti interiori: è il sentimento il vero protagonista della serie.
La donna Oscar: non ci sono dubbi sulla femminilità profonda della ragazza. Oscar si invaghisce di Fersen, per lui addirittura accetta di indossare abiti femminili; si rende conto di amare André, suo fraterno amico, in realtà da sempre suo innamorato. Nessuno può dubitare che la protagonista sia una donna. Ma il punto è proprio qui.
La missione: quando, nel primo episodio, le viene imposta l'uniforme, Oscar deve scegliere, ma cosa? Non certo la sessualità cui appartenere, lei è già donna. Deve scegliere come spendere la sua vita. La sua è una scelta definitiva: una vocazione di difesa della giustizia. Dapprima identificata con la Regina, poi, lasciata la Guardia, identificata con la difesa del popolo.
L'anima del personaggio: non possiamo dimenticare, ovviamente, chi le ha regalato un'anima vivente: Cinzia De Carolis, contribuisce a darle quell'aspetto di austera femminilità con un timbro dai toni bassi, ma un colore rosa, ricco di sentimento.
La ragazza accetta tutto della propria missione: l'uniforme, la vita di privazioni e di gioie soffocate, la rinuncia ad esprimere i propri sentimenti, in nome dei valori in cui crede. Tutto questo ci fà pensare, induce a riflettere. Non ci sono, in tutta la serie, personaggi che non lottino contro un conflitto interiore: nemmeno chi vive nello sfarzo e nei lussi di Versailles può dirsi felice. Oscar sente, ama, soffre, senza mai esprimere, se non allo spettatore, il proprio sentimento. Questi caratteri rendono il personaggio carico di carisma, caldo e affettuoso pur nella sua apparente freddezza e glacialità. Il pubblico di parte femminile ama in lei l'ardore della femminilità che non si arrende, che cade per rialzarsi; condivide con lei la profonda sensibilità d'animo che tiene nascosti tutti quei segreti che farebbero soffrire coloro ai quali dovrebbero essere svelati.
Il pubblico dei ragazzi, paradossalmente, vive una inconsueta forma di identificazione nella parte maschile di questa ragazza. Ama in lei la metà femminile, sente la malcelata vulnerabilità del personaggio e sogna di regalarle tutte le gioie cui ha dovuto rinunciare per gli obblighi imposti. Un personaggio indubbiamente complesso, enigmatico, adatto più ad un pubblico adulto, che a giovani spettatori.
MARIA ANTONIETTA -
Il personaggio ricalca abbastanza fedelmente la reale storia della Regina di Francia, aggiungendo come unico elemento di finzione le sue interazioni con Oscar François de Jarjayes.
L'autrice l'aveva assunta inizialmente come personaggio principale del manga per poi essere eclissata, nella seconda parte dell'opera, da Oscar.
Tuttavia riprende il suo ruolo di protagonista della storia dopo la morte di Oscar e di André. Nel seguito del manga, Eroica - La gloria di Napoleone, viene molto spesso citata o ricordata attraverso dei flashback.
HANS AXEL VON FERSEN -
Hans Axel von Fersen è un giovane conte svedese, primogenito di un senatore di nobile estrazione del regno, dotato di bell'aspetto e di un animo nobile. Le sue doti fisiche e la sua elevata posizione sociale fanno battere il cuore di tutte le dame di Versailles, Oscar e Maria Antonietta comprese.
Conosce Maria Antonietta durante un ballo in maschera, in cui la giovane principessa si era intrufolata all'insaputa di tutti. Fra il conte e la futura regina è un vero e proprio colpo di fulmine e, in seguito a quel fugace incontro, i due giovani intrecceranno una tenera amicizia che rimarrà a lungo platonica. Il rapporto fra i due diviene però ben presto oggetto di feroci pettegolezzi, che arrivano ad insinuare che i figli della regina siano in realtà del conte e non del re Luigi XVI. Quando la situazione diventa insostenibile e Fersen si rende conto che il suo amore irrealizzabile per Maria Antonietta contribuisce a gettare fango sulla figura della regina, già abbondantemente compromessa dall'affare della collana e dagli sperperi della corte, egli decide di tirarsi indietro ed allontanarsi quanto più possibile, partendo per l'America ed unendosi ai soldati che combattevano per l'indipendenza statunitense dall'Inghilterra. Il conte farà ritorno in Francia poco prima lo scoppio della rivoluzione ed aiuterà la famiglia reale nel fallimentare tentativo di fuga terminatosi a Varennes. Al sicuro in patria, Fersen non si riprese mai dalla morte di Maria Antonietta e non prese mai moglie. Annientato dal dolore, diventa una persona di potere, vile e freddo. Sarà ucciso anni dopo in un linciaggio da parte della folla, che lo accusava a torto di aver avvelenato l'erede al trono di Svezia. Fersen sarà oggetto di un altro amore impossibile, quello di Oscar, capitano della guardia reale. Il forte sentimento non corrisposto che Oscar nutre nei suoi confronti la porterà a lasciare la guardia reale per trasferirsi al comando dei soldati della guardia nazionale.
ROSALIE LAMORLIÈRE -
Questa fanciulla cresce con una donna di umili origini, e si scopre figlia della contessa di cui sopra, molto in là nella serie. Questo è uno dei personaggi più puri della serie: non a caso verrà ospitata presso la famiglia di Oscar per molto tempo, fin quando la perfida madre, dopo aver provocato la morte di quella adottiva, le chiede ed ottiene di tenerla con sé.
Ovviamente la richiesta è solo frutto di opportunismo, e Rosalie se andrà di nuovo nella sua Parigi, dove si sposerà persino.
E' così pura e genuina, che non si fatica a capire che sia personaggio immaginario, anche se viene presentata come discendente dei Valois (nella serie Balau).
FRANÇOIS AUGUSTIN REYNIER DE JARJAYES -
È il discendente di una ricca e nobile famiglia della Francia che, grazie all'appoggio e alla piena fiducia dei reali, detiene da generazioni la carica di generale della guardia reale. Abita a Jossigny, non lontano da Versailles, in un antico palazzo aristocratico. Il simbolo della sua casata è un leone su due zampe che brandisce la spada, tenendo la testa inclinata. Possiede dei terreni di famiglia nella tenuta di campagna della città di Arras, nella regione dell'Artois. Alla nascita di Oscar, ennesima figlia femmina, il generale de Jarjayes decide di educarla come se fosse un uomo per poter proseguire la tradizione militare. Uomo serio, imponente ed autoritario, è molto severo nei confronti di Oscar, ma verso la fine del manga capisce di aver sbagliato allevandola come un maschio e cerca di rimediare, proponendo alla figlia di contrarre matrimonio e lasciare le armi (cosa che non si realizzerà).
Nello scrivere la saga di Lady Oscar, Riyoko Ikeda si ispirò a un personaggio realmente vissuto anche per la figura del padre di Oscar, cioè François Augustin Reynier de Jarjayes. Il vero generale, come il personaggio del cartone, era sposato con una dama di compagnia della regina e, insieme alla moglie, fu uno dei pochi a restare accanto a Maria Antonietta anche nei momenti più difficili della rivoluzione (infatti, è ricordato nelle biografie della regina per aver tentato di farla fuggire di prigione ed evitarle il patibolo). Nella realtà storica, il generale de Jarjayes ebbe tre figlie femmine e un figlio maschio, mentre nell'opera di Riyoko Ikeda sarà proprio l'assenza di quest'ultimo a determinare il destino di Oscar. Mentre il personaggio storico nacque nel 1745, cioè soltanto dieci anni prima di Maria Antonietta, nella vicenda di fantasia è un uomo più anziano, dal momento che Oscar è coetanea della futura regina di Francia.
BERNARD CHATELET -
Giornalista giacobino di "Le Vieux Cordelier" e lontano parente di Saint-Just, entra nella storia nelle vesti del Cavaliere Nero. Con queste vesti, ruberà nei palazzi dei nobili per fare le loro ricchezze ai poveri. André, considerata la loro grande somiglianza fisica, si traveste come lui per farlo cadere in un'imboscata. Durante il loro scontro, Bernard in duello ferisce André all'occhio sinistro, determinandone la cecità. Ferito e catturato da Oscar, Bernard viene portato a casa Jarjayes, dove Oscar vorrebbe ucciderlo per vendicare la perdita dell'occhio di André. Viene però fermata proprio da quest'ultimo, che le fa notare la bontà della causa di Bernard. Successivamente si sposa con Rosalie Lamorlière, la ragazza del popolo che Oscar aveva allevato in casa propria, e dalla quale avrà un figlio, François Chatelet. In seguito Bernard diventa, a fianco di Robespierre e di Saint-Just, uno dei leader del popolo e sarà lui a guidare, almeno inizialmente, il popolo alla presa della Bastiglia. Nei giorni della rivoluzione, quando Oscar e il suo reggimento dei soldati della guardia tenteranno di conquistare la fiducia del popolo perché intenzionati a combattere con i rivoltosi, sarà proprio Bernard con il suo intervento a convincere questi ultimi dell'affidabilità di Oscar e dei suoi soldati. Al termine della serie animata, insieme ad Alain e Rosalie, narrerà gli avvenimenti avvenuti dopo la presa della Bastiglia. La sua storia continuerà poi in Eroica, dove nella finzione orchestrata da Riyoko Ikeda, Bernard assume un ruolo di rilievo nella vicenda di Napoleone Bonaparte.
ALAIN DE SOISSONS -
Militare della guardia nazionale e un fervente giacobino, Alain proviene da una nobile famiglia decaduta e ridotta in miseria. È un personaggio molto carismatico e all'interno della guardia nazionale è ritenuto il leader tra i suoi compagni d'armi. Conosce André in una taverna e lo invita a cantare con lui e gli altri soldati, anche se poi la serata finirà in una scazzottata tra amici. Sarà il primo tra la guardia nazionale a credere che Oscar sia un ottimo comandante. Molto legato ai suoi amici, ed in particolare ad André, non esita a sfidare Oscar in combattimento, credendo erroneamente che il comandante avesse denunciato un suo militare che aveva venduto il fucile. Ha una sorella minore, Diane, che si suiciderà dopo essere stata lasciata dal suo promesso sposo. Alain rimane accanto al suo cadevere finché Oscar e André non lo convinceranno a superare il lutto e a lasciar seppellire la sventurata fanciulla. Di lì a poco, morta anche la madre, Alain torna in servizio ed assiste allo sbocciare dell'amore tra André e Oscar. Sarà lui a guidare, dopo la morte di Oscar, la guardia nazionale durante la presa della Bastiglia. Nel finale dell'anime, ambientato circa cinque anni dopo lo scoppio della rivoluzione francese, Alain ha lasciato l'esercito e si è ritirato a fare il contadino in campagna (e insieme agli amici Rosalie e Bernard racconterà l'epigolo della storia). Riyoko Ikeda non apprezzò questa libertà narrativa della serie animata e nel manga Eroica, prosieguo ideale delle vicende raccontate in Lady Oscar, Alain continuerà ad essere un soldato, ricoprendo anche nella vicenda di fantasia un ruolo importante nell'affermazione di Napoleone Bonaparte.
LUIGI XVI -
Personaggio di indole buona, un po' sciocco e molto timido, sposa Maria Antonietta quando è ancora un ragazzino, senza ben comprendere il suo ruolo di futuro re. Appassionato alla professione di fabbro, si diletta nella creazione di lucchetti, e, nonostante l'affetto che nutre per la giovane e bella sposa, non riesce a relazionarsi con lei, al punto che le loro nozze resteranno non consumate per ben sette anni. Crescendo resta succube dei capricci della moglie e lo si vede impegnarsi poco nella politica.
Dopo la convocazione degli Stati Generali, non riesce a esserne arbitrio né comprende l'effettiva importanza del Terzo Stato, segnando la decadenza della monarchia, con la proclamazione dell'Assemblea Nazionale e quindi la monarchia costituzionale. Non seguendo i consigli di Lafayette e di Mirabeau, tenta insieme ai familiari l'infelice fuga verso i Paesi Bassi austriaci, terminatasi a Varennes con l'arresto dei reali. Minata l'autorità della corona, di lì a poco gli eventi rivoluzionari porteranno alla fine del regno dei Borboni. Abolita la monarchia, Luigi XVI viene processato e condannato a morte.
MAXIMILIEN DE ROBESPIERRE -
Lo citiamo come rappresentante dei rivoluzionari, uno tra i fautori della lotta alla nobiltà e ai suoi privilegi. Per suo volere fu istituito il Comitato di salute pubblica, uno strumento di "pulizia" decisamente sommario, i cui effetti sono noti alle cronache del tempo: in un solo anno riuscì a giustiziare circa 40.000 civili di cui almeno la metà senza alcun processo, solo perché sospettati di agire contro la rivoluzione. Non a caso, questo periodo, passerà alla storia come quello del Terrore. Come sempre accade, l'ideatore dello strumento di morte, ne diventa vittima egli stesso.
Nella serie, questo acuto avvocato parigino, ha un ruolo strategico nella schiera dei rivoluzionari. Per nostra fortuna, la serie ci risparmia l'impietoso spettacolo del massacro di migliaia di innocenti civili immolati sì alla "Dea Ragione", ma senza ragione; sì in nome della libertà, ma schiavi dell'idea stessa di rivoluzionare ogni cosa. Non ci mostra, per fortuna, quanto avvenne durante gli anni del Terrore, vediamo solo la lama della gighliottina scivolare in basso per qualche fotogramma, quasi con l'auspicio che simili strumenti di morte si debbano vedere solo nei testi scolastici e nei musei.
4.1 ALTRI PERSONAGGI
NONNA GRANDIER -
Nonostante non abbia un ruolo fondamentale per l'economia della serie, il suo personaggio compare costantemente in quasi tutti gli episodi dell'anime, nonostante nel manga originale il suo personaggio avesse uno spazio più marginale. Nella versione cartacea le sue apparizioni rivestono principalmente un ruolo comico, mentre nell'adattamento animato la caratterizzazione del suo personaggio ha risvolti più umani ed un maggiore approfondimento. Nel manga originale, diversamente dall'anime, dove non si sa più nulla di lei, muore di dolore, nel suo letto, la notte del 15 luglio 1789, dopo aver saputo della tragica morte dei suoi due ragazzi, uccisi a Parigi negli scontri che portarono alla presa della Bastiglia.
DIANE DE SOISSONSL -
Molto bella e premurosa nei confronti del fratello, è simpatica e bene amata da tutti i soldati della guardia, dei quali desta le attenzioni durante le sue visite ad Alain.
Morirà suicida, senza dire nulla a nessuno, dopo che il suo promesso sposo l'abbandonerà, scappando con un'altra donna, poche ore prima del matrimonio.
Alain troverà per caso il suo cadavere quando andrà a trovarla a casa.
VICTOR CLÉMENT FLORIAN F. DE GIRODEL -
Nella vicenda di fantasia, Girodel è l'ufficiale a capo delle guardie che, il 23 giugno 1789, intimarono ai deputati del Terzo Stato di sgomberare la sala delle riunioni degli Stati Generali, all'Hôtel des Menus-Plaisirs. Nella realtà storica, questo ruolo fu ricoperto dal conte Gabriel Michel de Vassan, ufficiale luogotenente delle guardie francesi della casa del re.
CONTESSA GABRIELLE DE POLIGNAC -
La serie non ci risparmia qualcuno dei suoi perfidi piani. Venne allontanata troppo tardi, quando il popolo aveva già espresso la sentenza di condanna per i reali. Inoltre viene, non a caso, indicata come la madre vera della piccola Rosalie. Viene da pensare che sia fatto tutto ad arte per rendere drammatica una situazione già di per sé poco entusiasmante.
CARDINALE DI ROHAN -
La serie non gli risparmia un ruolo poco edificante per una persona del suo rango. Il personaggio è dipinto a tinte molto scure e completamente soggetto alle trame non cristalline di Jeanne Baleau, dalla quale verrà truffato proprio per l'acquisto della collana che costerà la residua parte di reputazione alla regina Maria Antonietta.
Per rispetto alla verità storica, c'è da dire che, pur essendo uscito indenne dalla vicenda, venne privato della sua carica da parte della Curia Romana.
Fonte: QUI e QUI
Ultima modifica di settenote il Gio Ago 08, 2019 6:02 pm - modificato 1 volta.
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1982 - LADY OSCAR I CAVALIERI DEL RE/UNA SPADA PER LADY OSCAR (45 giri)
1. TITOLO:
1982 - LADY OSCAR I CAVALIERI DEL RE/LADY OSCAR I CAVALIERI DEL RE (versione strumentale
# Etichetta: RCA # Catalogo: BB 6585 # Data pubblicazione: 1982 # Matrici: LKAS 36491/LKAS 36492 # Genere:
Children's # Tipo audio: Mono # Supporto: vinile 45 giri # Dimensioni: 7", 45 RPM (17,5 cm.) # Facciate: 2
Note: Distribuito da: RCA Records Factory # Pubblicato da: Edizioni RCA Musica
Alla serie fu associata la sigla Lady Oscar, composta e cantata dal gruppo di Riccardo Zara, I Cavalieri del Re, che riscosse tanto successo negli anni ottanta da raggiungere il settimo posto nella hit parade.
Lo stesso gruppo incise un album monografico dedicato alla serie dal titolo La storia di Lady Oscar, pubblicato nel 1982.
2. COVER:
3. TRACK LIST
Lato A: LADY OSCAR I CAVALIERI DEL RE | Lato B: LADY OSCAR (versione strumentale) | |
|
Chissà cosa ne sarebbe stato del cartone animato se non ci fosse stato il "tappeto musicale" di Riccardo Zara e dei suoi I Cavalieri del Re ad aprirne la strada (la voce femminile era di Clara Serina), a creare attesa e intrattenimento già con quella sigla fantastica. Lady Oscar, questo il titolo della canzone, riuscì addirittura ad arrivare al settimo posto in hit parade come singolo, venendo successivamente incluso in una sorta di audiobook, La storia di Lady Oscar.
GLI ANNI 90
Negli anni successivi la serie cambiò titolo, diventando Una spada per Lady Oscar, fu modificato anche il montaggio e la sigla stessa cambiò nel testo e nell'interpretazione.
Scritta da Alessandra Valeri Manera e musicata dal Maestro Ninni Carucci, l'interpretazione fu affidata prima ad Enzo Draghi (Bee Hive), con la seconda voce di Cristina d'Avena, mentre successivamente fu presentata una versione con la sola voce della seconda, andata in onda per tutto il corso degli anni Novanta.
Per le repliche negli anni Duemila fu scelto di mandare in onda la sigla de I cavalieri del Re in apertura, mentre in chiusura quella cantata da Cristina d'Avena.
LA CURIOSITA'
La sigla di Lady Oscar giocò davvero un ruolo fondamentale nello sviluppo del cartone in Italia, visto che al suo esordio in Giappone venne considerato come un fiasco totale, riuscendo ad essere riscoperto soltanto quando il suo autore, Shingo Araki, conquistò la notorietà grazie a Saint Seiya (i nostrani I Cavalieri dello Zodiaco).
In Italia ci fu invece subito presa verso il grande pubblico, sin dalla sua prima messa in onda e, come detto, la scalata in classifica della prima sigla, contribuì sicuramente a fare da collante.
Vale la pena sottolineare che l'Italia è anche stata la maggiore nazione europea ad aver replicato il cartone animato, seppur con una serie di censure a dialoghi ritenuti o troppo violenti o troppo spinti.
Un plauso dunque a Riccardo Zara e I cavalieri del Re, a Enzo Draghi e Cristina d'Avena che sono riusciti a lasciare una pietra miliare della storia del cartone animato in Italia.
Lady Oscar oggi è un ricordo, un pensiero, è un sentimento che va molto oltre alla struttura bidimensionale sul quale è disegnato.
1. TITOLO:
1990 - UNA SPADA PER LADY OSCAR (1a versione)/UNA SPADA PER LADY OSCAR (2a versione)
# Etichetta: FIVE RECORD # Catalogo: # Data pubblicazione: 1990 # Matrici: # Genere:
Children's # Tipo audio: Mono # Supporto: vinile 45 giri # Dimensioni: 7", 45 RPM (17,5 cm.) # Facciate: 2
2. RECENSIONE:
[justify]Tutti conoscete la sigla Una spada per Lady Oscar, realizzata dalla Mediaset per la trasmissione del capolavoro animato dal periodo degli anni '80 in poi.
Questa sigla, utilizzata ancora oggi, è uno dei cavalli di battaglia di Cristina D'Avena e andò a sostituire la prima sigla italiana, cantata da I Cavalieri del Re.
Ma ne esiste un'altra versione che in pochi hanno sentito...
Innanzitutto c'è da dire che Una spada per Lady Oscar, pur spazzando via la cultissima e gorgheggiante storica sigla anni '80, restituisce all'opera un'aura di malinconica e drammatica serietà, che purtroppo non traspariva affatto nel testo interpretato da I Cavalieri del Re.
Per la trasmissione dal 1990, la Mediaset confezionò questa nuova sigla.
Che, per solo una trasmissione, fu interpretata da Vincenzo Draghi (firmatosi Gli amici di Oscar).
Già dalla replica successiva del 1991 -e fino a oggi- Draghi viene sostituito dalla D'Avena, forse perché si ritenne più appropriata una voce femminile.
Fattostà che la versione cantata da Enzo Draghi è comunque davvero bella.[justify]
Fonte: QUI
3. COVER:
3. TRACK LIST
UNA SPADA PER LADY OSCAR (1a versione) | UNA SPADA PER LADY OSCAR (2a versione) | |
Canta Vincenzo Draghi
| Cana Cristina D'Avena
|
settenote- Messaggi : 256
Punti : 439
Data d'iscrizione : 27.04.10
Età : 70
Località : Prato-Toscana
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